KULT Underground

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Intervista con Lingalad

11 min read
 
La Locanda del Vento: ilnuovo disco!
Una storia curiosae unica quella dei Lingalad: gruppo italiano (Bergamo) che suona in giro per ilmondo (New York, Toronto, Bruxelles, Amsterdam…) pur mantenendo la propria indipendenzadiscografica. Invitati in Canada a suonare alla prima mondiale del film IlSignore degli Anelli di Peter Jackson, hanno parlato di loro Il Corrieredella Sera, La Repubblica, Il Giorno, Panorama, La Voce, Tg1, Tg3, RaiInternational, SkyPlanet, ecc.
 
Per leggere alcune recensioni: www.lingalad.it
Degna di nota lalettera di complimenti ricevuta da Priscilla Tolkien, figlia delProfessore di Oxford.
Il gruppo ha realizzato cinque cd:
1) Voci dalla Terra di Mezzo (dedicatoal Signore degli Anelli)
2) Il Canto degli Alberi (strumentale)
3) Lingalad in concerto (registrato nella Chiesa Vecchia diPredore)
4)
Lo Spirito delle Foglie
5) La Locanda del Vento

Laband lombarda ha anche all’attivo un dvd dal titolo I Sentieri di Lingalad (1he 30m), che contiene tra l’altro un video in pellicola 35 mm prodotto dallaFilmaker di Asola (Mn) con la direzione della fotografia del ben noto GigiPalumbo. I Lingalad sono ben rappresentati on line, dove più di 400 sitiitaliani e stranieri propongono notizie, interviste, curiosità e recensioni delgruppo in oltre dieci lingue diverse.
È da poco nato il fan club del gruppo: www.myspace.com/lingaladfanclub.

Nel 2006 il cd Il Canto degli Alberi si è classificato al secondo postoal concorso nazionale promosso dalla TOAST RECORDS per il M.E.I. di Faenza. Ilcantante del gruppo, Giuseppe Festa, nel 2006 ha pubblicato il romanzo IBoschi della Luna per Larcher Editore.
Dal febbraio 2008 è disponibile nelle librerie il libro-biografia Lamusica dei Lingalad: da Tolkien ai Segreti della Natura, di DonatoZoppo. Editore Bastogi (210 pagine a colori + cd antologico con tre braniinediti). Nel 2009 i Lingalad si classificano primi al concorso di RadioLIFE GATE Talenti per Natura con il video Il Vecchio Lupo. Nel 2010esce il cd La Locanda del Vento (Lizard Records) e nell’agosto dellostesso anno sono ospiti della radio neozelandese RADIO LIVE, mentre la radionazionale svizzera RETE UNO trasmette il brano I Boschi della Luna, conla partecipazione dell’attore Gianni Musy.
La Locanda delVentoè il quinto albumdei Lingalad,tornati in azione dopo 5 anni di assenza dagli studi di registrazione. Un lustro di grandi attivitàper la popolare formazione lombarda,che nel corso degli ultimi anni ha intensificato i concerti e nel 2009ha vinto il prestigioso premio Talentiper natura di RadioLifegateLaLocanda del Vento è l’ideale prosecuzione del precedentealbum Lo Spiritodelle Foglie: i Lingaladnfatti hanno approfondito tematiche legate al mondo della natura edelle sue allegorie.Con il quinto disco, la band fa un passo ulteriore in avanti per raccontare le sue storie.
La Locanda delVentoè come un albumdi ricordi, un vecchioscrigno dove ogni cosa ritrovata ha una sua storia: 15 brani cheraccontano vicendeumane dimenticate e riportate alla luce dal gruppo. Come haaffermato GiuseppeFesta in una recente intervista con l’attore Bruce Hopkins (bennoto per la sua partecipazione al Signoredegli Anelli di Peter Jackson) per la neozelandese Radio Live, “Abbiamoimmaginato un luogo incui si possano ascoltare storie. Storie che negli ultimi anniabbiamo raccolto da piccolivillaggi sparsi per tutta Italia, storie quasi dimenticate cheogni tanto il vento porta con sé. Noi le abbiamo messe in musica, forse preservandole dalla dimenticanza“.Per questo nuovo lavoro cambia la prospettivastilistica dei Lingalad: i 15 racconti viaggiano tra folk-rock, pop-rock acusticoricamato con strumentietnici e antichi, le consuete atmosfere celtiche e popolari,ben racchiuse nel suggestivolavoro grafico di AlessandraSimonini. E’ un album figlio di uno spirito di gruppo,con la partecipazione e l’entusiasmodi tutti i componentidella band. Per l’occasione, i Lingalad hanno avuto anche la presenza diprestigiosi specialguest: il cantautore Davide Camerin nella commovente Toni il matto, gliattori e doppiatori GianniMusy e Davide Perino inI boschi della Luna; lo stesso Musy, voce italiana di Gandalf nel celebrefilm, ha scritto il testo di Madremia. Per la prima volta i Lingalad si avvalgono di una casa discografica:la Lizard Records diLoris Furlan, sempre attenta alle propostedi qualità del mondo indipendente italiano.
“Vi aspettiamo alla Locanda: socchiudete laporta per non far passare altro rumore, se non il sussurro del vento”…
Lingalad:
Giuseppe Festa: voce, chitarra, flauti
Claudio Morlotti: chitarre, strumenti etnici e antichi
Fabio Ardizzone: basso
Giorgio Parato: batteria, chitarra, pianoforte
Luca Pierpaoli: chitarra
Special guests:
Davide Camerin: voce in Toni il matto
Gianni Musy e Davide Perino: recitativi in I boschi della Luna
Roberto Scola: fisarmonica in Il profumo del tempo
Francesca Cazzulani: voce in Alice
Sara Romoli: voce in Aria oltre le stelle
 
