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Il gioco dell’occhio

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Attività per lo sviluppo delle abilità cognitive

  

 

Mi ricordo che a un corso sull’uso degli ausili informatici per alunni diversamente abili il relatore, che era un programmatore, ci disse che secondo lui i giochi didattici meglio riusciti sono quelli che non si strutturano su percorsi chiusi (il bambino deve cliccare sempre gli stessi oggetti, deve adoperare sempre le stesse sequenze), ma sono quelli “aperti”, cioè quelli in cui il bambino è lasciato quanto più libero possibile di creare immagini, usare la fantasia, comporre scritture a suo piacimento attraverso l’uso del supporto informatico.

Mi sembra che questo parametro di giudizio possa essere applicato a questo software “Il gioco dell’occhio”, pensato per sviluppare le abilità cognitive di bambini dai 4 ai 6 anni e proposto anche per ragazzi con ritardo mentale.

L’interfaccia del programma è molto simpatica e gradevole: una voce fuori campo accompagna il bambino e introduce, spiegandoli, i vari giochi.

C’è la possibilità di scegliere fra cinque diversi ambienti:

  1. natura = per sviluppare le abilità di lettura e potenziare l’osservazione.
  2. hula oops! = rafforza la capacità di categorizzazione e di riordinamento.
  3. cubi e blocchi = per sviluppare sempre la capacità di osservazione.
  4. sequenze buffe = per imparare a comporre sequenze uditive e visive.
  5. cassetti matti = sempre per rafforzare la capacità di osservazione.

L’aspetto sicuramente più interessante è lo sviluppo delle abilità di osservazione, riconoscendo oggetti che sono nascosti all’interno dello schermo. Interessante è anche il gioco della classificazione che stimola nel bambino il discernimento fra oggetti diversi a seconda del loro colore, forma, tipo di utilizzo etc.

Devo dire, però, che i giochi, anche se ben realizzati dal punto di vista grafico, alla lunga rischiano di diventare un po’ ripetitivi. Questo aspetto, se da una parte è accettabile pensando al target di persone a cui i giochi sono rivolti, cioè bambini che devono apprendere poche e semplici abilità di base, penso che nel lungo periodo forse rischia di rendere poco gratificante il fatto di dovere ripetere sempre le stesse sequenze. Alcuni giochi, inoltre, sono piuttosto simili e questo forse accorcia ulteriormente la fruibilità del gioco nella sua durata.

E’, ad ogni modo, un gioco da provare per potere vedere se può essere adatto ai bambini che sono seguiti dall’insegnante.

Un ultimo aspetto interessante, che rientra nei parametri di creatività che un buon software didattico deve avere, è la possibilità di accedere a una sezione in cui è possibile creare il proprio Gioco dell’occhio: scegliendo fra diverso oggetti e ambientazioni, infatti, l’adulto può costruire un proprio gioco da proporre ai bambini che riprende gli schemi dei giochi già presenti nel CD.

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