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L’uomo con la pistola

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L’uomo con la pistola

L’uomo seguitava lentamente,
guardandosi attorno ed assicurandosi che nessuno
lo seguisse dallo specchio retrovisore.
La strada era buia e solo i fari della sua auto
gli permettevano di vederla,
alta,
bionda.
Si avvicinò e sostò davanti a lei.
Abbassò il finestrino e lei si sporse verso di lui.
Dopo aver risposto ad un paio di domande
montò in macchina e a quel punto lui
prese ad accarezzarle la coscia dal lato suo
e quella parte che rimaneva scoperta
tra le autoreggenti e le mutandine.
Poi le toccò lì in mezzo
mentre lei indicava la strada.
Dopo un po’ disse di rallentare e di accostarsi a destra
e l’auto si fermò davanti un portone.
Lei estrasse un minuscolo telecomando e le inferriate si aprirono.
L’uomo parcheggiò esattamente dove gli indicò lei
e
salirono insieme le scale, lei davanti e lui dietro;
così le guardò le gambe, appena nerborute ma
gradevoli e molto lunghe,
ed il culo che batteva come un
cuoricino sotto un soprabito sottile.
"Ti sei macchiata la giacca." Disse l’uomo.
"Si, l’ho prestata alla mia amica, un po’ di tempo fa"
disse afferrandone un lembo all’estremità.
"E lo ha imbrattato di vernice fresca."

Giunsero nella stanza,
sul letto di fronte al suo vi era un gattino con gli occhi
brillanti
che se ne stava immobile quasi fosse finto
a guardare una piccola tivù accesa.
L’uomo le diede il denaro e si spogliò
ed anche lei fece altrettanto.
Poi lui andò al bagno e cercò di pisciare
ma non ce la fece:
era nervoso e già troppo eccitato.
Poi le si avvicinò mentre attendeva ritta con le ginocchia sul materasso;
cominciò a baciarla sul collo e ad accarezzarla.
Quando fu sicuro che fosse abbastanza eccitata,
si allontanò dicendogli di prendere qualcosa dal cappotto.
Ficcò la mano nella tasca anteriore ed estrasse la pistola.

Così facendo le intimò di sdraiarsi
e lei lo fece senza fiatare.
Poi afferrò un guanciale e lo spinse contro la canna della pistola;
avvicinò il braccio alla testa di quella e fece fuoco.
Il gatto rimase fermo, mosse solo la testa verso di lui
E lo schermo muto lo illumino tutto di blu.
Poi l’uomo riprese a fare l’amore con lei fino alla fine. In silenzio.
Dopo lo lasciò e lo ricoprì con un lenzuolo fino all’inguine, tenendogli scoperto l’arnese, ancora drizzato,
e le gambe.
A tal punto l’uomo si rivestì,
scese le scale e si rimise in macchina;
nessuno lo vide.
Pigiò il pulsante debolmente sull’apparecchio
e le cancellate si aprirono
nuovamente.
Poi uscì dal vialetto e si ritrovò sulla strada.
Un gioco da ragazzi, pensò.
Afferrò il telecomando e quando arrivò nel punto più vicino
alla riva del mare lo gettò dal finestrino.
La scatoletta nera rimbalzò su di uno scoglio e poi sparì.



Joe Ferrara

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