Comunicato stampa a cura di SYNPRESS 44(Donato Zoppo e Francesca Grispello)
 
 
 
Davide
CiaoLingalad. Per intanto ho apprezzato molto i testi, le storie che aveteraccontato ne “La Locanda del Vento”. Sono storie reali, che narrano di personereali o che sono realmente esistite, come Toni il matto, non fantastichedunque come nelle vicende di Tolkien…

Lingalad
Negliultimi anni abbiamo viaggiato molto e incontrato personaggi davvero speciali.Ci siamo resi conto che la Terra di Mezzo è molto più reale di quanto si possapensare. D’altronde, immaginiamo che gli hobbit creati da Tolkien fosserofrutto più delle sue frequentazioni dei pub di campagna che non di voliimmaginifici. Abbiamo così deciso di dar voce a queste storie, reali ma carichedi magia.

Davide
Nellevostre canzoni si respira un mondo ormai quasi scomparso, che è quello dellavita degli uomini in rapporto ancora con i monti, con i boschi, i campi, inogni caso con la natura… In questo disco, più di Tolkien, ci sono canzoni chemi rievocano, tra gli scrittori, un Mauro Corona.  Perché questa passione perle opere di John Ronald Reuel Tolkien? Quali altri scrittori ispirano lascrittura, la riflessione e l’immaginazione dei Lingalad e la penna di GiuseppeFesta, tra l’altro autore del libro “I boschi della luna”?

Lingalad
Lapassione per Tolkien nasce da un momento di personale smarrimento. Avevovent’anni, studiavo scienze naturali. L’approccio scientifico al mondo mi avevafatto smarrire una visione spirituale delle cose. La lettura di Tolkien, inparticolare la sua interpretazione del mondo naturale, mi ha suggerito un nuovosentiero da seguire. Dove la scienza non esclude lo spirito e viceversa. MauroCorona è stato sicuramente un autore che mi ha ispirato molto. Adoro i suoiprimi racconti, come Il Volo della Martora. Ultimamente, però, mi ha deluso.Forse è diventato schiavo del suo personaggio, accartocciandosi in un asprocinismo. Opinione personale, ovviamente.

Davide
Versoquali musicisti e compositori vi sentite maggiormente debitori e perché?

Lingalad
Ognunonel gruppo ha un background differente, e credo che questo abbia contribuito inmodo positivo nella riuscita dei nostri cd, soprattutto La Locanda del Vento, che è stato, più dei precedenti album, un lavoro corale.
Unodei complimenti più belli che abbiamo ricevuto è stato il commento di ElenaPorcelli su Panorama, che ha definito la nostra musica come “nulla di giàsentito”. Forse proprio perché affonda le sue radici in diverse esperienze eculture musicali, senza una specifica e marcata influenza.

Davide
Nellinguaggio elfico Lingalad vuol dire “Canto degli alberi”. Sono ormai anni che,di quando in quando, vengono pubblicate ricerche tese a dimostrare che anche lepiante, oltre a essere in grado di ricevere la musica, avrebbero un “cervello”,possibilità cognitive e comunicative, di problem-solving, e perfino una memoriae una sorta di autocoscienza”. Alcuni studi avrebbero confermato anche direcente che le piante metterebbero in atto una trasmissione sinaptica identicaa quella dei tessuti neurali degli animali, che il loro cervello segreto sisituerebbe nelle cellule dell’apice radicale delle radici. Cosa ne pensate voie cos’è per voi il “canto degli alberi”?

