KULT Underground

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A Touch of Evil

8 min read

gioco per 2-8 persone
Autore: Jason Hill
Editore: Flying Frog Productions (www.flyingfrog.net)
 
Esistono molti giochi che utilizzano l’horror come ambientazione; sorvolando sul fatto che una scatola e dei componenti di plastica o cartoncino non possono veramente spaventare qualcuno, questo gioco spicca tra tutti gli altri per l’ambientazione da romanzo gotico, che ricalca molto da vicino quanto si è visto nel film “Il Mistero di Sleepy Hollow”, che a sua volta è la trasposizione cinematografica di un racconto breve che risale a quasi due secoli fa (è stato pubblicato nel 1820).
L’originalità dell’ambientazione è rafforzata dalla scelta di non utilizzare per la grafica del gioco dei disegni bensì di riprendere degli attori in costume, direttamente da un set (e presumibilmente ritoccati a computer): il risultato finale è un prodotto che, se non per l’originalità dei meccanismi (che sono abbastanza semplici), spicca sicuramente per l’impatto grafico.
La scatola è quadrata, di dimensioni nello standard utilizzato da Fantasy Flight, discretamente pesante, e contiene:
– una plancia di ridotte dimensioni, che rappresenta il villaggio e i dintorni, suddivisa in varie  locazioni,
– otto miniature di plastica per i personaggi,
– otto schede per i personaggi,
– quattro schede per i nemici,
– quattro tabelle con gli avversari che si possono incontrare, nella partita si deve utilizzare quella associata al nemico scelto,
– quattro mazze di carte per gli incontri che si possono effettuare nelle varie locazioni,
– un mazzo di carte per gli oggetti che si possono acquistare nel villaggio,
– un mazzo di carte evento,
– un mazzo di carte mistero,
– sei carte a doppia faccia, per tenere traccia della lealtà degli anziani del villaggio,
– un mazzo di carte con i segreti degli anziani,
– un mazzo di carte con le locazioni della mappa,
– carte riassuntive con le fasi del turno e per gli effetti della licantropia,
– vari segnalini in cartoncino, per tenere traccia delle ferite, dei modificatori delle caratteristiche e di vari altri stati (alcuni segnalini non vengono utilizzati nel gioco ma sono stati aggiunti per essere utilizzati in espansioni e varianti inventate),
– una scala (con relativo segnalino) che tiene traccia dell’influenza del male durante la partita,
– dadi a sei facce,
– un CD con la colonna sonora (è solo musica, non ha effetto sul gioco, a parte spaventare i vicini a causa delle urla),
– il regolamento.
I materiali sono molto robusti (carte e segnalini sono tutti plastificati) e come ho anticipato tutte le illustrazioni sono realizzate con fotografie di attori in carne e ossa, nello stesso stile utilizzato in “Last Night on Earth”, il primo gioco della Flying Frog. C’è molto testo sulle carte e quindi si consiglia di giocarlo con qualcuno che conosce la lingua (inglese), soprattutto se si sceglie la modalità competitiva.
Una delle particolarità di questo prodotto è che può essere giocato in tre differenti modalità:
– collaborativi: nel quale la vittoria (e la sconfitta) va assegnata collettivamente a tutti i giocatori se riescono a sconfiggere il nemico (modalità consigliata se si è in tanti a giocare),
– competitivo: la vittoria va assegnata singolarmente al primo giocatore che riesce a sconfiggere il nemico,
– a squadre: un misto tra le due modalità precedenti, nella quale due o più gruppi di giocatori competono tra loro (quindi collaborativi all’interno della squadra e competitivo tra squadre).
In ogni modalità c’è comunque la possibilità che il nemico vinca (quando la scala dell’influenza male arriva a zero) e quindi faccia perdere tutti i giocatori.
La preparazione consiste nello scegliere (casualmente o no) un investigatore per ogni giocatore, il quale riceverà una miniatura (da piazzare sulla plancia), una scheda e due indizi. Poi si deve scegliere il nemico da affrontare e piazzare la rispettiva scheda, assieme alla tabella degli avversari, sul tavolo. Tutte le carte vanno separate nei rispettivi mazzetti e mischiate, tranne gli anziani, che vanno messi scoperti sul tavolo dal lato buono (con sotto una carta mistero coperta), e gli oggetti, che non vanno mischiati (durante la partita si potrà acquistare liberamente da questo mazzo). Infine va piazzato il segnalino sullo spazio col numero “20” nella scala dell’influenza del male e con un lancio di dadi si decide chi è il primo giocatore.
Il turno di gioco di ogni è molto semplice:
– si tira il dado e ci si muove di quel numero di spazi. Se si è ottenuto un uno, si può anche pescare una carta evento, come compensazione. In alternativa si può rimanere fermi, ma questo fa attirare l’attenzione del nemico e si deve lanciare il dado sulla tabella degli avversari. Il movimento termina comunque quando si entra in una casella che contiene degli avversari.
– si combattono eventuali avversari presenti nella casella.
– si effettuano una o più azioni.
Le azioni possibili sono:
– pescare una carta incontro collegata alla locazione in cui ci si trova, e si possono trovare nemici da affrontare oppure oggetti o avvenimenti che migliorano le proprie capacità. In quest’ultimo caso c’è un limite: si può conservare una sola carta per ognuna delle quattro locazioni d’angolo.
– prendere tutti i segnalini indizio che si trovano nella locazione.
– guarire di una ferita spendendo tre segnalini indizio.
– guardare una delle carte segreto di un anziano, pagando un certo numero di segnalini indizio (varia a seconda della modalità di gioco).
