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EA Sports Superbike 2000

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EA Sports Superbike 2000

Bentornati al nostro appuntamento mensile. Data la digressione nell’hardware dello scorso mese (con la quale spero di esservi stato in ogni caso utile) ritorno senza indugi ai videogames. Non esito ad affermare come questo sia un ritorno alla grande, poiché il gioco di questo mese ha (e credo avrà) per molto un posto particolare nella storia dei miei VG preferiti: EA Sports Superbike 2000 è davvero LA SIMULAZIONE di MOTO definitiva.

Una storia personale
Uno dei ricordi più vivi della mia infanzia è quello legato all’esame di licenza media. Rammento, che arrivai molto prima della mia interrogazione (ero il quarto della classe) e, con un malloppo di libri in mano, mi accingevo a ripassare (in verità antologia l’ho studiata solo lì!!) il programma di un anno. La mia tensione era altissima. Essa si amplificò in maniera esponenziale, dopo che (questo è un episodio a livello di leggenda scolastica) la commissaria esterna entrò durante l’interrogazione di un mio amico (il mitico Simone Barozzi, ciao!) e gli pose una domanda del tutto al di fuori del nostro programma pregiudicandone la prestazione totale. La mia interrogazione si svolse in assenza della simpaticona, ma la mia prof d’italiano riuscì in ogni modo a confondere l’argomento assegnatomi con quello di un mio compagno, facendomi domande sulla Seconda Guerra Mondiale quando la mia preparazione si basava sulla Prima. Scherzi del destino.
E voi, miei coraggiosi lettori, vi chiederete che c%!!& (a simbolo uguale corrisponde lettera uguale) c’entra questo con le simulazioni di moto. Il collegamento viene nel dopo esame. Uscito tutto felice per aver completato uno dei primi ostacoli della mia vita, mi recai a casa dove, su di un troneggiante 386 a colori, mi feci un’intera corsa sulla sella simulata di una 500. Del gioco, non ricordo quale, ricordo solo la visuale che era simile a SuperHangOn.

I giorni nostri
I tempi sono radicalmente cambiati. Ora il realismo va a braccetto con le crescenti prestazioni dei nostri PC, per i quali simulare una gara completa di SuperBike in 3D è uno scherzo. La differenza sta nel rendere tutto questo sia GIOCABILE che DIVERTENTE. In un’ipotetica lista della spesa, tre simpatiche V comparirebbero a fianco ai due precedenti e all’ultimo, ma non trascurabile parametro insito nell’IMPATTO GRAFICO.

Andiamo per gradi. Innanzi tutto, SB2K è un prodotto 95% Italiano e questo lo dico con un tono d’orgoglio: ciò dimostra, come non occorra essere degli Americani per realizzare un prodotto valido sotto tutti i punti di vista. La mitica Milestone, ex Graffiti, che conosciamo già molto bene per prodotti come Screamer e relativi seguiti, ha la sua conferma in un prodotto come questo che si differenzia, anche se solo in parte, dai giochi precedenti, grazie al numero di ruote del mezzo da guidare.

Per evidenziare il family feeling l’EA ha creato un bellissimo logo che caratterizza la serie 2000 delle sue simulazioni sportive. Questo logo v’introdurrà a Superbike, seguito da una presentazione non troppo esaltante, costituita da un misto di computer graphics e full motion video, il tutto supportato da una colonna sonora elettronica (non saprei come altro definirla) a mio parere appena a livello. Nonostante quest’inizio non esaltante (forse è una questione di gusti) siamo introdotti al gioco da un caricamento casuale di una pista delle tante a disposizione. Questo, ci permette di gustare in anteprima il gioco, senza dover districarci con i vari menu, siccome la nostra voglia di scendere in pista (anche solo come spettatore televisivo) è, comprensibilmente, incontrollabile. Finito il caricamento, ci troviamo sospesi a mezz’aria dietro la linea di partenza. Il rumore dei motori cresce fino all’insopportabile e poi via!!! Devo dire che la resa scenica della pista e delle moto è veramente da capolavoro. Raramente ci si trova di fronte ad una qualità grafica che anche nei dettagli più insignificanti, arriva a questo livello. Oltre alle due ruote, renderizzate splendidamente, abbiamo un circuito che ci renderà difficile distinguere lo schermo del PC dalla TV del salotto, quanto a riproduzione dei dettagli. Se puoi aggiungo una gestione della telecamera (in modalità watching) al livello delle riprese televisive, allora questa è a mio parere l’intro che i creatori del gioco avrebbero dovuto utilizzare: magari precalcolata, in modo da creare lo stesso feeling su tutti i PC, ma credetemi questo vale di più che tre spezzoni d’incidenti accozzati insieme.

