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Omosessualità (II)

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Omosessualità (2)

Modena, 17 Marzo 1996

Caro Clod,

accetto con piacere il tuo invito a rispondere, in una nuova

rubrica, alla tua “lettera aperta”.
Innanzitutto ti devo ringraziare sia a nome mio, sia a nome del resto della redazione di KULT Underground per i complimenti fatti, e per avere, subito una scorsa al nostro lavoro, deciso di contribuire anche tu in qualche modo allo sviluppo e alla crescita di questa iniziativa.
Come vedi non abbiamo esitato un solo istante ad accettare di parlare di questo tema particolare, non solo perchè in linea di massima nessuno di noi è particolarmente ostile ai gay, ma soprattutto perchè, anche se tutti noi redattori fossimo forti sostenitori dell’eterosessualità come unica linea accettabile di condotta, ugualmente non vorremmo privare della tua esperienza diretta, e di quella di chi, dopo di te, vorrà farsi sentire, quella parte dei lettori, piccola o grande che sia, che può essere interessato all’argomento.
Ma tralasciando i discorsi generali, ovvero smettendo per un istante di parlare a nome di KULT Underground, e prendendo la parola per me stesso, ti comunico che il pensiero di mettermi a ridere o di cominciare un qualunque sproloquio all’interno del quale usare la parola “frocio” o “finocchio”, durante la lettura della tua missiva, è stato assolutamente fuori discussione.
Io non ho amici omosessuali, nè conosco persone che si professano apertamente gay, anche se mi rendo conto che questo non vuol dire che tra la cerchia di persone che frequento non ci sia qualcuno che, per scelta, preferisca una tranquilla ma dolorosa clandestinità, ad una lotta con un atteggiamento soventemente pesante da parte della gente.
Ed il pensiero stesso che gente debba nascondere la propria indole ed il proprio modo di essere, rinunciando così ad un suo diritto alla libertà di espressione, mi turba non poco.
Che dire? Io sono un eterosessuale, e probabilmente faccio molta fatica a comprendere le esigenze ed i desideri di chi si sente attratto da persone del proprio sesso, ma sono convinto che la vita interiore, e le conseguenti scelte sentimentali degli individui siano da rispettare ed accettare a priori, senza tentare di misurare con il nostro metro spazi che non riusciamo bene a comprendere.
Inutile dire che questo è comunque un invito che rivolgo a te perchè possa affrontare l’argomento “omosessualità” su queste pagine, come meglio credi.
Penso che la tua voce possa fare da un lato piacere a chi vive la tua stessa situazione, e dall’altro aiutare un attimo ad avvicinarsi alle tue problematiche tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, sono quantomeno a digiuno sull’argomento.
Per quanto riguarda Internet, sì, sono a conoscenza dell’esistenza di siti gay, come ne esistono di quelli che riguardano il sesso tra persone affette da handicap, e di quelli che invece predicano l’astinenza sessuale, e cose di questo tipo. E so anche che molti dei siti di cui sopra sono in effetti molto “seri”, come contenuti, e molto di più che un semplice luogo da “abbordo” o da scambio di indirizzi.
Di conseguenza, non so. Penso che su KULT Underground ci sia spazio per un piccolo Forum sull’omosessualità se qualcuno deciderà di unirsi a te in questo discorso, anche se la distanza che comunque ci sarà tra una rubrica sul nostro mensile, e la presenza fissa di un dibattito gay in un sito è indubbia.
Ma come si suol dire, l’importante è iniziare, e se tu vorrai continuare a seguirci e a collaborare, sicuramente qualcosa di significativo si riuscirà ad ottenere.

Come hai potuto vedere ho mantenuto senza problemi il tuo pseudonimo, e userò la casella postale (non riportata) che mi hai fornito per inviarti questa risposta che sta trovando spazio nel numero di Aprile
1996 di KULT Underground. Spero che l’aver pubblicato la tua lettera
(come del resto avevi chiesto) ti possa fare piacere, e che questo, se ce ne dovesse essere motivo, possa essere un incentivo in più affinchè la tua voce non si spenga con questo numero.
Un saluto da tutto lo staff di KULT Underground, e i migliori auguri da parte mia perchè tu possa riuscire a vivere nella maniera più serena possibile ogni scelta tu decida di fare.

Marco Giorgini

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