Al momento sul nostro pianeta gli esseri umani sono gli unici fortunati possessori di un apparato fonico davvero completo.
Il linguaggio dell’uomo si differenzia da quello degli animali per la sua complessità di struttura e perché esso non viene ereditato ma appreso.
Ne consegue che le società umane possono mutare i loro sistemi di comunicazione verbale e questo è successo innumerevoli volte nel corso della storia.
Si tratta dunque di un linguaggio in evoluzione continua.
La parola è quindi da sempre il segno distintivo dell’uomo dalla creazione in poi, infatti il Vangelo di San Giovanni inizia proprio così: " In principio erat Verbum".
E’ chiaro che tutto il nostro processo gnoseologico poggia sulle parole. Tanto che i Greci con una suggestiva metafora le chiamavano "Agalmata Phonorinta", ossia "Statue Parlanti".
La parola o verbum è allora da porsi come radice del nostro intero linguaggio. Ma vediamo l’interessante etimologia di questi due termini: la parola e il verbo.
Parola
Dal Greco PARABOLE’ che significa paragone, similitudine, sentenza.
La parabola, lo sappiamo tutti, fu largamente usata dalla letteratura sacra, soprattutto cristiana, dove venne ad indicare la narrazione che tende a presentare un insegnamento sotto forma di apologo. La parabola sacra diviene la "parola" per eccellenza.
Verbum
Il termine Verbum trae invece origine dall’area compatta indo-europa, nella quale la radice Weth-Worth significa parola, voce, giuramento.
Quindi il verbo, ossia la parola, è magica, sacra, non può mentire, è insomma la quintessenza della verità. Tanto che anche la parola "vero" ha la medesima radice.
Per cui chi parla, o scrive, non deve dire il falso.
Da Il Nostro Volgare di Nuzzaro- Anselmi Conti
Parole Statue Parlanti
La parola è il mezzo più efficace usato dagli uomini per esprimere i loro giudizi e la forma del pensiero.
Sabina Marchesi