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Delitti in Provincia – Marco Vichi

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La provincia italiana è il  posto  dove avvengono i più orrendi delitti familiari. Partendo da questa constatazione, del resto è un dato offerto dalle cronache,  Marco Vichi, lo scrittore fiorentino inventore del commissari Bordelli, ha curato questa raccolta di nove racconti noir d’autore. Avoledo, Fazioli,  Gucci, Magliani, Morozzi, Nelli, Seminero  Varesi e lo stesso Vichi ci offrono altrettanti noir diversi sia per la trama narrativa imbastita, che per il luogo in cui le storie sono ambientate. Se  Seminerio, dopo le eccellenti  prove narrative offerte, con “Senza re né regno e ” Il cammello e la corda”, ci narra, ne “Il nero dell’Etna”,  rivelandosi un perfetto giallista, della morte della prostituta Marianna Curré , ambientando la vicenda in Sicilia e Avoledo narra la vicenda di iniziazione  satanica della giovane Federica nell’ambito della manifestazione Pordenonelegge , Andrea Fazioli tratteggia un giallo, che vede protagonisti un padre ed un figlio a Montecatini, con negative  conseguenze . Ne ” Quando scende la notte”, Divier Nelli ci offre un noir dal ritmo narrativo intenso, incessante,  una vicenda ambientata  a Viareggio ,  città nella quale dominano i pregiudizi che porteranno violenza e lutti. Gianluca Morozzi con il racconto ” Il giaccio sottile”, ambientato a Ravenna., ci regala  un giallo denso di inquietanti interrogativi. Vichi, in “Una vita normale”, racconto che chiude la raccolta, tratteggia la figura di un giovane impiegato,  il cui vizio della droga lo porterà a compiere atti illeciti. Delitti in provincia è uno spaccato , molto aderente alla realtà, dell’Italia di oggi, delle sue contraddizioni , del mondo della provincia italiana dove i protagonisti sognano un mondo migliore, cercando di evadere dal grigiore delle loro esistenze per cercare il successo, i soldi, il potere, anche se viene conquistato in maniera illegale e se il prezzo da pagare sarà alto. Uno specchio di un’umanità alle prese con i mutui da pagare, con i padri, ligi al dovere, che si scontrano con i figli, “vittime” di una Italia dominata dalla tv e dal mondo patinato che offre.   Un Paese, simile da Pordenone a Catania, dove la voglia di apparire conta molto di più di quella dell’essere, dove per raggiungere l’obiettivo del denaro, si è disposti a tutto, anche ad uccidere, se necessario.

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