Lingalad
Ilcanto degli alberi è la voce segreta che possiamo cogliere quando passeggiamoin un bosco, o in una radura, o in una prateria di montagna. Ma possiamo anchecoglierlo in mezzo all’oceano, dove alberi non ce ne sono. Per noi èsemplicemente un modo di percepire la natura, un linguaggio fatto di emozioni,che purtroppo sempre meno persone sanno cogliere.

Davide
Neldisco ci sono speciali ospiti come Gianni Musy (tra l’altro doppiatore diGandalf) e Davide Perino (la voce italiana di Frodo). Che sorta di continuitàtracciate o intendete tracciare tra “Il Signore degli Anelli”, la vostra musicae poetica e i mondi moderno e futuro?

Lingalad
IlMaestro Musy e Davide Perino sono cari amici che abbiamo conosciuto negliultimi anni, incrociandoli spesso come ospiti durante convegni e meetingtolkieniani. È stato naturale coinvolgerli anche in questo progetto, senzarichiami specifici al mondo di Tolkien. Per quanto riguarda la continuità colpassato, le canzoni della Locanda del Vento hanno un’affinità indubbia conquelle della Terra di Mezzo: sono ottimi brani da suonare accanto al fuoco.

Davide
Daun vostro testo… L’uomo è sempre a un perenne bivio delle scelte: può essere nuvoladi lampo e fulmine che incendia e distrugge e poi ugualmente nuvola di pioggiache rimedia e che alimenta. “Il bisogno di distruggere è anch’esso  un bisognoartistico” aveva un giorno dichiarato Pablo Picasso. La distruzione e lacreazione sono insomma gli aspetti essenziali di un processo creativo. Neivostri processi creativi, cosa vi ritrovate a distruggere più spesso e in modopiù significativo?

Lingalad
Adessere sinceri, siamo piuttosto pigri e la maggior parte dei nostri”esperimenti” artistici divengono canzoni. Una volta ho letto che qualche pezzogrosso della musica, per fare un cd di 15 pezzi, componeva almeno 50 canzoni,per poi scegliere solo le migliori. Noi siamo agli antipodi. Di conseguenza,distruggiamo ben poco. Ci troviamo più spesso a rivedere e riutilizzare nostribrani vecchi mai pubblicati, ristrutturandoli e adattandoli. Siamo come icontadini: non si butta via niente!

Davide
Direcente avete reinterpretato una canzone dei Beatles per la radio canadesedell’Università di Toronto. Perché proprio “She loves you”?

Lingalad
Nonc’è un motivo particolare. Il brano ci piaceva e si adattava ad esserearrangiato alla nostra maniera. È stato divertente sentire in streaming la trasmissioneradiofonica e le reazioni del pubblico canadese.
Nonso come abbiano giudicato in realtà la mia pronuncia maccheronica, ma sembrache abbiano gradito la nuova veste folk del brano.

Davide
Aproposito di Toronto… Siete riusciti a camminare sul pavimento di vetro a 342 metri del Look Out Level sulla CN Tower? Ma più in generale, qual è stato il momento di maggiorcoraggio che avete dovuto affrontare come band?

Lingalad
SoloClaudio Morlotti c’è riuscito, e c’è una foto che testimonia l’atto di coraggio.D’altronde, la cosa non ci ha sorpreso: come fa a temere l’altitudine uno cheha sempre la testa fra le nuvole?
Momentidi coraggio? Salire sul palco in condizioni davvero difficili: per esempio alTranzac Club di Toronto, dove suonammo in diretta radiofonica senza poter farenemmeno il sound check. Ma sono paure che affrontiamo insieme  e quindi itimori vengono condivisi. Ci si supporta a vicenda e lo spirito goliardicostempera le tensioni.  
 
Davide
Lapiù grande soddisfazione e la peggiore delusione fino a oggi?

Lingalad
Unodei momenti di maggior soddisfazione è stato essere chiamati in Mondatori perun’intervista a Panorama. Come ha scritto lo stesso giornalista, siamo statil’unica band senza l’appoggio di case discografiche a ricevere le attenzioni diquesto settimanale.
Perquanto riguarda le delusioni, direi ben poche e nessuna cocente. D’altronde,quando non si hanno aspettative e si fa musica solo per passione, è difficilerimanere delusi.

