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Boston Typewriter Orchestra (Insolita Musica 2)

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La macchina per scrivere (per taluni macchina da scrivere, ma pare sia meno corretto) è più volte entrata nella storia delle stranezze a causa di un eccentrico rapporto con alcuni particolari personaggi della letteratura e della scrittura in generale. Si sa che Friedrich Nietzsche, per esempio, prese a usare una macchina per scrivere convinto che ciò potesse arginare le sue emicranie e contenere l’incipiente cecità. William Burroughs scrisse (e sembra che metaforicamente o in un qualche modo vi credesse) che una macchina sovrannaturale, che egli battezzò “Soft typewriter”, scrive le nostre vite, portandole ad esistere poi nella realtà. Jack Kerouac dattiloscrisse On the road di getto in due settimane (riusciva a battere fino a 100 parole al minuto) su un unico rotolo Thermo-fax di carta per non cambiare mai foglio, come a evitarsi un gesto inautentico di distrazione e di realtà quotidiana e contingente. Ma anche nella musica la macchina per scrivere è stata già protagonista. Il compositore Leroy Anderson scrisse un breve pezzo musicale per orchestra e dattilografo (o dattilografa). La macchina per scrivere è in primo piano nel musical “How to succeed in business without really trying di Frank Loesser (la canzone è “A secretary is not a toy“). La macchina per scrivere è stata usata in diverse canzoni da svariati cantanti e musicisti: Dolly Parton (9 to 5), Tom Tom Club (Wordy rappinghood), Yann Thiersen (Pas si simple), David Bowie (That’s motivation – dal film Absolute Beginners) ed altre ancora. Fin qui niente di strano: uno strumento ritmico tra gli altri, citazione di se stessa. La stranezza arriva invece con la BTO, acronimo di Boston Typewriter Orchestra.

La Boston Typewriter Orchestra è un collettivo titolare di un progetto davvero molto curioso: la propria musica è fatta soltanto con le macchine per scrivere. Si tratta di operazioni sostanzialmente ritmiche, sebbene in alcune tracce dei loro lavori siano presenti interventi vocali di parlato e cantato goliardico, come tra colleghi in assenza del capo ufficio. Nulla di concettuoso e serioso, le loro performance sono orientate alla satira, al gioco. Non si tratta nemmeno di musicisti in senso stretto a parte Tom S, uno dei membri fondatori. Suona le percussioni e possiede un diploma del Tokyo Institute of Experimental Music. Tim Devin è il cervello e il fondatore della BTO. Gli altri sono niente più che provetti dattilografi. Jim Barnes Derrik Albertelli è considerato, per esempio, un vero virtuoso della dattilografia, Jay O’Grady è stato il fondatore di un metodo (il Jay O’Grady method) e predilige il suono della  Remington standard. Gli altri membri sono James Hodge e Alex Holman, quest’ultimo  indicato come vero genio del battere a macchina ritmico.

Dal loro sito si possono scaricare e ascoltare brani dal loro cd. Può non piacere, ma sono pur sempre “chicche”… Sappiate che in Italia sono il primo a parlarvene.

 

http://www.bostontypewriterorchestra.com/

http://www.myspace.com/bostontypewriterorchestra
 

 

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