KULT Underground

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Tribunus

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gioco per 2-5 persone
Autore: Karl-Heinz Schmiel
Editore tedesco: Heidelberger Spieleverlag (www.heidelberger-spieleverlag.de)
Editore italiano: Stratelibri (www.stratelibri.it)
Editore inglese: Fantasy Flight Games (www.fantasyflightgames.com)
 
“Workers placement” potrebbe essere tradotto come “Piazzamento di lavoratori”; no, non sto parlando di un gioco sul welfare, si tratta soltanto del meccanismo che ultimamente va per la maggiore tra i giochi usciti sul mercato. Di base, ogni giocatore ha un certo numero di pedine (“workers”) da piazzare, una a turno, su locazioni dalla capienza limitata per ottenere un certo vantaggio. I primi ad aver utilizzato (direi anche al meglio) questo meccanismo sono stati “Caylus” e “Leonardo da Vinci”, ma ben presto ne sono seguiti altri, come “I Pilastri della Terra”, “Agricola”, questo “Tribunus” e il nuovissimo “Stone Age”.
Karl-Heinz Schmiel può sembrare un nome nuovo, ma in realtà era già presente all’inizio dell’era degli Eurogame, ed è una sua creazione quella che stabilisce attualmente il limite superiore della complessità (e di durata di una partita) negli Eurogame: “Die Macher” un gioco basato sulle elezioni politiche in Germania.
Dalle elezioni tedesche passiamo ora all’antica Roma, incarnata da questo Tribunus in una notevole veste grafica e nei molti riferimenti storici che troviamo nel regolamento (solo accenni, ma quanto basta per farci capire il significato dei termini utilizzati), come la figura del Tribuno, ovvero l’unico magistrato romano che aveva come prerequisito per la carica la provenienza dalla plebe (prerequisito talvolta manipolato, ma questa è un altra Storia).
La scatola è di grande formato, quadrato, è quasi diventato uno standard, utilizzato sia Fantasy Flight che da altri, come Days of Wonder e Stratelibri (stesso formato di Kingsburg), e contiene:
– una plancia con una rappresentazione astratta della città di Roma, con varie locazioni,
– un mazzo di carte, sette gruppi (divisi per colore) corrispondenti a sette fazioni, riportanti un valore,
– un mazzo di carte con le condizioni di vittoria, un riassunto e le modalità di calcolo dei punti,
– segnalini vari di cartone: cinque gruppi di sette segnalini (ovvero le sette fazioni, per ogni giocatore), cinque tribuni/pergamena, cinque favori degli dei, un favore temporaneo degli dei, sesterzi (in due tagli), legioni e allori
– cinque plance per i cinque giocatori, con l’indicazione del colore e della famiglia,
– segnalini in legno in cinque colori (per i cinque giocatori)
– un segnalino in legno per il proconsole,
– una moneta in legno per indicare il primo giocatore,
– una biga in cartoncino,
– il regolamento.
I materiali sono di buona qualità (a parte le plance dei giocatori, molto sottili), ben disegnati e funzionali (sono presenti molti simboli e testi, soprattutto sulle plance, che riportano tutte le informazioni necessarie al gioco). Ci sono testi sia sulle plance che sulle carte, per cui vi sconsiglio di acquistare il gioco in una lingua che non conoscete, non siamo ai livelli di Agricola, ma dato che ne è stata pubblicata anche la versione in italiano, non avrebbe molto senso acquistarne un’altra (a meno che non la troviate ad un prezzo veramente basso).
Una cosa curiosa è che vi troverete una buona dotazione di pezzi di ricambio da mettere da parte e non utilizzare: questo perché, per ottimizzare i costi, sono state inserite due fustelle di cartoncino identiche per ogni scatola, anche se si arrivava ad avere più pezzi del necessario (ma non è sicuramente un male).
La preparazione si fa molto rapidamente, separando i pezzi in vari gruppi e dando ad ogni giocatore sei carte (ne scarteranno due) e un certo numero di sesterzi. Poi si sceglie una condizione di vittoria (uguale per tutti) dando ai giocatori la corrispondente carta. Le condizioni di vittoria consistono nel possedere:
– la tessera tribuno,
– la tessera favore degli dei,
– un certo numero di tessere fazione, indicate sulla carta,
– un certo numero di legioni, indicate sulla carta,
– un certo numero di allori, indicate sulla carta,
– un certo numero di sesterzi, indicate sulla carta.
Sempre sulla carta è indicato quante condizioni sono necessarie per vincere (e se vi sono condizioni obbligatorie), quando un giocatore arriva a questo numero (con la colorita dichiarazione “Veni, Vidi, Vici”) allora si arriverà sino alla fine del turno: se nessun altro avrà raggiunto lo stesso numero di condizioni allora sarà proclamato vincitore, in caso contrario si andranno a conteggiare i punti secondo questo meccanismo:
– tessera tribuno: 7 punti,
– pergamena: 3 punti,
– favore degli dei: 5 punti,
– favore temporaneo degli dei: 2 punti,
– ogni legione: 2 punti,
– ogni alloro: 1 punto,
– ogni gettone fazione: 2 punti,
– ogni 10 sesterzi: 1 punto,
– bonus per aver fatto finire la partita: 2 punti.
E chi ha totalizzato il maggior numero di punti verrà dichiarato vincitore.
