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Sono socievole fino all’eccesso – Ugo Cornia

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Vita di Montaigne
Marcos y Marcos (Milano, 2015)
pag. 174, euro 15.00
 
Privi d’ogni tipo di pudore, confessiamo che questa libera biografia di Montaigne – scritta dal pazzo Cornia, per uno fiordo delle Marcos y Marcos coordinato dall’altrettanto folle Paolo Nori (la collana si chiama proprio Il mondo è pieno di gente strana) -, c’ha spaventato. Tanto che, nonostante si potesse: è per la scorrevolezza del testo come per la sinfonia nei contenuti, abbiamo evitato di legger tutto in un giorno il libro. Montaigne rifletto troppo sulla morte. E abituati ancora ad averne paura, della morte era necessario fossimo ancor più forti di quanto siamo insomma. Montaigne, per dire, ha questo amico La Boétie col quale divide il mondo. Ma che vede spegnersi giorno dopo giorno colpito da malattia incurabile. Però Montaigne è allo stesso tempo il pensatore in grado d’inventare amicizia spiazzante ai nemici e, soprattutto, colui che con costanza fa entrare dubbi nelle sue regolarità. Cosa pensano di noi gli indigeni americani? Perché esiste il cannibalismo? E peggio il cannibalismo di certe tribù oppure la crudeltà delle torture occidentali? …E quant’è strano un mondo nel quale “metà della popolazione é satura di agi, e l’altra metà bisognosa, smagrita dalla fame e dalla povertà; ma ancora più strano che le metà bisognose non diano fuoco alle case delle metà agiate”. Nella storia individuale del Montaigne c’è tanta storia europea, i dubbi sulla medicina in stadio d’innovazione ecc., ci sarebbe tantissimo da riprendere. Epperò ovviamente Ugo Cornia riesce a trovare il mistero più interessante di tutti. Dove, è spiegato, quanto ragionando e poi scrivendo quindi sulla Giustizia, Michel Eyquem de Montaigne entri nel caso di Martin Guerre. Processo dei suoi anni durante il quale si dovrebbe chiarire legalmente la questione d’un presunto scambio d’identità. La domanda dunque è se la corte sia in grado di scrivere la verità. Siamo fra il 1500 e il 1600. Noi del Terzo Millennio possiamo stabilire con certezza che la legge spesso è ingiusta. La sua fallacia è nota. Grazie ai dubbi di Montaigne ricordati dal nostro, Cornia potremmo rimembrare la mole d’errori della Storia.

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