KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

SETI

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gioco per 1-4 persone

Autore: Tomáš Holek

Editore originale: Czech Games Edition (www.czechgames.com)

Editore italiano: Cranio Creations (www.craniocreations.com)

Il sottotitolo di questo gioco ne spiega l’acronimo del titolo: “Search for Extraterrestrial Intelligence”, ovvero il programma di ricerche che, a partire dagli anni ’60, ha cercato segnali provenienti dallo spazio per avere la prova dell’esistenza di vita intelligente al di fuori del nostro pianeta; come mostrato dai radiotelescopi nell’immagine sulla scatola, le ricerche si sono concentrate nel campo delle onde radio, ma sono state prese in considerazione anche le microonde e la luce visibile. Se a oggi non si è arrivati ad alcuna conclusione (e l’unico segnale degno di nota è stato il cosiddetto “Segnale Wow!, un segnale radio ricevuto il 15 agosto 1977, mai più ripetuto e ancora oggi di origine sconosciuta), possiamo però in questo gioco della CGE almeno assaporare il piacere di una scoperta rivoluzionaria di portata assoluta come potrebbe essere quello di scoprire la vita su altri pianeti.

I giocatori vestono i panni del responsabile del programma spaziale (e di ricerca) di una nazione imprecisata, impegnandosi sia nell’esplorazione del Sistema Solare (e quindi lanciando sonde verso gli altri pianeti e i loro satelliti, dove atterreranno e compiranno ricerche) e sia utilizzando radiotelescopi per cogliere segnali provenienti dalle stelle vicine; infine, tutti i dati raccolti verranno analizzati alla ricerca di tracce di vita. Ma vediamo nel concreto come è stato implementato tutto questo…

La scatola è di dimensione rettangolare (uguale a quella de Le Rovine Perdute di Arnak) e contiene:

– la plancia, composta da varie sezioni e da dischi concentrici (per il Sistema Solare),

– plance per i giocatori a doppio strato,

– plance per gli alieni,

– miniature di plastica in vari colori,

– segnalini di cartoncino,

– un mazzo di carte,

– il regolamento e schede riassuntive.

I materiali sono di buon livello: gli elementi di cartoncino sono spessi, carte e plancia sono ben illustrate, le miniature di plastica sono robuste e ben definite (quelle per i Dati sono trasparenti, ma le fanno assomigliare a caramelle di menta); le carte non sono telate, per cui conviene imbustarle dato che verranno manipolate spesso (anche se come gioco non è un deckbuilder). Si fa un largo uso di simboli ma sulle carte c’è comunque del testo, per cui conviene giocare con la versione in italiano.

Per preparare una partita, innanzitutto va assemblata la plancia, disponendo gli elementi mobili (i tre dischi del Sistema Solare e i quattro settori stellari) in modo casuale (nel sito della CGE c’è una pagina che mostra sempre una configurazione random), poi si selezionano casualmente (e a faccia in giù) due plance aliene (tra le cinque a disposizione) e si piazzano a lato della plancia principale. Si mischiano le carte e se ne mettono tre a faccia in su (saranno quelle ottenibili), si preparano le tre pile con i segnalini Energia, Crediti e Dati (con questi ultimi si riempiono tutti gli slot nei settori stellari). Si dispongono le quattro tessere punteggio (scegliendo casualmente il lato), si mettono le pietre miliari sul tracciato dei punti (per meno di quattro giocatori), si mischiano le tessere delle tecnologie e si formano dodici pile (una per ogni tecnologia), mettendo in cima una tessera bonus di due punti vittoria. Inoltre, si creano quattro pile di carte (una per ogni fine round) composte da un numero di carte pari ai giocatori più una, mettendo sulla prima un segnale di Rotazione (l’altro va nell’apposito spazio sulla plancia).

Ogni giocatore sceglie in colore e riceve una plancia, le miniature del proprio colore, una carta Reddito che elenca le risorse iniziali (da un lato, dall’altro quelle nei round successivi): quattro punti pubblicità (piazzando un segnalino sull’apposito tracciato della plancia), quattro Crediti, tre Energie e cinque carte. Si determina il primo giocatore e si piazzano i segnalini per i punti vittoria sul tracciato della plancia in posizioni crescenti a partire da uno. Ogni giocatore decide quale carta tra quelle della prima mano far diventare Reddito (va piazzata sotto la carta Reddito, che va girata) e si può iniziare.

Una partita si articola in cinque round, ognuno dei quali giocato in un numero variabile di turni. In ogni turno il giocatore potrà eseguire una sola azione principale e un numero qualsiasi di azioni gratuite (tra le azioni gratuite c’è la possibilità di scambiare due carte, due Energie o due carte per una carta, un Credito o una Energia, oppure di spendere tre punti pubblicità per ottenere una carta). I turni si susseguiranno in senso orario fino a quando tutti i giocatori non avranno deciso di passare (perché non possono o vogliono eseguire altre azioni), allorché il turno si completa, si incassa il Reddito e si inizia un nuovo round.

