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To Puianello without a map

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To Puianello without a map

Ironico, naturalmente, è il titolo di quest’articolo. Puianello è una frazione di Quattro Castella (RE) che ospita l’attivissimo cinema Eden ed il suo nume tutelare, il cineclub Peyote.
L’occasione per ritornare al”’Eden" dopo qualche tempo mi è data da "Los Angeles senza meta", un film diretto da Mika Kaurismaki (fratello del più famoso Aki) ed interpretato, non da protagonista, da Vincent Gallo. Ed è soprattuto quest’ultimo nome che mi ha fatto salire in macchina ben 40 minuti prima dell’inizio del film perché, solo nella mia testa, credevo di impiegare almeno mezz’ora per arrivare al cinema quando invece sarei stato davanti all’ingresso solo dieci minuti dopo. L’anticipo però non è stato seccante, anzi. L’attesa è stata quanto mai interessante. Dopo avere osservato con piacere la disponibilità dei volantini con la recensione del film (da leggere
RIGOROSAMENTE1 dopo la visione), il bar fornito quanto basta, la possibilità di vedere alcune foto appese nel corridoio principale, mi sono seduto, inizialmente quasi solo. Sembrava di essere nell’immaginario cinemino di provincia, gestito da un vecchio oramai neanche più appassionato che non trova chi se lo compra, che non può più convertirsi al porno perché la videocassetta lo ha ucciso, che prende film a caso dalle compagnie basta che costino poco. Poi, pian piano, la sla comincia a riempirsi e quelle che sembrano essere inizialmente dell sciocche ragazze si trasformano alle mie orecchie, dato che si erano sedute nella fila dietro, in abbonate incallite, tanto da venire al cinema senza nemmeno sapere cosa sarà proiettato: il sogno di ogni cinefilo single. Mi distraggo da loro e la sala è quasi piena, tutti sembrano conoscersi e leggono avidamente il volantino (vabè…) intavolando discussioni sui prossimi film della rassegna e su quello che ormai sta per cominciare anche questa sera. Sssstt!
"Los Angeles senza meta" parte così così ed arriva nello stesso modo. Non basta Vincent Gallo ad interpretare la quintessenza del personaggio macho e lacero che oramai incarna, a salvare una commedia di poche pretese e pochi risultati. Un ragazzotto di Bradford-UK, appassionato di Hollywood e sposo promesso ad un’insignificante amica di famiglia, conosce una misteriosa ragazza che vive a Los Angeles. Rafforzato dal parere positivo della sua guida Johnny Depp, che interpreta il sé stesso dei cartelloni dei suoi film che si anima all’occorrenza, decide di piantare tutto e raggiungerla. Lì conosce Moss ed insieme a Julie (la Julie Delpy che tutti conoscono) formano un’allegra brigata che scorrazza un po’ per Hollywood tra copino e false promesse. Il finale sembra roseo per Richard, il protagonista interpretato da David Tennant, quando una volta ritornato in Inghilterra si vede recapitare il contratto stipulato dal sogno losangelino di ragazza con un produttore vero di Hollywood.
Il film è intervallato da una proficua pausa durante la quale apprendo che attorno all’"Eden" gravitano proiezionisti in erba ed un vero e proprio gruppo di appassionati. Il film passa in secondo piano per la gioia di essere in un cinema vero, non in una di quelle sale dove la cosa più intelligente che si sente è il rumore delle patatine, non in una di quelle sale dove ai titoli di coda la gente è già in piedi davanti a te ed esce rumorosamente parlando di chissà che cosa, non in una di quelle sale dove coppiette annoiate non hanno di meglio da fare. Tornerò all’"Eden", sicuro, e vi racconterò.

P.S. Non sono prezzolato dal cineclub, l’articolo è spontaneo.

Michele Benatti

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e quando dico RIGOROSAMENTE…

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