Il sole scalda ancora la mia pelle, ma il mio cuore rimane freddo.
Pensieri mi roteano nella testa, mi fanno star male; perchè questa impazienza mi invade ogni giorno?
Cosa deve dunque accadere?
E perchè aspetto sempre invano?
So bene che dovrei calmarmi, ma ogni volta mi assale questa frenesia e non riesco a liberarmene.
Quando muore il giorno, una profonda delusione mi attende, superata però da una nuova speranza per ciò che deve ancora accadere, per il giorno che deve ancora nascere.
Cosa aspetti dunque?
Oh giorno, pieno di speranze ed illusioni muoviti dunque.
Sole annuncialo coi tuoi primi raggi, rugiada brilla festosa fra le foglie e vento soffia e spazza via il buio della notte e rinfrescami con una nuova speranza.
Sussurrami ciò che sai, svelami ciò che accadrà; e voi inesorabili orologi muovete svelti le vostre lancette, scandite i secondi, i minuti, le ore che mi separano ancora dalla nuova alba.
E voi uccellini attaccate i vostri gorgoglii felici e maliziosi al silenzio del mattino.
Svegliatevi case, aprite le finestre; bambini giocate, correte, ridete.
Io aspetto i primi segni, i primi raggi di luce che renderà meno triste e meno buio il mio cuore, quella luce che riaccenderà in me la speranza l’illusione che la perfida e malaugurata Luna spegnerà inesorabilmente.
6 Ottobre 1986
Asia ’68