La partita è suddivisa in turni, all’inizio di ogni turno vengono disposte le carte sulla plancia, riempiendo le varie zone secondo le regole (in generale, sulle caselle chiare vanno messe le carte a faccia in su, mentre in quelle scure a faccia in giù). Poi, partendo dal primo giocatore, si piazza a turno un segnalino nelle varie posizioni, anche qui secondo varie regole e limitazioni, in generale attraverso questa operazione si mira ad ottenere delle carte attraverso varie modalità (differenti a seconda dell’area): pagando un prezzo in sesterzi, scartando delle carte o attraverso un’asta segreta. In altre locazioni si possono ottenere degli allori o il favore degli dei scartando delle carte (in quest’ultimo caso è necessario come prerequisito possedere il gettone fazione delle Vestali). C’è una azione che può essere scelta più volte e che permette di ricevere sesterzi, infine nella zona superiore del tabellone ci sono due locazioni per ogni fazione: posizionando un segnalino qui si ha la possibilità di competere per il controllo delle fazioni (e l’assegnazione dei gettoni relativi); le fazioni in gioco sono: i gladiatori, i legati, i pretoriani, i plebei, i patrizi, le vestali e i senatori.
Una volta completata la fase di valutazione delle aree si passa al controllo delle fazioni: se è la prima volta che qualcuno tenta il controllo, allora sarà sufficiente giocare una coppia di carte dello stesso colore della fazione che si vuole controllare, in caso contrario (o se ci sono due giocatori in competizione) si dovrà battere la combinazione preesistente giocando:
– un numero maggiore di carte,
– lo stesso numero di carte con un valore superiore,
il giocatore che ottiene il controllo lo segnala posizionando davanti a sé la combinazione che ha giocato (il precedente giocatore scarterà la propria combinazione). Il punto importante da tenere presente è che chi ha il controllo non potrà più giocare in quella fazione (e quindi non potrà cercare di migliorare la propria mano, e non c’è possibilità di difendersi da un tentativo di controllo). Come bonus otterrà quello che è indicato sulle carte (e si tratta di vari vantaggi, dall’ottenere carte, legioni, sesterzi, allori fino alla possibilità di inviare un sicario ed eliminare una carta presente in una combinazione di controllo di un avversario). Tra le carte vi sono anche dei leader di valore zero che però, se giocati in una combinazione di controllo, danno ulteriori vantaggi. Oltre a questi bonus, il primo giocatore che controlla una singola fazione riceve un alloro.
Conclusa questa fase di passa ad attribuire i vantaggi a chi controlla ogni fazione (sono riportati sulla plancia personale), ed anche qui ci sono varie possibilità, oltre a ottenere i segnalini più importanti, come la pergamena, il tribuno (con un paio di prerequisiti) o il favore temporaneo degli dei, c’è la possibilità di inviare sicari o ottenere il proconsole (che dà un segnalino aggiuntivo da usare nel posizionamento nelle aree). Non si devono confondere i due tipi di bonus, il primo lo riceviamo ogni volta che prendiamo il controllo di una fazione (assieme al suo gettone se non l’avevamo già), l’altro lo riceviamo ogni turno se controlliamo la fazione.
L’ultima fase è un’asta segreta in sesterzi per l’attribuzione della biga, chi paga di più potrà bloccare con la biga una fazione (nella quale non potranno essere giocati segnalini e quindi non potrà cambiare nel prossimo turno). Se ci sono pareggi nessuno paga e la biga non viene usata. Questo è un elemento importante e non va assolutamente sottovalutata la possibilità di mantenere il controllo su una fazione, soprattutto su quelle che danno la possibilità di ottenere il segnalino di tribuno solo se se ne ha il controllo.
Alla fine del turno il gettone del primo giocatore passa al vicino di sinistra e si inizia un nuovo turno. La partita andrà avanti finché un giocatore non avrà raggiunto le condizioni di vittoria, come già spiegato.
Tribunus non presenta meccaniche particolarmente innovative, ma è un ottimo concentrato e distillato di meccanismi ben conosciuti; quello che colpisce è il modo con cui le azioni devono essere pianificate attentamente per riuscire ad arrivare agli obiettivi prefissati: fare una sola mossa a caso significa lasciare agli avversari l’iniziativa e quindi la possibilità di vittoria. Solitamente c’è più di un metodo per ottenere i vari elementi del gioco, sta alla nostra capacità di giudizio scegliere la strada meno dispendiosa per ottenerli.
Non si tratta di un gioco privo di fortuna, a causa della presenza delle carte; però la fortuna è mitigata dal fatto che molte carte sono posizionate in plancia a faccia in su, questo permette di limitarla e di controllarla; rimane comunque la possibilità che un giocatore, scommettendo sulla presenza di una certa carta riesca ad effettuare una mossa che lo avvantaggi nel caso in cui la fortuna gli arrida; e avere in mano un leader al punto giusto può avere un peso decisivo.
Altro pregio del gioco è la durata non eccessiva: una partita normale si decide nel giro di un ora, anche se può essere necessario di più per le prime partite, ma il materiale in italiano (soprattutto la plancia) aiuta a tenere sotto controllo tutti i bonus e quindi tutte le risorse su cui possiamo contare.
Devo dire che la Stratelibri ha visto veramente giusto nella scelta di questo titolo da tradurre per il mercato italiano, per proseguire in modo perfetto dopo l’ottimale esordio con la produzione di Kingsburg. E ci sono segnali che il trend proseguirà, si parla di Agricola per fine anno.

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