ed. Blu di Prussia
Il tempo salvato di Mugnaini èbattito di ciglia, bagliore tra attimo e attimo. In quella fessura si racchiudeil senso della vita e persino la felicità. È istante in cui la mente / diventariflesso di sole, sorriso profondo del cuore.
E ancora:
avrai il dono scabro/ di un attimo:l’istante/ in cui ti senti vivo, seppure fragile, / inadeguato all’eterno.
Non si vede cornice nel quadro, si legge facilmentenell’accadere il come ma non se ne comprende il perché, ma valela pena di vivere per un granello di bellezza, che s’insinua persuasivonell’estetica immutabile del nulla, nel carcere che ci soggioga, dalquale si tenta strenuamente di scappare verso un alito di vita, che appunto tilascia solo / l’attimo, lo scarto, fessura breve / di silenzio afferrato incontrotempo.
Verso questa pausa, temporalmente breve esfuggente, tende il poeta, con tono che talora rasenta l’invocazione.
Almeno allora uno sconto di pena alla pena /dell’essere, una via di fuga, d’ingresso, d’uscita, / il lusso di un carcereaperto alla speranza / della redenzione, il crimine antico di ritrovarsi/ colticlamorosamente sul fatto, nel sacco entrambe / le mani, in piena flagranza direato, nell’atto doloso, / e recidivo, di essere ancora vivi, ancora umani.
L’uomo è l’essere che allo stato di naturaè insufficiente e conosce solo il pianto, ma ciò che lo rende autentico è losforzo di apprendere l’arte del sorriso, a dispetto di limiti e barriere. Insinuarsi nelle fratture dell’insignificanza equivale a ritrovarvi barlumi diautenticità.
Il sentimento dell’esistere è collegatoalla percezione del Tempo, che però nel limite umano non ha valore di categoriauniversale e pertanto viene definito esile, approssimativo, /regolato dacronografi tarati male, ancora / soggetti a salti e arresti, orgogli e terrori,/ costretti a fare algebra dell’aritmetica, / sbagliando i più elementariteoremi.
Ma forse proprio quando meno comprendi ciòche sei e quanto ti circonda, contraddittoriamente, trovi la chiave e scorgiun’apertura nell’interpretazione del mondo che è appunto la verità che nulla diciò che appare e/o accade si può intendere.
Ma, come si diceva, il peso del vuotoindecifrabile, senza incoerenza, è anche densità di aspirazioni e di fughe.Intanto il poeta non si concede al rimpianto, ritiene più opportunoconcentrarsi su la foglia che cade sul tratto di vita che hai di fronte.Non serve a nulla l’afflizione, ma vale di più approfittare delle pause che cisono concesse, illuminate dalle passioni per una donna, ad esempio, o forseancora di più per la poesia.
Il sentimento dell’amore ha spazio ampionella raccolta, con accenti che talora ricordano la tradizione dei grandiclassici da oriente a occidente, mentre la dichiarazione d’amore per la poesiarivela che è amante ancora più difficile da incontrare e possedere.
Tuttavia essa definisce il poeta, nellacertezza che nessun potere, / nessun politicante avvelenatore di sangue / e disorrisi potrà mai strapparmela.
Ma attraversare la Poesia e le Parole peresprimerla è compito arduo che bisogna affrontare con tempra adeguata. La Parolaè l’unico strumento che media mondo e sentimento e, allora essa deve essereperfetta. Tocca al poeta sollevare le parole / con le braccia, sentire lapelle / bruciare di sudore ad ogni sillaba / che riga l’asfalto, ogni silenzio/ che sfregia la spina.
Non è il sentimento edonistico del carpediem, della felicità perseguita come oggetto esclusivo quello che ci accogliein questo testo o l’atarassia del filosofo, scettico o epicureo, che guarda seraficol’oscurità delle cose del mondo, perché Mugnaini accanto all’aspirazione alla treguaconserva la coscienza del dramma esistenziale, pur guardato con una sorta didescrittiva accettazione. Se gli enti procedono senza sapienza, carpire la pacedell’attimo è drammaticamente tutto ciò cui si può aspirare.
Solo i bambini, nella loro pascolianainconsapevolezza e innocenza possono ridere di gioia prima che l’unghia della coscienzarigherà anche la loro pelle.
Alcuni poeti riescono ad attraversare lavita in poesia e i loro testi assumono almeno in alcuni passaggi un aspetto diaristico.Anche in questa silloge di ascolto interiore non mancano i riferimenti alvissuto, come quando il poeta accenna a programmi televisivi, luoghi geograficie appuntamenti. Nella poesia di Mugnaini troviamo, difatti, spazi delquotidiano, ma l’impressione non è esatta. Si tratta di una poesia soloall’apparenza discorsiva e diretta, la quale, al contrario, ha passato unvaglio rigoroso da parte della mente. Poesia, allora, colta e raffinata, conesiti da Dante, celebrato in una sorta di parafrasi, all’Eliot del crudeleaprile, senza contare le poesie dedicate, le epigrafi e le citazioni con lequali ha adornato il libro, accrescendolo in qualità.