I Dei Degli Olimpo sono una rock band laziale nata fra i banchi del liceo nel 2010 dall’amicizia di cinque ragazzi e dal loro amore per la musica. Formatosi per gioco, il gruppo deve il proprio curioso nome a una gaffe fatta durante le riprese di un video che diventò presto virale durante gli anni del liceo. Dalle prime esperienze live alle feste scolastiche, la band inizia a farsi spazio fra la realtà musicale del Lazio, proponendo brani inediti e finendo con il registrare un primo EP alla Cattedrale dei Suoni di Luca Bellanova, successivamente presentato con un mega concerto al CrossRoads, celebre live club appena fuori Roma. Al termine delle registrazioni la band compie anche la prima esperienza all’estero, suonando alla “Fête de la Musique” di Parigi.
Durante questo periodo hanno il piacere di aprire il concerto di Gianmarco Dottori, noto cantautore romano semifinalista del programma televisivo “The Voice”, e dei Kutso, grazie ai quali vengono a conoscenza dello studio di registrazione del frontman Matteo Gabbianelli. Decidono quindi di registrare il primo CD “Uno”, curato da Marco Mastrobuono e dallo stesso Gabbianelli. Le sessioni comprendono il periodo tra ottobre 2015 e febbraio 2016.
Della scorsa estate la partecipazione al contest Liga Rock Park, vincendo così l’apertura a Luciano Ligabue al Parco di Monza il 25 settembre 2016, davanti ad 80.000 persone. L’esperienza con il rocker di Correggio risulta per la band una tappa fondamentale per la presa di coscienza dei propri mezzi, un evento dal quale sono scaturite altre opportunità fantastiche, come essere invitati al Maker Faire di Roma.
UNO
Taci, miserabile! / Società / Ma siamo in Italia / Sono un pagliaccio / Mille anni dall’ombra / Strada per il paradiso / Falso alternativo / È una fotografia / Verdiana / Hey don’t forget me
Voce: Andrea Stocchino
Chitarra: Nicolò Baldini
Chitarra: Simone Marini
Basso: Emidio Mazzilli
Batteria: Francesco Angiolini
Intervista
Davide
“Uno” come il vostro lavoro numero uno o cosa?
I Dei degli Olimpo
In realtà abbiamo deciso di optare per questo titolo, apparentemente molto banale, proprio perché racchiude un significato più complesso. Il punto è che l’album è il frutto di ben sei anni di crescita non solo dal punto di vista musicale, ma anche personale. “Uno” incarna questa crescita, racchiudendo i temi che hanno segnato il nostro percorso, dalle storie d’amore alle riflessioni sulla realtà, e anche dal punto di vista musicale vi sono moltissime influenze stilistiche differenti.
L’obiettivo era quello di raccontarci in modo genuino, slegato da ogni possibile etichetta di genere, volevamo che fosse chiaro che per noi questo album fosse il compimento di un percorso di maturazione e di duro lavoro, ma anche l’inizio di una nuova fase della nostra carriera. Volevamo un titolo che racchiudesse la molteplicità delle sfumature che compongono il lavoro, un titolo che fosse in grado di presentare l’album come il prodotto della vita di cinque ragazzi. Per questo abbiamo scomodato la filosofia e la sua concezione dell’Uno. Per noi non significa solo “primo”, ma rappresenta la totalità del tutto che lo compone, uno sguardo d’insieme su un universo di elementi che ne fanno parte integrante, il risultato della crescita di cinque ragazzi.
L’obiettivo era quello di raccontarci in modo genuino, slegato da ogni possibile etichetta di genere, volevamo che fosse chiaro che per noi questo album fosse il compimento di un percorso di maturazione e di duro lavoro, ma anche l’inizio di una nuova fase della nostra carriera. Volevamo un titolo che racchiudesse la molteplicità delle sfumature che compongono il lavoro, un titolo che fosse in grado di presentare l’album come il prodotto della vita di cinque ragazzi. Per questo abbiamo scomodato la filosofia e la sua concezione dell’Uno. Per noi non significa solo “primo”, ma rappresenta la totalità del tutto che lo compone, uno sguardo d’insieme su un universo di elementi che ne fanno parte integrante, il risultato della crescita di cinque ragazzi.
Davide
Perché vi siete chiamati sgrammaticando “gli dei dell’Olimpo”? Un modo per dire di non prendervi troppo sul serio ma anche un po’ sì, come si converrebbe in ogni caso con gli “Olimpi”?
I Dei degli Olimpo
In realtà il nome nacque per errore. Ai tempi del liceo, un pomeriggio, decidemmo di scrivere una canzone per conquistare una ragazza e, una volta composta, girammo un video simpatico in cui ci presentavamo ironicamente come la band più forte del mondo: “Gli Dei Dell’Olimpo”. Il caso volle che durante le riprese, a causa di un errore di pronuncia, fosse uscito il nome “I Dei Degli Olimpo” e, visto che nel nostro paese il video diventò piuttosto virale e la svista fu presa per il nome reale della band, scegliemmo di adottarlo ufficialmente per le serate successive. Anche se i nostri brani affrontano spesso temi piuttosto seri, durante le nostre serate offriamo infatti sketch comici, siparietti e momenti di vero e proprio dialogo nel tentativo di offrire ai nostri spettatori un intrattenimento a 360 gradi che fa possa far sorridere, emozionare e fornire anche spunti di riflessione.
