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Black & White

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Black & White

Tra due mali, non sceglierne nessuno; tra due cose buone, scegli tutt’e due.
Tryon Edwards

Essere un Dio…avere poteri illimitati e il diritto di vita e di morte sui propri fedeli, nessuna morale a frenare qualsiasi azione malvagia o compassionevole, tutto è permesso, la scelta è tua, tu sei Il Dio. Questa è la trama di Black & White, sicuramente il gioco più rivoluzionario dell’anno, che già alla prima occhiata stupisce per la sua estrema originalità e liberta di azione: il gioco, infatti, permette di impersonare niente di meno che un Dio, il quale, invocato dalle preghiere della propria popolazione, deve vegliare su di essa o farne ciò che vuole. Tutta l’interazione con il territorio e i fedeli avviene attraverso una mano, la quale determina le azioni che possiamo compiere e ci permette di spostare oggetti e persone, lanciarle o raccoglierle. È dalla popolazione che arriva tutto il nostro potere, poiché essa, adorandoci, ci dà forza e ci permette, attraverso uno speciale edificio, di compiere splendidi miracoli. Questo implica che bisognerà fare in modo che la popolazione non smetta mai di credere in noi e a questo scopo ci si potrà adoperare in diversi modi: come raccogliere il cibo trovato o preso direttamente nei campi coltivati o anche il legname e mettere nel magazzino, altro edificio fondamentale, oppure potremo semplicemente raccogliere rocce e individui e lanciarli per dare una dimostrazione della nostra forza; inoltre più volte troveremo pergamene argentee che, dopo essere state lette, ci permetteranno di compiere piccole missioni in aiuto di alcuni adoratori in modo da ottenere ulteriore fede. Inoltre ad un certo punto dovremo scegliere una creatura, un animale che faremo crescere attraverso i nostri continui insegnamenti e fino a farle sviluppare una personalità e una forza unica e diversa da quella di ogni altra creatura: essa interagirà in modo spontaneo con ciò che gli starà intorno e saremo noi a punirla o a premiarla per le azioni compiute, mentre per avere un più forte controllo dovremo usare speciali cinghie, le quali ci permetteranno di fare agire la creatura in modo aggressivo o compassionevole indipendentemente dal loro stato emotivo reale. È chiaro che il modo in cui ci comporteremo in tutte le varie situazioni avrà ripercussioni sia sul nostro sviluppo futuro sia su quello della creatura, la quale, una volta grande, potrà essere di indole malvagia o compassionevole a seconda di che esempio le avremo dato. Tornando invece al mantenimento della popolazione, noi come impersonificazioni divine avremo il dovere di fare costruire le varie tipologie di edifici attraverso l’officina e le impalcature prodotte, e questi spazieranno da semplici abitazioni e cimiteri ai centri di adorazione e alla più grandi meraviglie, le quali una volta costruite porteranno benefici di vario genere. Non dobbiamo credere però che le cose siano così facili, già nelle prime isole, infatti, incontreremo altri Dei, con le loro rispettive creature, con cui facilmente potremo arrivare a lotta aperta, ossia feroci combattimenti, con artigli e magie, fra creature e frequenti interventi con miracoli di vario genere, cercando così di ottenere la fede in un villaggio avversario fino a portarlo dalla nostra parte e provocare la graduale caduta dell’altro Dio. L’influenza sugli altri villaggi, però, non avverrà attraverso il nostro diretto intervento sul campo, poiché saremo limitati in uno spazio sferico distante dai villaggi in nostro possesso, proporzionale alla quantità totale di fede, bensì attraverso la nostra creatura che provvederà a meravigliare le persone con la sua grandezza e con il comportamento e naturalmente con i miracoli che le avremo insegnato.
La complessità del gioco è quindi molto grande e questo allunga la longevità, poiché invoglia a ricominciare il gioco più volte e provare scelte e approcci diversi ai vari eventi e all’educazione della creatura. Per quanto riguarda l’aspetto grafico Black & White è eccellente, la definizione del territorio e delle persone è curata nei minimi particolari e la funzione di zoom permette di avvicinarsi agli individui fino a stargli davanti ed allontanarsi fino ad avere la visione totale dell’isola, splendida di notte illuminata solo dai fuochi dei villaggi; B&W, infatti, è da premiare anche per il suo realismo, non solo per la realizzazione dell’intelligenza artificiale della popolazione e della creatura, ma anche per passaggio graduale del giorno e della notte e per i cambiamenti climatici. I suoni e le musiche sono altrettanto degne di nota, poiché sempre adatte e ai cambiamenti delle situazioni nel gioco e mai noiose o ripetitive. L’interfaccia, poi, avviene solamente attraverso il mouse, e facoltitativamente via tastiera, ma è estremamente intuitiva e tutto viene spiegato nella prima missione del gioco che è una sorta di "prova generale" prima di entrare nel vivo, e se non bastasse il tutorial è facilmente accessibile dal menu in qualsiasi momento. In conclusione Black & White è uno dei pochi prodotti, da qualche anno a questa parte, veramente originale in tutti i suoi aspetti e per questo motivo sicuramente si presenta come una scelta sicura per qualsiasi amante di giochi strategici e un facile approccio per gli altri, capace però di appassionare tutti quanti allo stesso modo.

Andrea Rebucci

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