Nella cornice "ufficiale" della Provincia, Gianni Valbonesi tiene una esaustiva antologica, con affinati, sapidi lavori policromi. E’ il collage, il medium congeniale di Gianni, interlocutore privilegiato della sua welanschauung.
Il coolage, varato da Picaso e braque, è stato materializzato dai Dada, con i Merzbilder di Schwitters e gli accumuli eterogeni dei fotomontaggi di Hannah Hoech; un’ulteriore applicazione si ha con i polimaterici futuristi come il lirico Bèguinage di Enrico Prampolini.
Ma è dopo il forzato Ritorno all’Ordine ventennale, con la grande stagione informale, siglata dal Nuclearismo e dallo Spazialismo di Lucio Fontana, con lo sperimentalissimo materico di Piero Manzoni, i Tessuti di Burriche nobilita il materiale obsoleto, reinserendolo in un nuovo ciclo estetico.
Ma è anche l’abstraction lirique delle squisite rarefazioni di Osvaldo Licini, G.Novelli, Tancredi, a serrare le fila, con esponenti dell’arte segnica che seguono le mosse del sublime Klee, Wols e Hunderwasser.
E’ a questa temperie stilistica, che guarda Giovanni Valbonesi, stregato dalla malia delle struggenti evocazioni liriche proprio di Klee, che nel suo "Teoria della forma e della figurazione" aveva enunciato il lirismo tradotto in fusione panica nella natura, di cui capta i ritmi segreti.
Viaggiatore dell’immaginario come De Maistre, Verne, Valbonesi ci conduce in una storia di Nowhere’world, in un’entità in cui attecchiscono i segni e germini la fantasia, in un’utopia, di cui è difficile individuare le coordinate.
Hic sunt leones, affermiamo varcando le colonne d’Ercole del dominio razionale e sprofondiamo nel magma cromatico, in una sfera dove fluttuino volute sinuose, in un pullulare di micro-strutture, alla deriva del senso.
Se il personaggio Bu, è un assemblage che presenta affinità elettive con i polimaterici soft di Baj, il Limbo Club ricorda le passamanerie di Sophie Tauberarp e Sonia Delaunay che al Bauhaus misero a punto un codice polimaterico venato d’ironia sorridente, è "Fiori al mercato dei pesci", con esemplari ittici. Sfiorano caselle, irte di numeri, smussati dal bouquet fiorito.
Si registra l’horror vacui nel polimaterico "Improbabile naufragio" un’accumulazione incongrua, sormontato da un bersaglio, munito di segmenti obliqui.
Avvincente il Patchwork very young, con brani di tessuto tartan scozzese, il cui riquadro sia ingentilito da un tralcio fiorito.
L’Cosmiche rammentano come isole alla deriva del cielo, le cosmicomiche di Calvino.
Lirico, il Monte piumato’ di ineffabile struttura rossa che intacchi la cuspide dei profili dentellati di scogli appuntiti.
Rammenta Max Ernest Galassia poco plausibile, con oggetti fluttuanti in un cielo cpbalto, mentre Gold Piper rientra nell’ambito Pop.
Avvincenti. per la sinfonia rosa-azzurra, Andate con moto, in cui la struttura slabbrata di una scatola è percossa da segmenti taglienti; in Vivace con forza si assiste a un disgregarsi della compagine formale, per forze centifughe. Sembrani reliiti in un mar di naufragi, i frammenti materici che costellino un’isola, che spicca sul blu: intona il Canto della terra, inserendo ciotoli e conchiglie in campiture nette, corrispondenti agli Elementi: la musica del diavolo è una struttura materica di staccionata, sormontata da spartiro e munito di serpente della tentazione con tutti i crismi della sinuosità.
Ainging Flights è una composizione, dalla figurazione stringata, tradotta in occhi di uccelli sintetici vestiti di improbabili lembi patchwork.
Raffinatissimo Arcipelago pentagramma, il cui codice sia illeggibile, criptico, sostituito da un articolarsi di zig-zag; rammenta le Monadi di Leibniz Michschette siderali, racchiuse in ovale e cornice come il vecchio mondo, piatto, lambito dall’Oceano e anche con il mito del goldo una struttura irregolare galleggia alla deriva dello spazio e del tempo.
Sfilano poi le mappe di paesi immaginari del Sol Levante policromo, alla Musicona su ardesia, con le note e calligrafia, Genius loci.
Valbonesi
Giuliana Galli