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La ”Cosa” da un altro mondo

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La “Cosa” da un altro mondo

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Tit. orig.:        The Thing From Another World

Prod.:        USA
Anno:        1951
B/N
Regia:        Christian Nyby, Howard Hawks
Interpreti:    Kenneth Tobey, Margaret Sheridan,
Robert Cornthwaite, Douglas Spencer,
James Arness
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Un alieno scoperto tra i ghiacci del Polo Nord minaccia la sopravvivenza di una spedizione americana barricata all’interno di una base artica. Il film si regge sullo scontro tra la curiosità della scienza e la necessità di difendere la vita umana. Lo stesso tema (lo scontro tra scienza idealista e decisionismo militare) si ritroverà in molti dei classici del cinema fantastico da “La guerra dei mondi” di
Haskin a “Abyss” di Cameron, da “Ultimatum alla Terra” di Wise a “Il giorno degli Zombie” di Romero. Tratto dal romanzo breve di John W.
Campbell (che si era firmato con lo pseudonimo di Don A. Stuart) “Who
Goes There” (1939), “The Thing” è stato rifatto nell’82 per la regia di John Carpenter.
Le scene sulla neve vennero girate sulle montagne del Montana in soli quattro mesi. La durata originale era di due ore e mezzo, ma molte scene in cui il mostro si vedeva in modo più evidente, vennero tagliate dallo stesso Hawks. Le musiche sono di uno dei più famosi autori per il cinema di allora, Dimitri Tiomkin. Alla sceneggiatura partecipò anche il grande Orson Welles.
Famosa la frase di chiusura: “Attenti al cielo!” dice il giornalista via radio, dopo che il temibile “legume” è stato annientato. In pieno clima di “Guerra Fredda” il monito venne letto anche come la rappresentazione della paura dell’americano medio nei confronti di un’invasione aerea russa o di un attacco atomico.
Il film porta la firma ufficiale di Christian Nyby. Il fatto che sia l’unico film da lui diretto e che in precedenza fosse stato il responsabile del montaggio di “Acque del Sud”, “Il Grande Sonno” e
“Rio Bravo”, tutti grandi classici diretti da Howard Hawks, e che lo stesso Hawks fosse il produttore ed il supervisore di “The Thing”, ha fatto sorgere il sospetto, fondato, a molti critici, che Nyby avesse fatto da prestanome e che il vero regista di “The Thing” fosse lo stesso Hawks. Di Hawks, considerato uno dei maestri del cinema americano, autore di classici di ogni genere, dagli western con John
Wayne (Un dollaro d’onore noto anche come Rio Bravo), agli hard boiled con Humphrey Bogart nei panni di Marlowe (Il grande sonno), alle commedie con Marilyn Monroe (Gli uomini preferiscono le bionde) e
Katharine Hepburn e Cary Grant (Susanna), ai film di guerra
(Arcipelago in fiamme con John Garfield), nel film “La Cosa” traspaiono molte situazioni tipiche. Tra le altre, soprattutto, la struttura dei dialoghi fittissimi, velocissimi, stringati e spesso ironici. Tale tecnica è conosciuta col nome di overlapping dialog: basti ricordare un altro film di Hawks, “La Signora del Venerdì” con
Cary Grant e Rosalind Russel (film doppiato in italiano solo per la TV e che ha avuto diversi remake, il più famoso dei quali è senza alcun dubbio “Prima Pagina” di Wilder con Lemmon e Matthau), commedia in cui la sceneggiatura era talmente ricca di dialoghi che non stava nella lunghezza programmata del film ed Hawks impose agli attori di parlare più velocemente del solito e di sovrapporre addirittura le battute per restare nei tempi previsti.
Anche nel caso di “The Thing” non pochi furono i problemi di doppiaggio in italiano, tanto da dover ingaggiare i più noti doppiatori del periodo e sottoporli ad un vero tour de force per ottenere lo stesso risultato dinamico dell’originale.
L’attore che interpreta la parte della Cosa è James Arness, diventato poi molto noto al pubblico televisivo per la sua interpretazione di
Zeb McKane nel serial “La Conquista del West”.
Indubbiamente il film di Nyby/Hawks ha influenzato buona parte il cinema di fantascienza successivo. Nonostante siano passati oltre quarantacinque anni, anche oggi diverse scene del film hanno mantenuto molto della forza e dell’impatto di allora. Basti pensare alla sequenza movimentata in cui la Cosa viene cosparsa di liquido infiammabile e prende fuoco: non ci sono effetti speciali al computer, gli attori si muovono realmente in mezzo alle fiamme.
Analizzando il film si può anche azzardare un’ipotesi ulteriore: non si sa da dove viene la Cosa, è molto intelligente e si adatta all’ambiente in cui vive, è letale, nasce da bozzoli vegetali, la base
è una zona isolata e claustrofobica, il personale della base utilizza dei sensori che rilevano i movimenti della creatura, un comunicato via radio ordina alla spedizione di non ucciderla, ma di catturarla e proteggerla per consentire in seguito di studiarla. Viene da pensare che Dan O’Bannon, lo sceneggiatore di Alien (1979), abbia visto molte e molte volte il film di Hawks…

Gabriela Guidetti

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