Le azioni principali che un giocatore può eseguire sono:

– Lanciare una sonda: si pagano due Crediti e si piazza una miniatura sonda sullo spazio occupato dalla Terra nel Sistema Solare. Normalmente un giocatore è limitato ad avere una sonda in viaggio (quelle che orbiteranno o atterreranno sui pianeti non conteranno per questo limite).

– Muovere una sonda: si possono spendere punti movimento per muovere una sonda attraverso il Sistema Solare (un punto per entrare in uno spazio, e un punto aggiuntivo per uscire da uno spazio che contiene asteroidi). Si ottiene un punto movimento spendendo una Energia, oppure usando determinate carte, mentre entrando in uno spazio che contiene un pianeta (non la Terra, non fa notizia) o una cometa si ottiene un punto pubblicità.

– Entrare in orbita: spendendo un Credito e una Energia si può convertire una sonda in un Orbiter, spostandola dal Sistema Solare (se si trova su un pianeta diverso dalla Terra) alla parte planetaria della plancia, piazzandola nell’orbita del pianeta in cui si trova in questo momento; si ottengono le risorse indicate, oltre a tre punti vittoria se si è il primo giocatore a farlo.

– Atterrare su un pianeta: spendendo tre Energia (o due se c’è un Orbiter) si può convertire una sonda in un Lander spostandola dal Sistema Solare (se si trova su un pianeta diverso dalla Terra) alla parte planetaria della plancia, piazzandola sulla superficie del pianeta in cui si trova in questo momento; si ottengono le risorse indicate, oltre a un certo numero di Dati se si è il primo giocatore a farlo. Notare che oltre ai pianeti si può atterrare sui loro satelliti, ma questo necessita di una tecnologia apposita; inoltre, se si ha un Orbiter attorno al pianeta il costo si riduce da tre a due Energie.

– Scansionare una stella: spendendo un Credito e due Energie si può eseguire una scansione (usando un radiotelescopio), di partenza nel settore stellare in cui si trova la Terra e in quello corrispondente scartando una carta apposita; in entrambi i casi si prende il segnalino Dati nel settore sostituendolo con uno del proprio colore (se si è il secondo a farlo si ottengono due punti vittoria bonus). Se si completa un settore (prendendo l’ultimo Dato) si valuta chi ha la maggioranza di segnalini (in caso di parità vince chi ne ha piazzato uno per ultimo) e quel giocatore riceve il bonus indicato; inoltre tutti i giocatori presenti ottengono un punto pubblicità, dopodiché il settore va “resettato” restituendo i segnalini ai giocatori e rimettendo i segnalini Dati (notare che il secondo giocatore della maggioranza lascia una segnalino al primo posto nel settore, e che il bonus per il completamento successivo è differente dal primo completamento).

– Analizzare i dati: i Dati raccolta in precedenza si mettono nell’apposito spazio sulla propria plancia, e con un’azione gratuita si possono distribuire lungo il tracciato computer, da qui (quando il tracciato è pieno) con l’azione di analisi si svuota il tracciato ottenendo la ricompensa (ovvero informazioni sugli alieni). Notare che, quando si piazzano i Dati, si ottengono immediatamente i bonus indicati in alcune caselle.

– Giocare una carta: pagando il costo si ottiene di poter eseguire l’azione indicata, inoltre possono essere presenti obiettivi che, una volta raggiunti (durante la partita o alla fine), fanno ottenere un bonus; in questo caso la carta va conservata davanti a sé.

– Sviluppare una tecnologia: pagando sei punti pubblicità si può ottenere un tassello tecnologia (se si prende il primo di una pila si ottengono due punti vittoria bonus); tale tassello va piazzato nella propria plancia (in un incavo vuoto) e si ottengono dei miglioramenti nelle azioni, oppure la possibilità di piazzare più Dati nel tracciato computer. Inoltre, quando si esegue questa azione vanno anche ruotati i dischi del Sistema Solare (per simulare la durata differente delle varie orbite la prima volta si ruota solo il primo disco, la seconda volta il secondo disco e la terza volta il terzo disco, la quarta volta di nuovo solo il primo e così via).

– Passare: un giocatore completa il proprio round (dopo non può più eseguire azioni di alcun tipo) riducendo la propria mano a quattro carte (se ne ha di più), ruotando il Sistema Solare (se è il primo a passare nel round) e infine scegliendo una carta dal mazzetto delle carte di fine round.

Al termine del round ogni giocatore ottiene le risorse indicate sulla carta Reddito e su tutte le carte piazzate sotto, poi il segnalino di primo giocatore va passato al giocatore alla sinistra, si mette il segnalino Rotazione sul prossimo mazzetto di carte di fine round e si inizia il round successivo.

