Potrebbe sembrare chick-lit ma non lo è. Non del tutto. Il palleggio con le definizioni e le etichette dei generi è sempre un gioco parziale, e non necessariamente efficace A me sembra una frizzante versione contemporanea delle “Relazioni pericolose”, un romanzo, come tanti della collana Anagramma, che scava e trova storie nelle quali vengono narrate le icone della cultura pop e, come in questo caso, usate per prendersi gioco delle cose serie rendendole struggenti e dei dettagli rendendoli fondamentali, tratteggiando personaggi originalissimi, coinvolgenti, caldi. Leggerezza di caratteri che si incrociano attorno all’evento che deve trovare una ri- soluzione, il divorzio di Jackie. Jackie che vende fiori, che inventa stranissime composizioni per occasioni assurde e impensabili (e funzionano!), Jackie che si lascia ammaliare da un ex giocatore di rugby, palesemente inadatto a lei, un ragazzone grosso e banale che per un po’ le sta accanto smussando con malagrazia le differenze e la lascia covare nell’illusione di essere parte di una coppia. Talmente coppia che forse, ottenuto il divorzio possano sposarsi. Oh, come piace a sua madre Dan. E’ il genero dei generi, il massimo. Ama le sue torte e gli attrezzi da giardinaggio del marito. Tutto apposto? Per niente. Intanto si tratta di fare i conti con l’ex marito abbandonato un anno prima all’improvviso, perché Jackie è una che fa le cose senza indugi, una coraggiosa e originale donna del contemporaneo con una famiglia bizzarra abbastanza per commuovere, un’amica rigorosa, seriosa e orgogliosa abbastanza per abbandonarsi al sesso sfrenato con un dipendente che in realtà ama riamata anche se non vuole ammetterlo, dirlo agli altri, farlo sapere a lui e nemmeno dirselo. Poi ci sono i legali, la sua stramba avvocatessa un po’ grossa ma con tanta grinta e l’avvocato di Henry: Si incontrano e si piacciono, si domandano se è etico ma non riescono a staccarsi, si strappano i vestiti, lui adora la sua “taglia abbondantissima” e la chiama “Pesca”, avvinghiandosi con gusto fra le sue ampie carni fra un’udienza e l’altra:” Le aveva detto che gli ricordava le pesche mature, con la pelle più vellutata che avesse mai visto. E che sapeva di miele. E che la sua voce gli faceva rizzare i peli sulla nuca…” Nel frattempo Henry decide che vuole andare a fondo. Che quella richiesta di divorzio è un campanello. Un elemento da osservare più da vicino. Intanto fa opposizione, chiede maggiori dettagli, insiste. Ma non solo. Lui, crudele recensore di ristoranti alla moda, si licenzia per scrivere poesie d’amore sulle pagine degli annunci della domenica, e sono poesie rivolte proprio a quella ex-moglie che vuole il divorzio, mentre segue la sorella messa incinta da un rigoroso giudice e le idee balzane della madre che sogna di invecchiare in Spagna in un complesso residenziale per pensionati il cui nome spagnolo in realtà significa: “Il Luogo in cui appassire e morire”. Una vicenda intricata ma in realtà semplice e tenuta insieme con abilità e maestria dalla Bowling, che ha lavorato in teatro, nel cinema e in radio ed è sceneggiatrice di una importante soap irlandese. Vive a Dublino ed è una delle rappresentanti più note e di successo di una narrativa femminile irlandese assai vitale che sta producendo romanzi di grande interesse. Leggerlo perché? Per un tuffo nel contemporaneo e nell’intrico dei sentimenti, nelle complicazioni e nei piccoli dolori che tutti conosciamo, per lasciarci trasportare da una narrazione che si fa divorare. Una vicenda in cui è facile identificarsi, che narra con gusto e con “sapore” le tante declinazioni e le tante variazioni che possono assumere la famiglia, le famiglie, l’amore, gli amori e i desideri in un tempo complesso e frammentato come quello in cui viviamo. La copertina è un vero spettacolo, magnifica. Il libro, anche se nuovo si può acquistare on line col 20% di sconto, meno di otto euro.