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Gerry Anderson

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Gerry Anderson: l’uomo nella Luna

Io sono un patito di S.F…. ed un patito di S.F. trova la sua massima soddisfazione quando può raffrontare la propria realtà con una completamente diversa, quando lascia il proprio universo per entrare temporaneamente in uno del tutto differente… è un pioniere: ciò che sa non può bastargli se ha anche il minimo sospetto che potrebbe esserci qualcosa di più, solo per il fatto che la sua mente lo può immaginare… ed un singolo film, per quanto geniale, per quanto fantastico e spettacolare, non è sufficiente; il terreno di conquista dev’essere più ampio, un intero nuovo universo, per esempio, dentro cui rinascere e costruirsi una nuova realtà, una nuova esperienza e, perchè no, una nuova morale.

Parlando di fantascienza visiva, è indubbio che il caso più eclatante di un simile comportamento sia quello delle prolifiche schiere di fan della colossale, e ormai trentennale, saga creata da Gene Roddenberry:
Star Trek. L’universo di Star Trek dà ormai, dalla metà degli anni
’60, asilo mentale a milioni di sognatori e appassionati ricercatori di nuovi mondi, intesi in tutti i sensi. Non è però l’unico grande fenomeno di questo tipo presente in questi ultimi decenni. Restando in ambito tipicamente televisivo, ovvero nella tipologia di opera che ha decretato il successo di Star Trek, esiste un altro mondo, forse meno noto, specialmente in Italia, ma, almeno per me, altrettanto affascinante e grandioso: si tratta della oramai quarantennale produzione di Gerry Anderson, produzione che è tuttora in corso.

Non tutte le opere di questo produttore sono note in Italia ma è certo che la fantascienza TV inglese, e non solo, non sarebbe stata quella che è stata senza di lui. Nel suo periodo d’oro noi abbiamo visto buona parte dei suoi lavori in “supermarionation”, ovvero girati con pupazzi oleodinamici mossi da sofisticati meccanismi, e le sue due opere più famose con attori veri: U.F.O. e Spazio 1999.
Qual è il fascino di questi telefilm? Una volta tanto la risposta è semplice: la passione del suo creatore!… Gerry cominciò negli anni
’50 coi suoi primi lavori; era un entusiasta, questo mi sembra innegabile, nel costruire ambienti, inventare storie e lavorare alacremente, dapprima in casa sua e con normali pupazzi per rientrare in un budget da programma per bambini, poi con sempre maggiore impegno e possibilità fino ad arrivare a “Supercar” od a “Fireball XL5”, ancora in bianco e nero. Ma i suoi lavori di maggior successo sono indubbiamente quelli che immediatamente seguirono: “Stingray”, “Joe
90″, “Captain Scarlet” e, naturalmente, “Thunderbirds” che chi ha avuto la fortuna di vedere da bambino conserva sicuramente ancora nel cuore per la cura e lo splendore di dettagli e particolari atmosfere degli ambienti e per il fascino che scaturiva da storie sempre ricche di incognite e da situazioni che riuscivano a coinvolgere lo spettatore totalmente.

Quando, nel 1969, con la serie U.F.O., le “supermarionette” furono sostituite con attori in carne ed ossa, il fascino restò immutato e la fama di Anderson per il suo lavoro crebbe ulteriormente. Thunderbirds,
U.F.O. e Spazio 1999 sono forse le tre serie che più lo hanno reso celebre nel mondo e, anche se leggermente meno, pure in Italia. La sua ultima produzione, però, “Space precint” che per quanto più moderna non sembra aver perso niente del fascino (e delle tecniche di realizzazione) delle precedenti, in Italia è sconosciuta. Il nostro paese, non sempre sensibile ai prodotti di qualità esteri nel campo della fantascienza in serie, non riesce a stare al passo col resto d’Europa… nonostante ciò anche in Italia il momento è diventato maturo per un nuovo interesse: Italia Uno e la RAI lo hanno dimostrato ed anche i lavori di Gerry Anderson hanno finalmente avuto un breve ritorno. Breve ma sufficiente per risvegliare, soprattutto in chi ha più di trent’anni, ricordi di sogni fantastici con i quali sono stati svezzati alla bella fantascienza e che hanno aperto loro la via verso la consapevolezza che la fantasia ben alimentata è come un cavallo da corsa vincente… e per non dimenticare queste emozioni c’è anche chi si muove per ricollegare ad un imminente futuro questo spendido passato e fa nascere una fanzine tutta dedicata a Gerry Anderson:
“S.H.A.D.O.W.S. on the Moon”, Ombre sulla Luna, con un giochino di parole che richiama l’organizzazione del comandante Straker ed un’allusione all’immancabile satellite terrestre. Modesta o sfarzosa che sia, di successo o fallimentare, ogni iniziativa è valida per mantenere vivo il proprio interesse e condividerlo con chi vorrebbe fare lo stesso! Questo è, a mio avviso, il modo migliore di restare giovani.

Per informazioni, l’autore:

Giuliano Frattini

Via Tignale del Garda, 63

41100 Modena (MO), Italy

Tel. 059/305570
Giuliano Frattini

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