KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Cosa Cambia – Roberto Ferrucci

2 min read

Ferrucci Roberto, Cosa cambia
 
Diversi anni dopo il G8 di Genova, il giornalista –scrittore ritorna nel capoluogo ligure e prende alloggio, sempre come allora, nella stanza 914 del nono piano dell’albergo “Marinella”. Un ritorno, questo dell’autore, per cercare, di comprendere, di capire cosa è successo in quei caotici e febbrili giorni del  luglio del 2001. Giorni in cui l’ autore ha verificato gli ideali traditi, le speranze perdute, le strade sbagliate dalla sua generazione di quarantenni  che auspicavano un mondo migliore e una società diversa. E’ un libro che alterna il presente e il passato, le convulse giornate vissute con il giovane aspirante giornalista Giorgio, un romanzo che descrive, con dovizia di particolari, le violenze subite dai manifestanti, il fenomeno, primo ed unico caso nel mondo, della compara nella città italiana dei black-bloc, dei giovani torturati, di una violenza inaudita e il tutto è descritto come un reportage giornalistico. Distruzione di vetrine,  vetri infranti, auto carbonizzate, un senso opprimente di paura e di caos hanno caratterizzato gli scontri genovesi decritti minuziosamente dall’autore.  Cosa cambia è anche un libro anche di sentimenti, di rimpianti, di amori finiti male. Ferrucci tratteggia la figura di tre donne: Magdalena, stesa sulla barella, la testa squarciata, il petto sfondato, appoggiata su  borsa della Puma, immagine –simbolo delle violenze subite dai manifestanti, Angela, lasciata prima di partire per il capoluogo ligure ed Elisa, una manifestante fotografa, conosciuta nei giorni convulsi della manifestazione, con la quale avrà un intenso rapporto. I fatti di Genova, lascia intendere l’autore, hanno cambiato il corso della vita per molti giovani. Libro di denuncia sociale,  di ideologie smarrite, lo scrittore ha il merito di usare un tono quasi dimesso, molto intimista, quasi a non volere disturbare il lettore, ma la potenza dei fatti narrati (vissuti, fra l’atro, in prima persona) conferisce a questo libro un valore importante di testimonianza e di una denuncia feroce verso il potere costituito.

Altri articoli correlati

Commenta