(Stefano Lorefice – Edizioni Clandestine)
"Cosmo blues hotel" parla di un mondo ai margini, di donne, sesso, droga, prostituzione, di sconfitte e crimini assurdi, di giovani in corsa, in fuga da loro stessi, anti-eroi metropolitani del 2000, annoiati, inaffidabili, insinceri, opportunisti, infantili, che ricercano la vita nell’annullamento della vita stessa, che passano veloci da un letto all’altro, da un party a un rave, tra droga, alcol, sesso e musica, tanta musica, a riempire il vuoto delle loro esistenze e a fare da colonna sonora ideale al libro.
Storie disperate di fallimenti esistenziali di una generazione inquieta, priva di riferimenti, sconcertante e affascinante al tempo stesso.
Giovani protagonisti consapevoli di avere toccato il fondo, che hanno rinunciato a lottare e sopravvivono senza la forza di costruirsi una vita diversa e migliore dal baratro che hanno davanti, (nessuna prospettiva professionale o sentimentale, mancanza di radici e di approdi, nel caos metropolitano di luci e di rumori che lascia storditi, disorientati e soli).
Da questi racconti esce il ritratto di una Milano alcolizzata, fumata, maniaca, una città assurdamente violenta, dove la crudeltà è sperimentata per gioco, per superare la noia, per vedere se dopo l’orrore cambia qualcosa; ma tutto corre come prima, come sempre (che la città fuori corre veloce, e non li aspetta a loro), e tra il traffico e le auto in doppia fila nemmeno la morte fa notizia.
"Cosmo blues hotel" è un libro duro, dissacrante, ma anche ironico e divertente. E quel sorriso beffardo che sorprende il lettore sembra essere l’unica via d’uscita dalla sconfitta e dal disagio, assurdi e senz’altro fedeli alla realtà.
Lorefice crea uno stile secco, fulmineo, perfetto nella sua essenzialità e un linguaggio nuovo irruento e gergale per un libro moderno, che si legge tutto d’un fiato, assolutamente da non perdere!
Cosmo Blues Hotel
"Cosmo Blues Hotel" è una raccolta di racconti capaci di stupire, spiazzare e soprattutto fare riflettere e al tempo stesso è un romanzo ‘polifonico’ del tutto nuovo, dove un ritmo incalzante lega avvenimenti, nomi, luoghi che ritornano, riproposti da varie angolazioni, perché "nella vita come al cosmo blues hotel le storie si fondono". I racconti hanno un taglio particolare, quasi cinematografico; una macchina da presa impietosa ritrae sprazzi di realtà metropolitana aggressiva, cruda, violenta, cinica, senza chiarirne i nodi, senza giudicare la vita allo sbando dei protagonisti, vita on the road, così vera da far male.
Stefania Gentile