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Dungeon Drop

8 min read

gioco per 1-4 persone
Autore: Scott R. Smith
Editore: Raven Distribution (www.raven-distribution.com)

Se un gioco ha la parola Dungeon nel titolo, è estremamente probabile che l’ambientazione sia esattamente questa: un gruppo di avventurieri entra in un labirinto (di solito sotterraneo) pieno di mostri e di tesori (i primi da eliminare, i secondi da raccogliere); nel caso di questo gioco la parola che accompagna Dungeon nel titolo descrive la meccanica, ovvero far cadere (“Drop”) sul tavolo dei cubetti che descrivono (in modo decisamente astratto) una serie di stanze che contengono mostri e tesori. Questo gioco dalla componentistica originale è stato inizialmente pubblicato dalla “Phase Shift Games” attraverso una campagna su Kickstarter, che ha raccolto quasi 260.000$ da più di 7.600 sostenitori; seguita da una seconda che oltre al gioco base offriva una espansione (“Dropped too Deep!”) e un altro gioco (“Tavern Tales”), che ha raccolto 285.000$ su quasi 4.000 sostenitori. In seguito, è stato pubblicato anche in altre lingue, come questa versione in italiano realizzata da Raven Distribution. Ma vediamo nel dettaglio come funziona il tutto…
La scatola è compatta, ma non molto tascabile (in pratica è un cubo) e contiene:
– vari cubetti colorati in legno e plastica,
– pedine di legno,
– segnalini di cartoncino,
– un mazzo di carte,
– il regolamento standard e quello per il solitario.
I materiali sono buoni, le carte sono ben disegnate, con uno stile fumettoso decisamente “carino” e i cubetti sono realizzati con cura e appariscenti (ne troviamo di trasparenti, lucidi, marmorizzati e alcuni con disegni). Le carte non vanno manipolate durante il gioco quindi si possono usare senza imbustarle (anche perché hanno un formato quadrato non comune); dato che ci sono scritte in lingua sulle carte conviene giocare con la versione in italiano. Notare che sono state pubblicate diverse espansioni (tra cui dei simpatici cubetti scheletro), ma per ora non sono stati tradotti.
Per la preparazione ogni giocatore riceve casualmente una carta Eroe (con iniziativa, punti vita e una abilità speciale), una carta Classe (con una abilità speciale) e una carta Obiettivo (quest’ultima va tenuta segreta, e riporta varie possibilità di ottenere punti), in base all’iniziativa vengono attribuiti i gettoni numerati da uno a quattro con l’ordine del turno; dopodiché si mettono tutti i cubetti piccoli, assieme al drago (quello grande e rosso) nella scatola, e si fanno cadere da una ventina di cm di altezza sul tavolo (non ce ne devono essere troppi che si toccano); notare che non bisogna farli cadere dal tavolo o farli andare troppo lontano, quindi è utile avere qualche scatola che funga da muro (nella campagna c’era l’opzione di acquistare anche dei muri di cartoncino). Poi si mettono i cubetti grandi nella scatola e si può iniziare.
Una partita dura esattamente tre round, in ogni round, in ordine di iniziativa, un giocatore esegue tre fasi:
– Esplorazione: si pescano casualmente un certo numero di cubetti dalla scatola (a seconda del numero di giocatori) e si fanno cadere sul tavolo.
– Azione: il giocatore esegue l’abilità speciale dell’Eroe, oppure della Classe.
– Saccheggio: il giocatore sceglie tre cubetti grigi (i “pilastri”) per delimitare un’area sul tavolo (una “stanza”) e prende tutti i cubetti all’interno del triangolo (che non può contenere un pilastro), mettendoli davanti a sé (il “bottino”).
Alla fine del round si riassegna l’ordine del turno calcolando il numero dei cubetti-tesoro (non dei mostri) e facendo andare per primo chi ne ha di meno e per ultimo chi ne ha di più (in caso di parità si conserva l’ordine precedente); si procede poi con un nuovo round.
Al termine del terzo round si rivelano le carte Obiettivo e si calcolano i punti ottenuti, il giocatore con il maggior numero di punti vince, ed in caso di parità la vittoria viene attribuita a chi agiva per ultimo.
Queste sono le tipologie di cubetti presenti nel gioco:
– oro: valgono un punto,
– gemme (trasparenti bianchi, rossi e blu): valgono i punti indicati nella carta Obiettivo,
– casse: se appaiata con una chiave, viene tirata (è un dado a sei facce) e assegna quel numero di punti,
– chiavi: servono per aprire le casse,
– pozione di salute: quando utilizzata permette di togliere dai punti vita un mostro (va fatta nuovamente cadere sul tavolo),
– scudo magico: quando utilizzato permette di prendere un mostro senza togliere punti vita (va fatto nuovamente cadere sul tavolo),
– goblin: quando viene preso va piazzato sopra un punto ferita,
– troll: quando viene preso va piazzato sopra due punti ferita e attribuisce due punti,
– drago: si può prendere solo utilizzando uno scudo magico e attribuisce otto punti.
Notare che un giocatore non può volontariamente scegliere una stanza che contenga mostri che gli farebbero perdere l’ultimo punto vita (in questo gioco non si può essere eliminati).