Grazie ad un indicazione nella parte bassa a sinistra, ci troviamo davanti al menu principale. Ora ci troviamo davanti ad una scelta: quanto smanettone c’è in noi? In effetti, fra le tre possibilità (Partenza Rapida, Gara Singola e Campionato) la differenza più evidente è il tempo che intercorre fra la loro selezione e le luci rosse del semaforo: se la prima è dedicata ai recensori ma soprattutto a chi vuole vedere subito il gioco, la seconda permette di scegliere la pista, il proprio pilota (io scelto quell’Aprilia, primo per una questione d’orgoglio nazionale, secondo perché non conosco un H di SuperBike, tant’é che mi aspettavo di trovare Biaggi e Valentino Rossi….) e le impostazioni per la gara; a proposito di queste ultime una curiosità: la durata delle gare di SuperBike è doppia rispetto a quelle di una gara di F1 standard (il mio riferimento nel mondo dei motori); in effetti, abbiamo due gare precedute da due prove libere ed altrettante qualifiche. Se ci sentiamo più a casa nostra possiamo scegliere l’evento breve, caratterizzato da una prova libero, la Superpole (dove un solo giro lanciato decide la nostra posizione sulla griglia di partenza) e la gara. L’opzione campionato si differisce nelle selezioni precedenti solo dal fatto di non poter scegliere la pista che più ci aggrada.

I menu di navigazione sono caratterizzati da icone comprensibilissime e, se queste non lo fossero, abbiamo comunque un aiuto nella parte bassa dello schermo in stile status bar.
Possiamo partire a nostra scelta da un qualsiasi evento (le prove, le qualifiche oppure la gara) senza dovere preoccuparci se saltiamo uno dei precedenti (fatto che verrà però quantificato con la posizione sulla griglia com’è comprensibile che sia).

Una volta in pista, saremo accompagnati dal commento in italiano di non so quale cronista, che durante le fasi più importanti (la partenza, le cadute, i giri veloci) ci farà sentire ancora di più in poltrona (nel senso buono del termine).
Il gioco è spettacolare per definizione: trovarsi al centro della pista insieme a venti altre moto, pronte a tutto pur di superarti, da una scarica adrenalinica non male. Nota dolente in termini di realismo, ma che sicuramente sarà risolta o con patch appositi, o in future versioni e il comportamento dei piloti nei confronti dei "caduti". Vi spiego meglio: durante le fasi iniziali della gara, i contatti si sprecano e inizialmente sarete soggetti a cadute ripetute; quei simpaticoni degli altri piloti cercheranno inizialmente di schivarvi poi vi useranno come fa Ronaldo con un pallone da calcio, in parole povere vi spingeranno fino a che non sarete fuori della traiettoria calcolata. Questo era passabile in un gioco di qualche anno fa, ma ormai non siamo così di bocca buona e oltre alla forma occorre anche la sostanza per fare un gioco. Del resto, non mi sento di avere altre lamentele: il controllo via joypad è sinceramente preferibile a quello da tastiera, i suoni non sono niente di particolare e così le musiche.

Concludendo per gli appassionati delle due ruote questo è un acquisto obbligato. Non troveremo un gioco per così fino all’arrivo del suo seguito e comunque quest’ultimo sarà tutto da valutare.
Detto questo non mi resta che salutarvi e rimandarvi per eventuali commenti al mio e-mail.
Ci leggiamo il mese prossimo,

Ciao!
Simone Rebucci

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