– pescare una carta nascondiglio, pagando un certo numero di segnalini indizio (il numero diminuisce ma mano che aumenta l’influenza del male)
– iniziare lo scontro finale: se il personaggio si trova nella locazione indicata dalla sua carta  nascondiglio e paga il numero di segnalini indizio indicati sulla carta, può affrontare il nemico e tentare di ucciderlo per vincere la partita.
Quando tutti i giocatori hanno effettuato il turno, c’è la fase finale, nella quale i personaggi sconfitti vengono rianimati al centro del villaggio, e nella quale si pesca e si applica l’effetto di una carta mistero (che solitamente peggiora la situazione e fa aumentare l’influenza del male).
La partita finisce quando un giocatore (o più di uno nella modalità cooperativa) riesce a sconfiggere il nemico in uno scontro finale oppure quando il segnalino dell’influenza de male arriva a zero (ed in questo caso è una sconfitta comune per tutti i giocatori).
Quando c’è da fare un test su una caratteristica si lanciano tanti dadi quant’è il valore della caratteristica, ed per ogni risultato di cinque o sei si ottiene un successo (in molti casi a seconda del numero di successi si ottengono differenti vantaggi). Il combattimento è molto simile, il personaggio e chi viene affrontato lanciano tanti dati quant’è il valore di combattimento, e per ogni risultato di cinque o sei viene inflitta una ferita all’avversario. Chi arriva prima a zero perde il combattimento, nel caso del personaggio si ritroverà a fine turno al centro del villaggio e dovrà lanciare un dado e scartare altrettanti indizi o carte posseduti.
Quando un giocatore pensa di essere diventato sufficientemente forte, può provare ad affrontare il nemico: deve acquistare una carta nascondiglio, andare nella locazione indicata e pagare il numero di indizi specificato. A questo punto può indicare fino a due anziani per affiancarlo nel combattimento: per questi due vengono scoperte le relative carte segreto, se sono malvagi invece di combattere a fianco del giocatore si schiereranno dalla parte del nemico (per cui è meglio chiamare in proprio aiuto solo qualcuno del quale si è già visto la carta segreto); gli avversari potranno a loro volta indicare anziani malvagi per aiutare il nemico (in modalità competitiva se il giocatore che sfida il nemico vince, perdono tutti gli altri).
Il combattimento con il nemico non è differente dagli altri, gli unici cambiamenti sono dati dagli eventuali anziani che combattono da una o dall’altra parte (aggiungono dadi nell’attacco, possono assorbire ferite e usare le loro abilità speciali) e il fatto che il nemico è più resistente e pericoloso dei normali avversari. Se il giocatore vince lo scontro, ha vinto la partita, in caso contrario si ritroverà KO al centro del villaggio e un altro giocatore potrà approfittare del fatto che il nemico sarà ferito (però non deve far passare troppo tempo dato che guarisce un po’ ad ogni fine turno).
Nella modalità collaborativa il combattimento è leggermente differente dato che il nemico può essere affrontato contemporaneamente da tutti i giocatori (è sufficiente una sola carta nascondiglio), la sua resistenza base è moltiplicata per il numero di giocatori e nello scontro ogni giocatore a turno fa un attacco e subisce un attacco da parte del nemico. Se il nemico viene sconfitto, c’è una vittoria cooperativa da parte di tutti i giocatori, in caso contrario, se tutti i giocatori sono KO contemporaneamente, tutti perdono (lo stesso si verifica se l’influenza del male va al massimo).
Come si può vedere le meccaniche sono qualcosa di già visto (e anche molte volte), però è apprezzabile il modo con cui sono sfruttate per dare ai giocatori situazioni molto varie e per l’aspetto di gioco di ruolo senza arbitro. Durante la partita i giocatori dovranno cercare di rafforzarsi trovando armi e abilità utili per lo scontro finale, e parallelamente affrontare i vari problemi che si verificheranno per cercare di controllare l’influenza del male. E l’idea degli anziani (con la loro dubbia lealtà), è una simpatica aggiunta alla dicotomia del sistema “i giocatori contro il gioco”. Ed è anche la spiegazione del significato del titolo: “A Touch of Evil” significa che in tutti ci può essere  “un tocco di malvagità”.
Le varie modalità di gioco sono anch’esse un’aggiunta apprezzabile: forse in quella cooperativa è un po’ troppo facile sconfiggere il nemico, ma è ottima per introdurre nuovi giocatori.
Certo, questo prodotto non è adatto a chi non ama l’aleatorietà (si tirano veramente tanti dadi), però il fatto che una partita non duri troppo a lungo può aiutare a sopportarne l’allegro caos (nonostante i toni cupi) che questo prodotto genera.
Oltre ai quattro nemici presenti nella scatola, Spaventapasseri, Cavaliere Decapitato (non poteva mancare), Lupo Mannaro e Vampiro, è possibile scaricare dal sito Internet del produttore un quinto nemico (la Driade) ed è probabile che in futuro se ne possano trovare di nuovi. E come per “Last Night on Earth” è probabile che verranno pubblicate una o più espansioni con personaggi, nemici, carte e regole aggiuntive.
Se state cercando un’alternativa a Arkham Horror, che sia giocabile in meno di due ore, sopportate il dover rollare secchiate di dadi e riuscite ad affrontare la vista del vampiro sulla scatola (una sorta di Nosferatu), non ci sono controindicazioni all’acquisto di questo titolo. Purtroppo non sono in vista edizioni in italiano, che sarebbe l’ideale vista la quantità di testo nel gioco e la scarsa diffusione che può avere il gioco in inglese a causa delle piccole dimensioni della casa editrice originale.

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