Pagg. 252 Euro19,50 Einaudi Editore
A tre anni di distanza dal romanzo “Seconsideri le colpe”, libro che ha vinto diversi premi , fra cui il Recanati eil SuperMondello e che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, nonostante lavasta produzione letteraria precedente, lo scrittore , romano di nascita,torinese d’adozione, ci regala un libro molto poetico, intenso. Protagonistadel libro è Pietro, un insegnante che vive con Sara . Aspettano un figlio chenon arriva , una speranza che resta un’attesa . Il loro rapporto si deteriorafino alla rottura e la ragazza va via da casa, in un giorno d’estate ,lasciando un biglietto a Pietro: “Telefonato tua madre: è morto Mario e,sotto, Mario? . E’ il nonno di Pietro, lo scheletro nell’armadio di famiglia,un uomo che ha partecipato alla guerra di Russia e che è ritornato a casa vivosì, ma completamento stravolto, a causa di una mina che lo ha colpito.Aggressivo, con discorsi, a volte senza nesso logico, l’uomo aggredisce sovente la moglie, litiga con la figlia, la madre di Pietro, fino ad essere ricoveratoin una clinica dove trascorrerà i giorni della sua vita, fino alla morte. Pietroconosce Olmo, un uomo solitario che è andato ad abitare nell’appartamento deisuoi , lasciato per averne acquistato uno in una zona limitrofa. Chiuso,riservato, diffidente, Olmo è anch’esso, come il nonno Mario, reduce dallacampagna di Russia del 1943 e si abbandona a delle confidenze con Pietro che,dopo essere stato abbandonato da Sara, si trova sull’orlo di un baratro.Pietro rinviene una foto dove vi è un soldato russo impiccato alla traversa diuna porta di calcio sportivo e Olmo gli confessa che è stato lui a scattare lafoto. Una foto che, assieme alle altre che il protagonista rinviene durante iltrasloco, dove i puntini indicano i dispersi e le freccette i morti, lo segnaprofondamente e decide di partire per la Russia, nel fiume Don, un viaggio che servirà al giovane e Bajani ci regala un finale inaspettato e sorprende chenon rileviamo per non arrecare un torto ai lettori. Il libro si snoda su duepiani narrativi diversi:il presente, il rapporto con Sara e con i genitori e ilpassato, la storia di Mario, di Olmo, la guerra che lo scrittore contesta.Piani narrativi che si intersecano perfettamente perché obiettivo delloscrittore, al di là delle vicende narrate che abbracciano circa 70 anni distoria, è quello di far capire al lettore l’importanza che ha, nelle nostreesistenze umane, il passato, la responsabilità e la difficoltà di ricordarlo,così come nel precedente libro dove la storia era incentrata sulla spasmodicaricerca di una madre ad opera di un figlio . La memoria, lascia intendere loscrittore, spesso viene dimenticata, i ricordi vengono, anche incosciamenterimossi perché viviamo intensamente il presente, spesso arido e insignificante,ma dobbiamo conoscere il nostro passato, le nostre radici per comprender meglionoi stressi e la realtà che ci circonda. Il viaggio che Pietro compie in Russiaè anche un viaggio personale , ala scoperta di se stesso, delle proprie originiperché il protagonista vuole capire, comprendere meglio la figura del nonnoMario, da giovane detestato e oggetto di cattivi scherzi da parte dei compagnidi scuola. Mario, così come Olmo, sono, per Bajani, delle vittime di unadecisione assurda, ” la campagna di Russia”, adottata da altri. Un libro, danon perdere, che propone l’importanza della memoria, sovente dimenticata. Laforza dello scrittore risiede, al di là di un plot narrativo efficacemente costruitoe dei personaggi caratterizzati egregiamente, basti pensare a Olmo e/o aSara, nella scrittura: altamente poetica, senza sfiorare mai la retorica, unascrittura piana, intensa, a tratti sublime. Uno scrittore, Bajani, cherappresenta, oggi, una delle voci narrative più importanti e originali nelpanorama letterario italiano.