Davide
Lastoria di Toni il Matto (che riporto alla fine dell’intervista) ha fattoil giro del mondo, suscitando interesse perfino agli antipodi in Nuova Zelanda.Per certi versi mi ha ricordato quella non meno triste di Edward Leedskalnin,il grande scalpellino solitario di Coral Castle. Ho letto che avete raccoltomolte storie in giro per l’Italia. C’è un’altra bella storia che è rimastaesclusa dal vostro disco e che potete invece qui raccontare?

Lingalad
Lastoria di Luigi Barb de Grop (Luigi “barba di nodi”, in bergamasco). Unpastore-filosofo ultra ottantenne che non si taglia la barba da quando aveva 17anni. Per non inciampare, se la annoda e la infila nella camicia. Luigi ama laquiete dei suoi pascoli, le visite dei rari viandanti e, qualche volta, dialogain sogno con San Pietro, col quale una volta vinse una gara a chi aveva labarba più lunga. Un personaggio di cui scriveremo in futuro.

Davide
Vi siete sempre autoprodotti. Com’è stato affidarsi a undiscografico e alla Lizard?

Lingalad
Bellissima esperienza. Loris Furlan è una persona meravigliosa,con un modo di vedere il mondo che apprezziamo e condividiamo. Ha lasciato checi esprimessimo liberamente, senza condizionamenti. In più ci ha fattoconoscere Davide Camerin, il cantautore che ha interpretato la voce di Toni ilMatto nel nostro cd. Anche con lui un incontro emozionante e una nuovaamicizia.

Davide
Molto curata la grafica del booklet. I disegni sono diAlessandra Simonini. Perché la scelta dello sfondo di legno, quasi come fosserodelle pirografie?

Lingalad
Noi abbiamo affidato le nostre storie al vento affinché ilpassato non perdesse la sua voce, e Alessandra ha affidato i suoi disegni alletrame del legno, imbrigliandoli per sempre in un materiale unico, ambivalente:sa di passato ma è straordinariamente vivo, caldo e presente.

Davide
Cosaverrà dopo?

Lingalad
Concerti,innanzi tutto. E poi un paio di video nuovi l’anno prossimo, sempre con la Filmaker di Asola. E forse anche qualcos’altro di cui preferisco non parlare, perscaramanzia. Come si dice: meglio non vendere la pelle dell’orso prima diaverlo catturato.

Davide
Graziee… à suivre.  Anzi… Merin sa haryalye alasse! Tenn’ enomentielva…

LA STORIA DI TONI (Al secolo Antonio Paggi di Rovere Veronese – VERONA)
Estratto dall’intervistadi Giuseppe Festa a Radio Live New Zeland (traduzione) – agosto 2010
“Duenostri amici, Daniela e Tiziano, hanno acquistato una vecchia casa inpietra, abbandonata da decenni e considerata maledetta. Un tempo vi abitò Toni,uno scalpellino di straordinaria abilità, che partì per la guerra etornò matto, almeno secondo i suoi compaesani.
Daallora non volle più vedere quasi nessuno, si ritirò nei boschi ecostruì, pietra dopo pietra, la casa che ancora oggi troneggia su un colle intutta la sua lucente bellezza. La casa di Toni guardava la valle congrandissime finestre, mentre in direzione di un sentiero che usciva dal boscoquell’uomo aveva ricavato nel muro uno stretto pertugio, un vero eproprio spioncino militare. Gli abitanti del paese dicevano che quel mattoaveva scavato, sotto la sua casa, dei tunnel sotterranei, luoghi bui emaledetti.
Einfatti, come hanno scoperto i nostri amici, Toni aveva effettivamente scavatoun passaggio segreto che lo portava al di là del prato. Perché? Forse lasua follia sapeva di preveggenza? Fatto sta che, come riportano le cronachecomunali, un giorno una pattuglia di tedeschi risalì la valle conl’intento di reclutare con la forza cavapietre e scalpellini da impegnare in operemilitari. Arrivarono alla casa di Toni proprio attraverso quel sentiero chelui tanto temeva. Toni venne sorpreso sull’uscio di casa, urlò qualcosa e tentòdi fuggire, ma non fece in tempo a raggiungere la sua segreta via di fuga. Una rafficadi mitra lo uccise sul posto.
Primadi morire, abbiamo immaginato questo pensiero attraversare la mente di Toni:
“Pocoprima di chiudere gli occhi ormai stanchi
Ricordodi essermi chiesto: “In fondo…chi è il matto?”

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