gioco per 2-4 persone
Autore: Donald X. Vaccarino
Editore: Rio Grande Games (www.riograndegames.com)
L’idea che sta alla base di questo gioco è talmente semplice che sembra strano che qualcuno ci abbia pensato solo ora: in tutti i giochi di carte collezionabili è necessario acquistare nuove carte per costruire un mazzo più competitivo, cercando di procurarsi quelle che permettono di articolare una strategia vincente; in Dominion questo aspetto è stato integrato nel gioco stesso. In passato erano già stati pubblicati dei giochi che riprendevano meccaniche dei giochi collezionabili, ma nessuno si era mai spinto fino a riprodurre anche il meccanismo della costruzione del mazzo stesso.
Ah, per dire due parole sull’ambientazione: i giocatori sono signori di piccoli feudi che cercano di espandere e migliorare i propri possedimenti… originale, vero? Ma non temete, di fronte alla pulizia di un meccanismo del genere la banalità dell’ambientazione è l’ultima cosa che viene in mente giocandoci (e questo titolo si sarebbe fatto notare anche con l’ambientazione più assurda).
La scatola, di dimensioni standard, ha un contenuto molto semplice: le istruzioni e le carte, tante carte (circa 500); un comodo inserto in plastica serve per conservarle in modo ordinato, tenendole separate in tanti mazzetti. C’è un po’ di inglese sulle carte, non è un grosso problema dato che le tipologie sono tutte visibili e si possono richiedere informazioni agli altri giocatori, ma c’è una soluzione più semplice e definitiva, ovvero una versione in italiano in uscita in tempi molto brevi.
Le carte si possono dividere in queste tipologie:
– carte monete (rame, argento e oro), di valore crescente,
– carte punteggio (proprietà, ducato e provincia), anche queste di valore crescente,
– carte maledizione, ovvero che danno un punteggio negativo,
– carte regno, suddivise in 25 gruppi da 10 carte ciascuno.
Per una partita si usa un certo numero di carte moneta, punteggio e maledizione, e si selezionano dieci gruppi di carte regno: si possono scegliere a caso oppure seguendo gli esempi fatti dal manuale.
Ogni giocatore parte con un proprio mazzo formato da sette carte rame e tre carte proprietà, dal quale si pesca una mano iniziale di cinque carte. Ogni turno è formato da queste fasi:
– azione: si gioca una carta e si attiva il suo potere speciale.
– acquisto: si gioca un numero qualsiasi di carte moneta dalla propria mano e si acquista una nuova carta, scegliendola fra tutte le carte a disposizione nei mazzetti sul tavolo.
– pulizia: tutte le carte utilizzate, assieme a quelle rimaste in mano vanno nel proprio mazzo degli scarti, e viene pescata una nuova mano di cinque carte.
Quindi in ogni turno un giocatore può giocare solo una carta e acquistarne un’altra: ma in molti casi il potere speciale delle carte è proprio quello di aumentare le azioni e le possibilità di acquisto, assieme ad altri poteri come pescare altre carte, scartarle (o eliminarle per acquisirne altre), fino ad arrivare a poteri che permettono di interagire con gli altri giocatori (come gli attacchi che fanno scartare loro delle carte). In qualunque momento, se si deve pescare una nuova carta e il mazzo di pesca è vuoto, allora si rimischiano gli scarti e si crea un nuovo mazzo di pesca.
Tutto qui? È proprio così, ma dietro alla semplicità delle regole c’è una notevole profondità, data dal gran numero di differenti combinazioni iniziali formate dalle dieci tipologie di carte sulle venticinque disponibili. All’inizio il gioco parte abbastanza lentamente, si hanno soltanto delle monete e bisogna fare qualche turno per riuscire ad acquistare le prime carte, ma da questo momento la partita prende vita e si vede se le combinazioni che abbiamo cercato di assemblare sono valide. In pratica tutto il gioco si basa sulle combinazioni di carte (le famigerate “combo”): il giocatore che riuscirà meglio degli altri a “vederle” e metterle in pratica (con logica, intuito e un po’ di fortuna) arriverà alla vittoria.
La partita a Dominion finisce quando si esauriscono tre mazzetti di carte oppure vengono acquistate tutte le carte provincia, a questo punto si conteggiano i punti vittoria posseduti (valgono tutte le carte possedute, indipendentemente da dove si trovano) e chi ha il totale maggiore è il vincitore.
Appare subito evidente che le carte che danno i punti vittoria sono inizialmente un ostacolo: dato che non danno vantaggi durante la partita, se si pescano tolgono spazio nella propria mano a carte più utili; ma sono necessarie per la vittoria, quindi si deve cercare di bilanciare queste due necessità dividendo la partita in due parti: nella prima si cercherà di aumentare al massimo le proprie risorse e possibilità, nella seconda parte si cercherà di usare tali risorse per acquistare il maggior numero di punti vittoria.
La durata di una partita non è eccessiva, le regole semplici e la grande rigiocabilità fanno di Dominion un titolo molto adatto a tutti i giocatori (soprattutto se volete attirare qualche giocatore di Magic verso altri lidi); un problema con questo gioco potrebbe essere la resistenza delle carte, che devono subire rimescolamenti continui, le bustine sono sempre una soluzione, anche se con questo gioco ne serviranno cinquecento e diventerà molto più pesante da trasportare (ed ingombrante, tanto da rendere inservibile l’inserto in plastica).
Una soluzione brillante che è stata trovata da alcuni giocatori è stata quella di rifarsi il gioco in legno, ovvero incollando su dei dischetti un riassunto delle abilità delle carte: utilizzando un sacchetto si riproduce lo stesso meccanismo evitando di dover rimescolare di continuo (e anche riducendo i tempi di gioco).
Dominion potrebbe non piacere a chi cerca l’azione immediata o la competizione diretta: è vero che ci sono carte che permettono di “attaccare” l’avversario, ma non si tratta sicuramente di qualcosa che può soddisfare il palato di un wargamer. E per quanto riguarda l’azione, potrebbe risultare un po’ blando per chi è abituato a colpi di scena e fuochi d’artificio, in effetti Dominion è come un mulino, bisogna “macinare” molto e la vittoria non si consegue con un singolo colpo messo a segno; ma è un meccanismo che i giocatori di GCC (Giochi di Carte Collezionabili) conoscono bene e sicuramente apprezzeranno.
Dominion ha riscosso un notevole successo all’ultima Fiera di Essen, e sono già in dirittura di arrivo un paio di espansioni (la prima attesa ad aprile, la seconda ad ottobre): l’unica nota dolente è che in queste saranno ripetute le carte moneta e punteggio, in questo modo sarà possibile giocare con la sola espansione, ma chi ha già la scatola base si ritroverà metà delle carte doppie (e usarle per giocare in più di quattro persone rischia di dilatare troppo i tempi di attesa tra una propria mossa e la successiva). Insomma, non è un GCC, ma si rischia di accumulare lo stesso una quantità enorme di “carte comuni”.