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Storia controversa dell’inarrestabile fortuna…

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…del vino Aglianico nel mondo


(di Gaetano Cappelli – Marsilio)

Riccardo Fusco è un ragazzo destinato a grandi cose: intelligente, brillante, sembra destinato a rivestire il ruolo di ” primo”, per riprendere il titolo del bellissimo libro di Cappelli pubblicato due anni fa. Sposato con una donna ambiziosa, arida, dedita al successo e al  teatro, è direttore del teatro locale, amante dei giovani attori, l’uomo è ridotto al ruolo di baby sitter delle quattro figlie femmine. Conduce un’esistenza grigia, monotona, fino a quando non rincontra Graziantonio Dell’Arco, un uomo che, a differenza di lui, non brillava e che è diventato un uomo di successo. Barche, viaggi in Sardegna, belle donne, champagne, Dell’Arco coinvolge l’ex compagno di scuola in una sua avventura: trovare una soluzione che lo riscatti dall’offesa subita dal nobile dandy Yarno Cantini che lo ha definito cafone. Cosa fare per riscattarsi ? Riccardo ha questo compito certamente non facile, ma il mondo dorato dell’amico lo affascina e chiama in Italia Chatryn Wally Triny, la donna con la quale in gioventù ha avuto una storia d’amore, diventata oggi una donna sofistica, una giornalista in grado di decidere qual’ è il vino migliore. Quello di Cantini o il vino di Dell’Arco? Tutto sembra facile perché la donna, al suo rientro in Italia, proverà gli stessi sentimenti d’amore e di passione per   Riccardo che pensa che la donna sceglierà come miglior vino quello dell’amico Graziantonio. Tutto andrà come previsto?  Il finale del libro di  Cappelli riserva più di una sorpresa. Lo scrittore tratteggia anche altri personaggi come l’artista Trepulov che dipinge quadri di Stalin ed innamorato di Capri e delle canzoni napoletane, o scapestrato conte Giovanni Cantini, Lia La Bavosa che detiene i segreto della magia lucana e disegna due modi paralleli. La vita della società di provincia e il mondo dorato del jet-set, del quale entra a far parte Riccardo, impersonato da Dell’Arco, un mondo, quest’ultimo, che Cappelli non  fa mistero di detestare.Cappelli ci presenta dei personaggi perdenti, dei cinquantenni che hanno sognato di essere ” I primi”, di ricoprile ruoli di prestigio nella società e che sono diventati dei perdenti, relegati nei confini dell’angusta società di provincia. Un libro che testimonia il fallimento di una generazione.Lo scrittore ci offre un libro leggero, ironico, uno “spaccato” di una società nel quale non sempre, lascia intendere,  i più bravi ed intelligenti diventano i primi :basti pensare a Riccardo che, dopo aver nutrito sogni di gloria, ha nel cassetto un libro ” Le oche in piazza” rifiutato da molti editori e che nessuno vuole pubblicare e che è costretto, per sopravvivere, ad accettare una cattedra universitaria di secondo piano, non essendo riuscito ad emergere, da giovane, nel mondo accademico. Ma, lascia  intendere lo settore, si tratta di un caso, del destino, o siamo noi gli artefici del nostro futuro?

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