Davide
Cosa ricorre nei temi dei vostri testi, più o meno apparente oppure più o meno sottinteso; cosa vi urge dire sopra tutto in questo momento della storia, del paese e la sua società, ma anche del vostro momento creativo ed emergente?
I Dei degli Olimpo
Come già detto, i temi trattati sono incredibilmente eterogenei. Diciamo che la costante è la volontà di raccontare la nostra vita, ci sono canzoni sugli amori finiti bene o su quelli dove è andato tutto storto, brani sulla società che soffoca l’individuo e riflessioni sulla realtà o sulla religione. L’obiettivo e quello di raccontare il mondo visto dai nostri occhi, raccontare le nostre esperienze, i nostri dubbi e le nostre speranze.
Davide
Due parole sulla vostra formazione musicale.
I Dei degli Olimpo
Attualmente siamo tutti studenti al Saint Louis Music College, ognuno iscritto ai corsi relativi al proprio strumento. Tuttavia i nostri gusti musicali sono piuttosto variegati. Tra i nostri idoli figurano Queen, Pink Floyd e in generale tutta la musica degli anni 70/’80. Tuttavia amiamo anche la latino-americana, il metal e il jazz. Per le sonorità, abbiamo deciso di assumere un’identità più definita mentre per il genere abbiamo optato per la trasversalità e il movimento.
Davide
La vostra copertina mi ha ricordato qualcosa della mia infanzia, i graffiti fatti coi pastelli a cera. Cosa rappresenta esattamente?
I Dei degli Olimpo
L’albero raffigurato è un’allegoria del nostro percorso musicale. Rappresenta il compimento di una crescita durata molto tempo che dà vita a numerosissime sfaccettature differenti, simboleggiate dai rami colorati che abbracciano la totalità dell’uno, a sua volta manifestata dalla sfera bianca al centro dell’immagine. Formata da linee bianche e nere, essa assurge a simbolo dell’unità, generata da molteplici segmenti, e simboleggia l’espansione della creazione. Il significato è molto complesso e celarlo dietro un’apparente banalità è una nuova allegoria, a dimostrazione che non sempre le cose sono come sembrano, e che spesso ragionare su qualcosa può rivelare un significato incredibilmente diverso da quello iniziale.
Davide
Le neuroscienze ci dicono che la musica può influenzare il modo di pensare. Ma c’è anche chi ha detto il contrario a proposito del rock’n’roll, come Keith Richards, ovvero la musica dal collo in giù. Come vorreste la vostra musica agisse dei cambiamenti in chi ascolta o che tipo di influenza vorreste che avesse? Parimenti, chi o cosa nella musica vi ha più influenzato finora?
I Dei degli Olimpo
Francamente noi vorremmo che la nostra musica arrivasse sia alla pancia che al cervello. Il nostro obiettivo è quello di suscitare in chi ci ascolta delle emozioni e, al contempo, offrire spunti per riflettere su temi vari. Vorremmo che la nostra musica aprisse le menti e i cuori e spingesse le persone ad abbandonare la prigione emotiva che la società ha costruito su di noi.
Davide
Cos’è per voi rock, cosa non rock?
I Dei degli Olimpo
Non c’è nulla di più rock che essere se stessi. Secondo noi è questa la sua vera essenza, poter essere se stessi senza curarsi dei canoni e delle tendenze. Al contrario, omologarsi e nascondersi dietro un’etichetta solo per la paura di mostrarsi per quello che si è veramente va contro ogni principio del rock.
Davide
Il senso d’ironia è una forte garanzia di libertà, scrisse Maurice Barrès. Cos’è l’ironia per voi?
I Dei degli Olimpo
L’ironia è poter parlare di qualcosa al fine di rivelarne la vera essenza. L’ironia per noi è liberarci delle credenze generali e poter mostrare il mondo come lo vedono i nostri occhi.
Davide
Se c’è una cosa che funziona in Italia è?
I Dei degli Olimpo
Una delle cose più preziose che abbiamo in Italia è sicuramente il cuore delle persone. Per noi musicisti è importantissimo sapere che, anche lontano da casa, il pubblico che si troverà di fronte sarà sempre affettuoso e attento.
Davide
Cosa seguirà? Quali i vostri obiettivi a breve, medio e lungo termine?
I Dei degli Olimpo
Stiamo preparando molte cose. Abbiamo nuovi brani pronti per essere incisi e finire nel prossimo album; inoltre abbiamo intenzione di muoverci il più possibile, in Italia e all’estero, per poter ampliare il nostro bagaglio culturale e far conoscere la nostra musica.
Davide
Grazie e à suivre…
I Dei degli Olimpo
Grazie a te per l’opportunità!