La modalità “gioco di squadra” aggiunge un elemento alla partita (il termine “gioco di squadra” è ironico, dato che rimane in ogni caso un gioco competitivo). Ogni giocatore riceve una pedina e un segnalino del proprio colore, quest’ultimo da piazzare su un segnapunti: nel turno degli altri giocatori si può piazzare la propria pedina sul tavolo, prima che il giocatore di turno abbia identificato la stanza che vuole saccheggiare, e se la propria pedina si troverà all’interno della stanza, allora il giocatore farà avanzare il proprio segnalino di una posizione sul segnapunti, punti che alla fine della partita verranno aggiunti al proprio punteggio. Nel regolamento si suggerisce di utilizzare la propria pedina per indicare la stanza che si è scelta, così si stabilisce in modo equivocabile fino a quando un avversario possa piazzare la propria pedina.
Il gioco è estremamente semplice, ed altrettanto rapido giocare una partita (al massimo una ventina di minuti), le dinamiche sono piuttosto originali e creano situazioni interessanti, specialmente cercando di sfruttare al massimo le proprie abilità (notare che è necessaria anche un pizzico di destrezza dato che alcune permettono di far ricadere alcune tipologie di cubetti). Tra parentesi, se non avete la fortuna di poter giocare su un biliardo, sono fortemente consigliati scatole a formare dei bordi e un panno o una tovaglia morbida per attutire la caduta dei cubetti, altrimenti passerete più tempo a cercarli sotto il divano che a giocare.
Il caso in una partita ha anche un certo peso (oltre alle casse che sono veri dadi, c’è una certa differenza tra trovare una stanza piena di tesori e una piena di tesori e di mostri. Notare che la modalità “gioco di squadra” risolve sia il problema dell’attesa tra un turno e l’altro (che comunque non è a livello di altri giochi, vista la durata complessiva di una partita), ma anche quello di dare ai giocatori qualcosa in più da fare (senza questa modalità, in pratica si giocano tre turni in una partita).
Per il gioco in solitario si usano regole un po’ più complesse (che hanno avuto bisogno di un regolamento a parte):
– al lancio iniziale si aggiungono un cubetto “scala”, due cubetti “reliquie” e la propria pedina,
– si “entra nel dungeon” raccogliendo i cubi seguendo le regole standard dalla stanza in cui ci si trova inizialmente (notare che se ci sono troppi mostri va rifatto il lancio), ed indicando la propria scelta rimpiazzando i cubetti pilastro con i relativi segnalini in cartoncino (che non potranno più essere spostati da azioni speciali),
– nella fase di Esplorazione si fanno cadere quattro cubetti casuali nella stanza in cui ci si trova,
– nella fase di Azione si usa una abilità, ruotando la carta per indicare che l’abilità non potrà più essere usata su questo livello,
– nella nuova fase di Movimento se tengono per buoni due segnalini pilastro e si sceglie un cubetto pilastro per indicare la nuova stanza in cui si entra (rimpiazzandolo a sua volta con un segnalino),
– nella fase di Saccheggio si ottengono i cubetti come da regole standard,
– si continua in questo modo finché non si raggiunge un punteggio sufficiente per uscire dal livello e si riesce ad arrivare nella stanza che permette di scegliere il cubetto Scala. Se non si raggiunge tale punteggio in tempo utile e non ci sono più cubetti da poter lanciare (o luoghi in cui si può entrare senza essere uccisi dai mostri) la partita è persa,
– se si riesce ad arrivare alla Scala con un punteggio sufficiente, si può decidere tra ritirarsi e concludere la partita, oppure scendere al livello successivo ripartendo con una nuova configurazione di cubetti, e una soglia di punteggio più alta da raggiungere; notare che ottenendo Reliquie o il Drago si avanza di livello (fino al massimo di tre) e si ottiene un’altra carta classe, e di conseguenza un’altra abilità da poter utilizzare,
– nel momento in cui si decide di non proseguire e di ritirare il personaggio, il numero di Reliquie raccolte stabilirà il proprio livello di vittoria, secondo una tabellina riportata sul regolamento.
Il gioco in solitario fa assumere la veste di rompicapo dinamico all’esplorazione di un livello, dato che bisognerà studiare la conformazione del livello e progettare un percorso di massima da seguire (ad ogni lancio i cubetti si possono spostare e mandarvi in fumo i piani), per aggirare stanze pericolose ma riuscire a raccogliere abbastanza punti prima di esaurire le mosse a disposizione (una occhiata nella scatola dà l’idea di quante mosse rimangono). Naturalmente vi deve piacere il genere, ovvero la risoluzione di “puzzle” che possono non avere una soluzione ideale.
In sintesi, abbiamo un gioco semplice, dai componenti semplici ma belli da vedere, dalla durata molto contenuta e dal prezzo non esoso, con il quale tutti possono giocare e divertirsi. Difetti? A parte la struttura a livelli del gioco in solitario (che manca nella partita competitiva), non ci sono elementi che possono dare varietà alle partite, se non la causalità di ogni lancio, quindi se la versione in inglese può contare su tante espansioni per aggiungere variabilità (e ogni nuovo tipo di cubetto la aggiunge), espandere questo gioco significa o attendere la pubblicazione di qualche espansione anche in italiano (cosa che non è scontata e potrebbe anche non avvenire mai) o avere pazienza e indossare i panni di novelli Frankenstein assemblando un mostro (gioco) con pezzi di varie provenienze (lingue).

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