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Benaresyama (XXXII)

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Benaresyama
Capitolo XXXII


" Cosa sta succedendo, ci sono problemi ?" Steale prese in mano l’interfono , mentre Blake lo osservava nervosamente rivolgendo di tanto in tanto lo sguardo all’imponente plico di dati che poco tempo prima aveva esposto al suo interlocutore. Dall’altro capo dell’interfono giungevano notizie preoccupanti, riguardanti un contingente armato di cyborg che era riuscito a penetrare nel complesso, sbaragliando le truppe che gli erano state frapposte : si sarebbe provato a contenere l’avanzata in tutti i modi , aspettando rinforzi dai piani inferiori.
" Qual è la situazione?" Domandò preoccupato lo scienziato, mentre Steale si stava dirigendo verso un armadietto , dal quale estrasse due pistole di grosso calibro e un numero piuttosto elevato di munizioni, per poi porgere a Blake un giubbetto antiproiettile.
" A quanto pare c’è un attacco in corso, confinato ancora nelle sezioni superiori …" Tagliò corto , controllando con occhio esperto l’efficienza meccanica delle pistole e sondandone la precisione.
" Non ne sono stupito , con tutte le spacconate internazionali che la Fist si è permessa ultimamente. E’ già un miracolo aver potuto lavorare indisturbati fino adesso , senza contare che non deve costare poco il silenzio delle autorità , giusto? " Lo riprese sarcastico.
" Non sia ingenuo, anche lei conosce la portata economica di tutte le invenzioni ricreabili sulla base dello studio degli au-part : anche solo le royalities sui brevetti ci permetterebbero un profilo ben più alto di quello che abbiamo mantenuto finora. Comunque, eviti di preoccuparsi : dubito che vogliano seppellirci qua sotto , quello che stanno cercando è troppo prezioso perché vada perso."
" Le hanno detto di chi si tratta?"
" Gli attaccanti risultano non identificati , il che mi dà molto da pensare. Intanto, mi passi quel caricatore alle sue spalle, per favore."
Osservando la forma dei proiettili che si intravedevano nella struttura del caricatore , Blake sorrise nel consegnarglielo : " Ogiva piuttosto resistente, vero? Immagino che i contingenti che stanno attaccando la inizino a preoccupare…"
" Già , questi proiettili sono il vanto della nostra sezione armamenti : un colpo ben assestato e si riesce a far saltare una lastra piuttosto spessa di iperlega – un derivato meno resistente e più utilizzabile della pelle degli Angeli – che sono riusciti a sintetizzare i nostri scienziati. Probabilmente lassù avremmo a che fare con dei cyborg, tuttavia, da quanto mi hanno detto tramite interfono, ho il brutto presentimento di trovarmi davanti alle U-S, e non voglio rischiare di trovarmi con armi inadeguate…"
" Di cosa si tratta? Non le ho mai sentite nominare." Chiese indossando il giubbetto, pesante meno di quanto pensasse.
" Non mi stupisce affatto: a quanto ne sappiamo l’Arcam non è mai stata attaccata dalle U-S, e nel nostro ambiente certi insuccessi tendono a passare sotto silenzio, lo sa meglio di me. Per U-S si intende un contingente formato da cyborg di cui non si è ancora riuscita a rinvenire la provenienza, il che è piuttosto strano , in quanto solitamente questa tipologia di attacchi viene rivendicata dal mandante. Queste squadre combattono da anni nei più disparati luoghi del mondo, apparendo e scomparendo in poco tempo, senza dimenticare di sterminare e radere al suolo l’obbiettivo : dalle informazioni che siamo riusciti a rinvenire per canali più o meno indiretti , molte corporazioni che lavorano nel settore archeologico sono state attaccate . Non c’è mai stato interesse da parte loro nel sottrarre reperti: si limitano ad apparire anche più volte nel medesimo luogo, fino al momento in cui le forze di difesa non decidono per una ritirata : poi, come le ho già detto, fanno terra bruciata."
" Da come ne parla , deduco che lei abbia già avuto il piacere di farne la conoscenza …." Riscontrò Blake, che ricevette come risposta un sorriso amaro.
" Già, purtroppo ho perso molti dei miei ragazzi in uno scontro con delle U-S : eravamo piuttosto impreparati , non avevamo nessuna delle armi che abbiamo a disposizione oggi, e loro ci colsero di sorpresa. Tuttavia ne riuscì a fermare qualcheduno , creando un precedente storico e la prova che fossero in qualche modo abbattibili ."
" Allora immagino che la sua fama non sia del tutto immeritata …" commentò sarcastico Blake : " Ma non aveva detto che eravate scarsamente armati? Come ha fatto ad abbatterli?" Chiese incuriosito dai metodi poco ortodossi che il suo interlocutore aveva sicuramente utilizzato
" Immagino che questo faccia parte della mia fama, si? " Ribatté ironico :" Un mago non rivela i suoi segreti , ricorda ? Ora muoviamoci :il mio compito è di proteggerla fino alla fine degli scontri , e se la situazione si fa troppo pericolosa, portarla fuori di qui incolume. Ci conviene dirigerci al livello dei laboratori, che risulta ancora sicuro, in modo da ricongiungerci al suo staff e iniziare un eventuale recupero dei dati più importanti nel caso di una fuga. "

