L’ISOLA DEI MORTI
giunti,finalmente giunti
la sera nettata da una maestralata
il dirupo a buiore venuto
e nera una caligine bulicante il mare vela
il vento gli echi porta de l’humano graculare
ascende il Te Deum
spulate le anime approdano
a scontare bercianti le maldicenze
febbricitanti e tremolanti sostando
lumiere e indulgenza vocando
scomputi e migliori posture
più ventilate meno solari
non esposte alle correnti
ognuna vista d’infinitudine reclamando
pietade implorando
indi guaiolando minimando e sottigliando
Mario Pischedda
una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994