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Non tutti i dubbi sono di plastica – Angelo Zabaglio

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(Angelo Zabaglio – www.angelozabaglio.it – Arcipelago Edizioni)

Chi c’è di più serio di chi non si prende sul serio?

In un mondo in cui in tanti si sentono autori con le sacre foglie d’alloro in testa scoprire un poeta come Angelo Zabaglio è qualcosa di piuttosto "spiazzantemente" piacevole. Cioè, leggi la lettera che accompagna il libro, poi lo apri e inizi a scorrere le DUE presentazioni dell’autore (ad opera di Andrea Coffami e Enrico "Chezzi" – quest’ultima "telefonica fuori sincronia labiale") e ti viene da chiedere se sei, in qualche modo, su Candid Camera. Ma ti guardi intorno e non vedi nessuna telecamera nascosta. E quindi cerchi di rifare mente locale. Di capire chi cosa e, soprattutto, perché.

E poi, anche se forse in quell’istante la tua mente inizia a chiedersi se non sia meglio accendere la televisione (magari c’è un telegiornale), trattieni il fiato e inizia a leggere il contenuto del libro. Cioè poco meno di duecento pagine di poesie e racconti brevi, scritti nell’arco di cinque o sei anni, e proposti in un ordine che non è nè cronologico nè alfabetico. Inframezzati da immagini in bianco e nero, spesso anch’esse ricamate con poesie outlined. Lo stile è spesso "selvatico" e i testi spaziano tra il dissacrante e il lirico senza soluzione di continuità. Forse in molti brani è difficile cogliere uno spirito che non sia "solo" orgogliosamente sfrontato e goliardico, ma l’atmosfera che viene a crearsi in certi passaggi sa volare anche in altre direzioni. Sempre cercando però un linguaggio e immagini che sappiano staccarsi dal mainstream poetico, pur nel non rinnegarne le tematiche più profonde. Un’opera inevitabilmente singolare – che se alla lettura lascia una sensazione strana di ineffabilità – invoglia alla fruizione live (Zabaglio è conosciuto per i suoi reading) dove le strade sconnesse e scivolose di un lessico poliedrico, forti di una guida più sicura e sportiva di quella che un lettore non preparato può avere, conducono sicuramente l’immaginario dell’ascoltatore verso sinfonie e ritmi notturni e moderni.

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