" Dottore…" Meryl salutò Blake che ormai aveva fatto scattare il meccanismo automatico della porta : " ci sono dei problemi , vero? Poco tempo fa ci hanno comunicato di tenerci pronti a recarci in laboratorio per effettuare un salvataggio su memorie mobili dei nostri dati…"
" A quanto pare siamo sotto attacco…" Iniziò a spiegare : " la situazione è poco chiara, le truppe non sono state identificate e stanno dando dei problemi ai piani superiori . Comunque , è arrivato l’ordine di iniziare la procedura di salvataggio , quindi cerchiamo di fare del nostro meglio."
Dopo che la ragazza ebbe fatto un cenno d’assenso a cui rispose anche Steale, gli assistenti vennero istruiti sul da farsi e da lì a poco si misero tutti a lavorare ai terminali , mentre si cercava di captare quanto più si poteva dalle conversazioni che avvenivano coi piani superiori , cercando un qualche appiglio di certezza in una situazione che sembrava poter degenerare da un momento all’altro.
Il flusso dei dati stava finalmente iniziando a scorrere verso le memorie mobili , quando accadde l’inaspettato : le luci iniziarono a diminuire in potenza progressivamente , fino a quando non rimase nulla tranne il buio più completo.
" Non vi preoccupate." Li rassicurò per quanto poté Steale iniziando a contare nervosamente i secondi :" Entro poco tempo dovrebbe entrare in funzione il generatore di emergenza. Cercate di rimanere calmi , portate a termine il vostro lavoro e lasciate che mi informi : tenetevi comunque pronti ad una fuga d’emergenza."
Come aveva assicurato Steale , in pochi minuti una pallida luce iniziò a rischiarare i cupi ambienti sotterranei , e il ronzio dei computer annunciò la ripresa delle operazioni precedentemente interrotte.
" Posso parlare un momento ?" Blake pregò Steale di recarsi in una stanza adiacente : un’ampia vetrata dava sulla stanza dove gli aiutanti stavano lavorando , con la luce fioca che rendeva ancora più sinistre lo ombre che danzavano inquietanti sui muri.
" Immaginavo che se ne fosse accorto…" Replicò Steale quasi compiaciuto, sedendosi su una poltrona vicino ad un interfono col quale fino a poco tempo prima aveva adoperato per mantenere i contatti con i livelli sotto attacco.
" Quanto può reggere l’impianto di areazione in queste condizioni ? Lei dovrebbe conoscere bene cosa può succedere in questi casi." Parlò piano, come non volendo consumare l’aria ancora fresca che li circondava.
" Dipende sostanzialmente dall’estensione del calo di corrente. Se, come penso, l’attacco è stato rivolto direttamente ai generatori principali , la situazione è piuttosto critica : questione di poche ore al massimo e l’aria inizierà a deteriorarsi irrimediabilmente: se vuole una mia opinione , stanno cercando di prenderci in trappola." Sentenziò, iniziando ad accarezzare nervosamente la sua pistola.
" Non potremmo cercare di convogliare tutto il flusso di energia al supporto vitale ? Riusciremmo a guadagnare del tempo…"
" Questo è vero, ma le ricordo che è prioritario finire il salvataggio dei dati: solo allora si potrà staccare l’energia dalla rete. Lei faccia in fretta il suo lavoro, io cercherò di fare il mio : proverò a contattare nuovamente i settori superiori, sperando che ci sia qualcuno ancora vivo che mi possa iniziare a definire la posizione delle truppe. Comunque, tenda a lavorare come se non ci fosse il problema dell’aria: nel caso la situazione sia compromessa definitivamente, non resteremo qui con le mani in mano a morire soffocati : abbiamo un ottima ritirata."
" …ha perso il contatto da molto? " lo interruppe Blake.
" Aveva capito anche questo…? Immagino che la sua fama non sia del tutto immeritata, dopotutto." Gli fece il verso controllandosi il giubbotto e le munizioni : " Saranno dieci minuti , e stavano già iniziando a penetrare in profondità. Alla velocità di discesa che hanno mantenuto fino ad ora non ci vorrà molto perché siano qui." Alzò le braccia, ironicamente sconsolato, non mancando di tradire una certa sicurezza nelle sue risorse.
" Cosa ha intenzione di fare?" Domandò preoccupato il dottore, guardando attraverso il vetro gli scienziati che si dirigevano senza sosta da un computer all’altro.
" Do tre minuti ai contatti superiori per farsi vivi : dopo di che , inizierò a sistemare del C4 nei punti nevralgici della struttura, sostanzialmente nei punti di accesso di questo settore, in modo tale da riuscire a fermare l’avanzata delle forze nemiche, almeno per alcuni minuti. E importante che, nel caso non ci sia risposta dai piani superiori , anche voi portiate a termine in poco tempo il lavoro rimasto e vi rechiate nella zona f: da lì inizieremo la salita con l’ascensore di sicurezza, che si collega direttamente ad un eliporto all’esterno. A quel punto , il tempismo sarà di fondamentale importanza … Inoltre , " così dicendo diede uno sguardo di sbieco ad indicare le persone nel laboratorio , " la avverto che la mia missione è portare fuori di qui sano e salvo lei , ed eventualmente la sua assistente :quindi, nel caso Meryl o i ragazzi nel laboratorio rallentino eccessivamente la fuga, non esiterò a lasciarli indietro. Spero di essere stato chiaro."
Dopo un lungo sospiro, Blake assentì e si diresse verso il laboratorio , salutando stancamente Steale, che sarebbe rimasto in ascolto per ancora poco tempo: passati i tre minuti senza risposta alcuna , i due incrociarono gli sguardi , e con un cenno della testa , il mercenario della Fist scomparve nei tunnel del settore.

