EINAUDI
Amaranta è una donna di 37 anni che, in preda ad una “immobilità assoluta”, ha deciso, giovanissima, di farsi suora. Figlia di una alcolista e di un perdente scommettitore di cavalli, sin da ragazza coltiva il desiderio di farsi suora perché consapevole che la sua strada non sarà quella della vita. ” che la vivano, gli altri, la vita, che si scontrano e si moltiplichino. Io voglio avere il viso pallido delle suore, la loro grazia mansueta, grani freddi fra le dita.” Tormentata, dilaniata da dubbi sulla religione e sull’esistenza di Dio, ” “temo che ci siamo inventati tutto per paura della morte”, Amaranta vive in un monastero circondato da altre suore tranquille come Roberta, Felicetta, sotto l’austero controllo della madre superiora. La sua vita-non vita procede stancamente fino a quando non le vengono affidati 13 bambini della scuola materna, bambini che Amaranta non ha mai amato. Bambini, scrive Lodoli, che “sono la vita non ancora domata, e la vita vuole soltanto soddisfarsi, imporre su chi le sbarra il passo”. Fra i tredici vi è Luca, un bambino probabilmente autistico, adottato da una coppia in crisi, che non parla, ma sussurra alla sorella parole come ruba, sigaretta che spingeranno Amaranta ad uscire dal monastero per accontentare Luca e per cercare di mettersi in gioco, di vivere fra la gente, cercando di porre un freno alle sue inquietudini di donna. Nella seconda parte del romanzo, lo scrittore romano che ambienta la storia, così come le precedenti opere a Roma, città natale dove vive ed opera, ci offre l’altra faccia della medaglia della suora. Uscendo dal monastero, Amaranta è costretta ad affrontare la vita, a fare i conti con gli altri, perché, a differenza della vita in monastero, fuori non tutto è affidato alla Provvidenza. La suora si imbatterà in una serie di episodi che avranno il sapore di una rivelazione e che non sveliamo per rispetto nei confronti del lettore e lo scrittore ci regala un finale inaspettato. Sorella è un libro bellissimo, piacevole da leggere perché lo scrittore tratteggia un personaggio intenso, intriso di dubbi che sarà costretto a fare i conti con la realtà volutamente ignorata. E’ un libro che tratteggia una figura, questa di Amaranta, che il lettore difficilmente potrà dimenticare perché lo scrittore ci fa provare per la protagonista del libro amore. Ed è proprio l’amore, per gli altri, per Dio, il filo conduttore del libro, amore senza il quale, lascia intendere Lodoli, non possiamo realizzare i nostri desideri, concretizzare le nostre aspirazioni. Abbiamo bisogno, è il pensiero dello scrittore romano, di essere in pace con noi stessi , sia dentro che fuori i conventi, per dare agli altri il meglio della nostra esistenza, per donarci completamente, superare i nostri tormenti e le nostre inquietudini. Sorella è un libro scritto stilisticamente scritto in maniera egregia. Una scrittura intimista, raffinata, un libro molto dolce ed intenso che non deve essere interpretato come un romanzo contro la chiesa e le istituzioni, ma come un atto d’amore verso gli altri. Conoscendo la produzione letteraria precedente di Lodoli come i romanzi Crampi, Diario di un millennio che fugge, I fiori, credo che abbia raggiunto con questo libro, la sua piena maturità artistica.