Una domanda, prima di iniziare: ma voi conoscete ScrittoMisto? No? Male! Malissimo. Ma rimediate in un istante – se cliccate qui: www.scrittomisto.it (ah – ricordatevi di tornare – altrimenti non riuscite a finire di leggere questo articolo – che la prossima volta poi vi metto tutti i link in fondo)
Ci siete ancora? sì, bene. Ok. Questa è la seconda recensione che scrivo su un loro volume (no, non sullo stesso – su un secondo volume, cioè, una recensione per volume) e mi iniziano già a venire i soliti dubbi – i soliti che mi vengono quando mi capita di trovare qualcosa che mi piace particolarmente. E il dubbio è: non è che poi – se scrivo che questo libro o questa casa editrice sono veramente interessanti – il lettore pensa che mi danno dei soldi per scriverne bene? O pensa che magari poi la casa editrice – per ringraziarmi delle belle parole – poi magari pubblica anche me? Cioè – magari – se leggessi io questa cosa da fuori – magari dicevo, potrebbe venire anche a me il dubbio, no?
E allora – chissà – magari questa cosa non potrebbe venire pure alla casa editrice? cioè – l’idea di pagarmi perché io scriva bene della casa editrice stessa? cioè – dicevo – pensateci (intendo voi, della casa editrice). Perché il mio indirizzo ce l’avete. Non c’è bisogno che mi chiamate per telefono, che è un periodaccio. Mandatemi pure i soldi – direttamente. Per la pubblicazione – no, non fatevi cruccio (dovrei mandarvi io qualcosa, no? e magari pure scriverlo… e queste cose vanno sempre per le lunghe) – quindi, facciamo così, voi mi date i soldi, poi mi arrangio io. Tranquilli.
Ma – lo so – sto divagando. E’ che però proprio mi sento un po’ in difficoltà. Anche questo secondo volume (che una accurata selezione dei testi di un blogger chiamato Personalità Confusa – http://personalitaconfusa.splinder.com/) ha poco margine di attacco. Costa MENO di 5 euro. E’ un bel formato tascabile – con un centinaio di pagine e una copertina molto gradevole. Ed è uno spettacolo. Una di quelle cose che – se vi tollerate quando ridacchiate in modo piuttosto scemo con un libro in mano – ok, non vi cambieranno sicuramente la vita, ma magari l’umore, per qualche ora, quello sì.
E’ – lo anticipo a chi dovesse avere già seguito i miei consigli per gli acquisti – MOLTO diverso dal libro di Spad. Una comicità che scende più nel quotidiano complessivo che in quello “personale” – un viaggio tra i luoghi comuni che sa far ridere colpendovi dove già la vostra mente ha spazi aperti per l’autoironia. Un insieme di “momenti” da ricordare – e da raccontare. Che gioca più sul crescendo e sull’accumulo che sull’effetto dell’ultimo paragrafo – e che quindi ha magari un pubblico di appassionati diverso. Ma che – come per il libro di Spad – è assolutamente di alto livello (nella sua specifica collocazione letteraria – intendo) tanto che lo si può consigliare – senza timore alcuno – anche come regalo a terzi – al posto di titolo più “blasonati”.