Dopo parecchi mesi di puntuale presenza mi vedo costretto, in questi caldi giorni di luglio, a passare la mano…
Mi trovo all’estero, più precisamente in America. Al momento di partire per questo corso di perfezionamento del mio inglese tutto potevo immaginare tranne che di ritrovarmi privo perfino del tempo di buttare giù una recensione: eppure questo è esattamente quanto mi trovo a dover ammettere ora. Ho voluto un corso intensivo, come non mancano mai di ricordarci da queste parti, ed un corso intensivo è quanto mi è stato dato…
Con mio grande rammarico ho pure perso l’occasione di assistere ad un concerto di Tom Petty, il quale dubito verrà mai a suonare dalle nostre parti. Ho cercato di consolarmi ricercando freneticamente su un giornale qualche altro evento musicale a cui prendere parte e ne ho isolati due: i concerti di Tommy Lee e degli Oasis. Non so ancora se riuscirò a combinare per uno o entrambi: non escludo di mancare tanto l’uno che l’altro, ad essere onesti…
L’unione di due fattori, segnatamente il dollaro in ribasso e l’abitudine americana di vendere le new releases a prezzo scontato, rende qui l’acquisto di CD estremamente invitante. Fin qui ho cercato di avere rispetto per il conto in banca dal quale la mia carta di credito attinge, sforzandomi di non cedere alle tentazioni: ci ero riuscito bene fino ad un paio di giorni fa, quando alla fine mi sono arreso di fronte all’ultimo disco di Plant che ho fatto mio per la miseria di dodici dollari. Siccome però non ho tempo a sufficienza per ascoltarmelo come si deve, ne’ mi va di scribacchiare recensioni se non ho modo di rivederle con cura, preferisco posticipare il tutto al mio ritorno.
Nell’improbabile caso che qualcuno di voi si stia strappando i capelli dalla disperazione dopo aver letto queste righe, posso assicurare che sarò di nuovo in prima linea per Kult Underground alla fine dell’estate: magari a quel punto mi verrà più naturale scrivere in inglese, ma per adesso questo è un problema che ancora non si pone…
Buone vacanze a tutti, lettori e redattori!
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Fabrizio Claudio Marcon