Damster Edizioni
96 pagine
12 euro
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Damster, editore della zona che si occupa in primis di narrativa gialla, ha da poco aggiunto titoli rivolti a un pubblico più giovane, proposti in una sottocollana chiamata I Giallini. Tra le opere proposte per fare scoprire questa nuova scelta editoriale ce n’è una non solo di un autore che già conoscevo e apprezzavo per altro, ma che ha come protagonista un giovane Sherlock Holmes e quindi, anche se il target d’età segnalato è decisamente basso (7 anni) non ho esitato a comprarlo e leggerlo. Sto parlando ovviamente di “Un caso modenese per Sherlock Holmes“, di Stefano Frigieri – un racconto, più che un romanzo, che ci catapulta in una Modena del 1859, proponendoci una piccola avventura mystery in un contesto storico davvero ben costruito. Sherlock, poco più che un ragazzino, ma con già le capacità che lo renderanno famoso da adulto, è in viaggio per l’Italia con il padre, che nella nostra città è stato invitato dal Duca Francesco V. E dopo aver dato sfoggio del proprio spirito d’attenzione su un paio di situazioni minori, si troverà davanti a una prova più importante, mentre sta socializzando con alcuni ragazzi del quartierazz – il “quartieraccio”: un furto di una collana di valore, avvenuta in un quartiere tanto povero quanto irrequieto.
Non vi posso svelare altro senza compromettere la lettura – che vi consiglio se il tema vi interessa e non vi dispiace un testo rivolto comunque a dei giovanissimi – ma vi posso assicurare che questo libro è un altro bel biglietto da visita per Modena, e che l’autore (già noto per altri apocrifi sul personaggio di Doyle, da più di una decina d’anni fuori copyright) ha saputo muoversi in un contesto molto specifico senza esitazioni o sbavature, realizzando qualcosa di leggere, gradevole e colto insieme.
Parlando poi dell’oggetto-libro, cosa non necessariamente trascurabile quando si parla di un volume rivolto ai bambini, aggiungo che l’editore ha realizzato qualcosa di davvero curato e accattivante, partendo dall’impaginazione e dell’aspetto complessivo delle pagine. Sul resto, assodato che non sono propriamente un fan dell’uso dell’AI nel campo della produzione artistica – ancora meno nello specifico nell’uso Midjourney per le realizzazione di immagini – non posso negare che questo libro ha una proposta di illustrazioni (copertina inclusa) migliori di quelle, sempre generate, presenti in molti altri volumi rivolti alla stessa categoria d’età. Un bel risultato, che dubito lasci indifferenti.
Complessivamente quindi un bel titolo, che chissà che non possa essere il primo di una lunga serie.