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Anne Sexton and her kind (Insolita Musica 6)

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            Da non confondere con la cantante soul Ann Sexton, Anne Gray Harvey, coniugata Sexton, nata nel 1928 a Newton, vicino Boston, è stata (ed è) una delle più importanti poetesse del Novecento. Suo padre Ralph era proprietario di un cotonificio nonché uomo pubblicamente virtuoso e tuttavia dedito al vizio privato dell’alcool. Fin da giovane Anne cercò una sua più genuina identità, oltre le dicotomie dell’apparire e dell’essere della buona borghesia conformista, ma non vi riuscì, se non cominciando a imbottirsi di psicofarmaci e abbandonandosi a un etilismo devastante. A diciannove anni fuggì con Alfred Muller Sexton, che sposerà. Suo marito, uomo molto protettivo, era un ricco commerciante che teneva alla buona educazione di sua moglie. Ma una vita normale, come avrebbe voluto, egli non ebbe in sorte sposando Anne. Nel 1953 la superficie di Anne si infranse quando mise al mondo la primogenita Linda e le venne diagnosticata una depressione postpartum con ricorrenti ricadute. Fu l’inizio di ricorrenti ricoveri all’ospedale neuropsichiatrico. Nel 1955 nacque la secondogenita Joy. Il parto la rigettò nella depressione. Nel corso di un attacco psicotico, decise di inghiottire un tubetto di barbiturici il giorno prima del suo ventottesimo compleanno. Il tentativo di suicidio fallì, ma fu l’inizio di una seconda vita. Al Westwood Lodge, durante una seduta di psicanalisi, Anne rivelò di sentirsi una moglie e una madre inadeguate, confidò che le erano indispensabili stimoli sessuali sempre nuovi, che l’unico modo per sentirsi viva e realizzata era di rendere gli uomini sessualmente potenti e soddisfatti. Il medico le consigliò di scrivere per incanalare e sublimare questa esuberanza libidica. Anne applicò la poetry-therapy e scoprì di possedere una vera anima di scrittrice. Divenne famosa, conobbe Sylvia Plath, altro destino tormentato e tragico, e con lei sperimentò la poesia come espressione di fatti psichici, quella che poi verrà definita “poesia confessionale”. Scrisse molto, gli anni ’60 furono un crescendo di pubblicazioni e successi fino al premio Pulitzer per la raccolta Live or die. Le sue poesie sono colme di temi scabrosi come aborto, alcool, droga, libertà sessuale, pulsioni di morte. Era una poetessa estroversa, che si prodigò in letture pubbliche, facendolo  quasi da rockstar maledetta con molto anticipo sulle poetesse del rock come Patti Smith: raggiungeva il pubblico in ritardo, indossava vistosi abiti rossi e tacchi a spillo, si muoveva barcollando già sbronza. Niente di strano se, nel 1968 per tre anni, fondò e portò avanti un gruppo rock: Anne Sexton and her Kind. Il suo disturbo  bipolare tornò  più severo e nel 1974, il 4 di ottobre, da poco divorziata, Anne Sexton si uccise nel garage con i fumi di scarico che impregnavano l’abitacolo della sua automobile. Aveva 46 anni.

Nonostante il successo come scrittrice, gli esiti della sua incursione nei territori della musica rock, pur menzionata nelle sue biografie, sono rimasti a tutt’oggi sostanzialmente ignorati. Il nome del gruppo fu suggerito da una sua poesia del 1960, da “To Bedlam and Part Way Back”, intitolata appunto “In her kind”. Normalmente questa era infatti la poesia di apertura dei suoi readings, così apprezzati per la passionalità, la drammaticità e per la voce, che dal 1968 divennero vere e proprie performance con musica rock appositamente composta per i suoi versi e suonata con accompagnamento di chitarra, basso, batteria, tastiere e flauto o, in forma di rock da camera, con una strumentazione ridotta a chitarra e basso. Il gruppo ebbe un certo successo negli Stati Uniti. Non furono però molte le esibizioni, poiché la Sexton trovava queste tournée troppo  estenuanti. Di queste performance esistono dei nastri registrati dal vivo (Anne Sexton and her Kind non mi risulta che suonarono mai in studio), ma (quanto meno io) non sono mai riuscito a reperire alcuna pubblicazione in forma di dischi o cd. Più facile è reperire registrazioni di poesie recitate da lei stessa, per sola voce. Per questo ritengo importante segnalarvi l’unico sito da cui sia possibile scaricare e ascoltare, per quanto monofonico e con molto fruscio di fondo, un brano dal vivo di Anne Sexton and her Kind, ovvero Woman with Girdle. Non è certo un capolavoro della musica rock, ma è ben suonato e la voce recitante di Anne Sexton non si discosta molto da quella di P.J. Harvey trent’anni dopo.

http://www.dianemiddlebrook.com/sexton/asaudio.html

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