" Signori, a che punto siamo?" Blake correva da un computer all’altro , controllando che il salvataggio avvenisse correttamente, nel più breve tempo possibile.
" Trenta secondi all’interruzione del dodicesimo flusso , dottore, " Rispose Meryl, china su un computer : " e poi non ci rimane che spegnere i terminali . Abbiamo fatto un buon lavoro, se posso esprimere il mio giudizio."
" Aspettiamo di avere finito prima di cantare vittoria, la situazione continua a rimanere piuttosto pericolosa. Gli altri undici moduli sono stati inseriti nelle unità da trasporto ?"
" Si, sono già pr…" Un’esplosione, alla quale ne seguirono altre, fece morire la frase sulle labbra della giovane donna : " Dottore, ma cosa è stato?"
" Sono già qui…Signori, preparatevi a fuggire : approntate tutte le unità, e se entro pochi minuti Steale non ritorna, fuggiamo in direzione del settore f. Per adesso non ci resta che sperare che queste siano le cariche che è andato ad installare Steale per fermarli."
Il trillo di un computer richiamò l’attenzione sull’ultimo modulo di salvataggio : " Bene signori, il nostro lavoro qui è finito , non ci rimane che …"
La porta automatica si aprì di scatto : dietro a questa , appoggiato con una mano allo spessore del muro, apparve Steale, ricoperto di calcinacci e con un braccio solcato da una brutta ferita.
" Se avete finito il vostro lavoro, questo è il momento migliore per andarcene." Sibilò a fatica, cercando di bloccare in qualche modo l’emorragia con un pezzo di stoffa : " li ho bloccati abbastanza lontano da qui, e se ci muoviamo in fretta le probabilità di farcela sono piuttosto alte."
Tutte le persone all’interno del laboratorio seguirono Steale , correndo quanto più velocemente possibile nei bui corridoi che congiungevano il settore di ricerca a quello denominato f.
" Cosa ha fatto al braccio?" Domandò Meryl a Steale nella fuga.
Replicando con un sorriso tirato, questi spiegò che per bloccarli non era stata sufficiente la prima esplosione, ma che aveva dovuto reinstallare alcune cariche in modo tale da creare un muro piuttosto spesso : cercando di sistemare il tutto, si era però esposto troppo, ed era stato colpito da uno degli U-S. Cercò comunque di tranquillizzare la donna, dicendo che oramai era abituato a simili ferite, e che era meno grave di quanto sembrasse.
Alcuni minuti dopo arrivarono nella zona f : questa si presentava come un immenso magazzino, nel quale venivano tenuti gran parte dei reperti e dei beni di prima necessità di tutta la zona di ricerca, e che si collegava con l’esterno per un ascensore fatto costruire per i casi di emergenza. Appena entrati , Steale ordinò a tutti di dirigersi in direzione dell’ascensore , mentre quest’ultimo estrasse un piccolo telecomando , con cui fece saltare le cariche che aveva disseminate nel settore in modo da ritardare ulteriormente gli inseguitori: la deflagrazione fu devastante, e un fitto polverone si levò fino ad arrivare nella zona f medesima. Tuttavia, non riuscì ad avere il tempo di sentirsi sollevato : un urlo rimbombò per l’ampia struttura. Accorrendo nella zona da dove proveniva e nella quale si trovava l’ascensore, si trovò davanti il corpo tranciato a metà di uno dei ricercatori .

Federico Mori

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