Nella stanza dei pittori ad Arundel
Dolce e crudele
la pioggia
spezza il ricordo ultimo
della bellezza
degli occhi di ghiaccio
Nella memoria dei venti
che dipingono i cieli
del Sussex
ho visto volare il tuo
sorriso.
Dove ti ritroverò?
Forse nelle ripide strade
che portano le nostre anime
fino alla Cattedrale?
O nelle stanze del vecchio
castello?
Nell’ultimo boccale di
Guinness?
Nei sentieri che si perdono
nel verde dei campi infiniti?
O forse nel volo dell’aquila?
Ti perdevo
e tu suonavi,
nella stanza dei
pittori
ad Arundel.
Volgevo lo sguardo
oltre il tempo
nel vano tentativo
di afferrare qualcosa
di tuo
ma il tramonto
Ti avvolse
e nella notte inglese
svanisti.
Non siamo altro
che tombe di ricordi.
Matteo Ranzi