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Breve vita di Pasolini – Nico Naldini

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Pagg. 146 euro 12 Guanda Editore
 
Alla luce della riapertura dell’inchiestasulla morte di Pasolini e delle 78 pagine scomparse dell’ultimo libro “Petrolio”,denunciate da Walter Veltroni, vale la pena di leggere questo libro di NicoNadioni, scrittore e cugino del’autore di “Una vita violenta”. Naldini, cheaveva dato alle stampe in precedenza, un libro sulla figura dell’intellettuale,ci descrive, per lo meno per i piu’ giovani, la figura di un uomo complicato,introverso, eclettico, amante della letteratura, omosessuale dichiarato. Unuomo che trascorre l’infanzia a  Casarsa, che ha un rapporto privilegiato conla madre Susanna , specie dopo la mote a 19 anni del fratello Guido, , uccisonella strage di Porzus,   che farà recitare nel film Il Vangelo secondo Matteoe che copre di abiti firmai di migliori stilisti, che non intende omologarsi.Una “voce” fuori del coro che dichiara, quando fui assegnato il premio Nobel aMontale che “la poesia di Penna non è certamente inferiore a quella diMontale”, che ama i giovani borgatari romani e che è scisso fra lefrequentazioni degli amici intellettuali ( Moravia, Maraini, la Callas, quest’ultima venerata) e le borgate romane, amate come amava i giovani con i qualiintratteneva rapporti di sesso. Naldini evidenzia benissimo l’amore-odio con ilPc, partito che lo espulse dopo il processo per molestie sessuali nei confrontidi alcuni suoi alunni a Casarsa e con il quale ebbe sempre un rapportocontroverso. Naldini mescola abilmente nel breve volume ricordi personali  ericostruzione documentaria, analizza la figura dell’intellettuale tout-court,lo scrittore non solo di romanzi scomodi come ” Ragazzi di vita”, ma anchel’autore di quegli articoli, pubblicati sul Corriere della Sera” raccolti nelvolume “Scritti corsari”. Nonostante, sin dalla sua morte, avvenuta la nottedel 1 dicembre ad oggi, molti hanno parlato dio un complotto ordito dalladestra per eliminare un avversario scomodo. Come fece la Fallaci e Volponi, lo scrittore-cugino non crede, e lo scrive esplicitamente, alla tesi delcomplotto, ma Pasolini, scrive, fui vittima della sua stessa vita, fu uccisoperché voleva intrattenere rapporti sessuali con Pino Pelosi, rifiutati daquest’ultimo,. Ma, allora perché Pelosi andò in tv a dire che vi erano con luialtre persone e si proclamò innocente? Al di là della tesi della morte, complottoo morte per la sua omosessualità, una cosa è certa. Pasolini ha rappresentatola figura dell’intellettuale che cerca di comprendere i malesseri dellasocietà. Una figura di grande spessore intellettuale del quale, ancora oggi,avvertiamo la sua assenza.  

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