Quello che vi propongo, anche se partecipato attraverso il web, è un modesto omaggio personale a David Bowie senza alcun fine di lucro e senza alcun fine in generale. Non è da considerare un libro o un articolo, poiché un libro o un articolo devono anzitutto essere utili a un qualcosa o a un qualcuno oltre all’autore. E io non so, non credo che questa mia scrittura possa avere qualcosa di utile da aggiungere alla vita e all’opera di David Bowie. Scrivere di David Bowie richiede sicuramente un approccio umile e umilmente chiedo venia a coloro che, tra i tanti fan, fossero di parere o giudizio intransigente. Qui non c’è alcuna pretesa se non quella mia personale già soddisfatta di curiosare e di ripercorrere la vita e l’opera di Bowie, diciamo, da un punto di vista italiano. Non c’è necessariamente un filo rosso se non cronologico della presenza di Bowie in Italia o di cose e persone italiane o di origine italiana nella sua vita. Una sorta di divertissement, dal momento che si potrebbe scrivere o riscrivere la vita di Bowie seguendo svariati temi conduttori. Nulla di più lontano dalla completezza, poiché tutto è basato su informazioni già rese pubbliche, sebbene in modo molto sparpagliato e qui radunate. Credo di aver citate tutte le fonti con puntualità, ma sono pronto ad aggiungere o cambiare qualcosa là dove qualcuno dovesse rilevarne la necessità. Bowie ha accompagnato tutta la mia vita dall’infanzia ad oggi e questo, anche se oramai attempato, consideratelo solo il tributo di un suo fan da sempre e forse un modo di rielaborarne in qualche modo il lutto. In chiusura, questo il mio contributo più originale, alcuni stralci dalle mie molte interviste con gruppi e artisti italiani, quando cioè per una ragione o per l’altra si è arrivati a parlare di lui, del grande, grandissimo David Bowie.
