Per pulitura si intende la rimozione dei materiali alterati che si trovano sul dipinto e che possono essere dovuti a cause naturali o all’intervento dell’uomo, come un precedente restauro.Prima di rimuovere queste alterazioni bisogna decidere se e quanto queste modifichino l’aspetto estetico del dipinto e se la loro rimozione può provocare danni alla superficie pittorica.
I mezzi di pulitura possono essere meccanici (bisturi) o chimico fisici cioè i solventi che agiscono direttamente sui legami chimici della sostanza da rimuovere. La scelta di un solvente si basa sull’esperienza e sulla conoscenza chimica del restauratore che comincia di solito a provare quello più debole per passare via via a quelli più forti considerando sempre i risultati ottenuti e il grado di pulitura. Nella scelta del solvente è importante considerare anche la tossicità e il flash point cioè il punto di infiammabilità. Ultimamente sono state presentate delle sostanze, dette resin soaps o tensioattivi, che non sono tossiche.
Per quanto mi riguarda l’operazione di pulitura è quella più complicata in quanto bisogna essere molto abili nel capire quale sia il solvente giusto da usare e quale il grado di pulitura da mantenere."…i restauratori, nel loro difficile e responsabile lavoro, dovrebbero mettersi al corrente non solo della chimica dei pigmenti ma anche della psicologia della percezione…Quel che chiediamo loro non è di riportare i singoli pigmenti al loro colore originario, ma qualcosa di infinitamente più furbo e delicato: di conservare le loro interne relazioni".
Il restauro: la pulitura
M. Giovanna Luppi