C’è ancora bisogno di supereroi? Il sogno infantile di combattere il male nascosti da una identità segreta è ancora attuale? I supereroi sono relegati alle pagine dei fumetti, sempre più curati nel tratto e nella sceneggiatura, o possono trovare ospitalità in altre forme di narrazione? Alessandro Del Gaudio risponde a queste domande con il romanzo “Lacrima d’Ombra” (Ed. Il Foglio 2014) che costituisce il seguito del precedente “Metallo d’Ombra” (2012) http://www.kultvirtualpress.com/art/937
I due volumi sono incentrati sulla vita del giovane Arsian, un diciottenne scacciato dal suo mondo d’origine che si trova esiliato sulla Terra insieme a Julius, il mentore che ha deciso di condividere con lui la pena inflittagli dalla giustizia dell’Anello. Una creatura meccanica a cui il giovane aveva dato vita è sfuggita al suo controllo e ha causato danni e devastazioni tali da costare la vita al suo creatore, una condanna che solo in extremis si trasforma in esilio.
Arrivato sulla Terra Arsian scopre che la città di Big City è ostaggio di super-criminali che hanno approfittato dell’assenza dei difensori del bene per prendere il sopravvento. Il reietto che è stato cacciato dal suo mondo decide di cercare un modo per aiutare chi ha bisogno e lo fa mettendo a frutto le sue capacità: una nuova macchina, un profilo dotato di corna, un nuovo supereroe che nasce e che si battezza Metallo d’Ombra.
È il senso di responsabilità a muovere le azioni di Arsian, la consapevolezza che qualcuno deve affrontare le situazioni difficili se non vuole che i propri cari siano abbandonati di fronte al pericolo. La platea dei soggetti da aiutare si estende poi a tutti gli abitanti di Big City, una città così ampia che diviene metafora del mondo intero.
Del Gaudio unisce l’avventura all’introspezione dei personaggi, resa ancora più efficace da una narrazione condotta in prima persona. In “Lacrima d’Ombra” sovverte il punto di osservazione rispetto al precedente romanzo: non è più il giovane Arsian a riflettere sulla condizione del supereroe ma un supereroe affermato e conosciuto, che ha trascorso dieci anni a combattere il male, che si trova a riflettere sulla fragilità della propria condizione umana.
“Ci sono giorni in cui essere un supereroe ti sembra più una maledizione che una fortuna” medita Arsian. “So cosa direbbe qualcuno: di cosa ti lamenti? (…) sei ammirato, benedetto, amato; tra milioni di persone di cui nessuno si accorge e di cui la gente si dimenticherà, tu non sarai mai scordato. [Ma] avere dei superpoteri (…) significa addossarti il destino di molte persone, prenderti carico delle loro sfortune, debolezze, speranze. È spesso vivere al posto loro, o comunque sobbarcarti una parte della loro vita, quella che non gira per il verso giusto e tocca a te fare girare come si deve”.
L’amarezza di Arsian si estende anche agli affetti: il rapporto con Betty si incrina a causa dell’impossibilità del ragazzo di condividere con lei i pensieri che lo affliggono senza rivelarle di essere Metallo d’Ombra, proprio mentre una nuova presenza femminile sembra farsi strada nel cuore del giovane. Al contempo, il suo mentore, Julius, non è più al suo fianco: ad Arsian viene meno il sostegno che gli ha consentito di crescere anche senza una famiglia, trovando sempre nell’anziano maestro un punto di riferimento costante.
In questo momento di estrema crisi, il nemico che Arsian si troverà ad affrontare in “Lacrima d’Ombra” rischia di approfittare delle sue debolezze. Il Doge, imperatore che governa il mondo di Lacrimosa con pugno di ferro, si prepara a invadere Big City protetto dalla sua armatura d’ombra. Sarà Arsian a fronteggiare lui e il suo luogotenente, Fosca, affiancato dai supereroi di una nuova generazione che non vuole abbandonare la città al suo destino. Sono giovani ma si impegnano per cambiare quello che non va nel mondo. Lo fanno con impegno e mettendo a rischio se stessi, anche se “essere un supereroe significa quasi sempre non avere una vera vita, rischiare di perdere i pochi affetti che riesci a creare, arrivare alla fine dei tuoi giorni con molte medaglie e altrettante privazioni. E le seconde pesano sempre più delle prime”.
Ognuno di loro farà ciò che deve, convinti che quello dei supereroi “non è un mestiere, è una missione. Non puoi ritirarti dall’oggi al domani come può decidere di fare uno sportivo al crepuscolo della sua carriera, non puoi scegliere di cedere l’attività e lasciare che sia qualcun altro a continuarla, e allo stesso tempo nessuno potrà dirti quando smettere. Non esiste pensione per i supereroi”.
Alessandro Del Gaudio – Lacrima d’Ombra – Il destino di un supereroe
Ed. Il Foglio 2014
ISBN 9788876065149
Euro 12,00 – pag. 200