Durante la partita si possono ottenere tracce aliene di tre tipi differenti (tracce nei segnali dalle stelle, tracce sui pianeti e tracce ottenute dall’analisi dei dai), quando avviene si può piazzare un proprio segnalino in uno degli spazi sotto le plance aliene (ottenendo la ricompensa indicata), quando tutti e tre gli spazi di una specie aliena sono stati riempiti, allora avviene la scoperta di quella specie: si gira la plancia e si leggono le regole sulla scheda apposita. Notare che questo evento aggiunge alla partita diverse regole e alcuni componenti (come carte dalle abilità potenziate); notare anche che si sconsiglia di leggere in anticipo tali regole, per mantenere un certo grado di sorpresa durante la scoperta.

Sul tracciato dei punti ci sono tre traguardi (a 25, 50 e 75 punti), quando un giocatore supera uno di questi traguardi deve piazzare un segnalino sui tasselli delle pietre miliari, e questo serve per selezionare obiettivi da raggiungere a fine partita.

La partita termina alla fine del quinto round, a questo punto si aggiungono i punti derivanti da obiettivi di fine partita presenti sulle carte e sulle pietre miliari (anche gli alieni possono aggiungere modalità di fare punti a fine partita) e vince chi ha il punteggio più alto. Notare che in caso di pari punti si condivide la vittoria (l’autore reputa che chi arriva allo stesso punteggio in un gioco dove si superano i cento punti merita di condividere la vittoria, invece di ricorrere ad un sistema di spareggio che probabilmente riteneva del tutto arbitrario).

Come vedete le regole sono abbastanza articolate, ma l’estesa iconografia che si può trovare sulle plance aiuta molto a non perdersi e ricordare tutti gli effetti causati da ogni azione (inoltre c’è una esaustiva scheda riassuntiva per aiutare durante le prime partite). Come ho anticipato, a differenza di diversi giochi usciti di recente, non si tratta di un deckbuilder, ovvero non abbiamo un mazzo di carte personale che viene potenziato durante la partita, ma le carte sono presenti in copia unica, si possono usare in tre modi differenti: come risorsa immediata, risorsa continua a fine round oppure un effetto istantaneo (eventualmente con anche un obiettivo da raggiungere che dà punti o altri vantaggi); l’altro aspetto degno di nota, anche se marginale dal punto di vista della meccanica, è che molte sono illustrate riportando una sonda o una missione famosa (il testo di contorno sul fondo della carta lo ricorda), e quindi è un gioco pieno di spunti per gli appassionati di astronautica. Emblematica la carta promozionale che viene distribuita a parte, con il “pianeta” Plutone (l’unico assente sulla plancia).

Particolare cura è stata riposta nel gioco in solitario, infatti in questa configurazione (che va preparata come una partita a due giocatori) si gioca contro un avversario automatizzato le cui azioni sono decise da un apposito mazzo di carte (vi sono comunque delle differenze nello svolgimento delle azioni tra il giocatore e l’avversario), potendo scegliere tra cinque diversi livelli di difficoltà. Inoltre, nei livelli successivi al primo si utilizzano anche degli obiettivi che il giocatore è tenuto a raggiungere, pena un bonus di cinque punti all’avversario per ogni obiettivo non conseguito al termine della partita.

Fin dalla prima partita questo titolo rivela tutto il suo spessore: è notevole come l’autore sia riuscito ad applicare così bene le meccaniche di un gestione risorse all’ambientazione, i punti salienti del gioco sono la grande quantità di opzioni che un giocatore ha a disposizione (moltiplicate anche per la varietà delle situazioni iniziali, grazie alla modularità della plancia), ed ulteriormente ampliate dai differenti epiloghi dovuti alla presenza di due alieni sui cinque possibili (già questo crea venti configurazioni differenti, notare che non sono dieci dato che conta anche la sequenza in cui si trovano, infatti il primo alieno avrà più impatto rispetto al secondo, avendo più tempo per utilizzarne le peculiarità, sempre che il secondo alieno venga scoperto). L’interazione tra i giocatori si sente (in modo indiretto, naturalmente, non si va in giro ad attaccare le sonde e i rover altrui o sabotarne la missione) dato che c’è un elemento di maggioranze (i dati dalle stelle), di influenza sui movimenti altrui (per le rotazioni) e soprattutto c’è il vantaggio di chi sceglie per primo una condizione di punteggio a fine partita (infatti ognuna delle tessere dorate dà più punti a chi la sceglie per primo, e questa è un’altra importante decisione che un giocatore deve prendere). Elemento importante sono anche le svariate possibilità di creare combinazioni che rendano particolarmente efficienti le nostre azioni (sia quelle gratuite che quella standard).

Difetti? Data la complessità del gioco e l’ampia varietà di scelte a disposizione non è per tutti: apparentemente i cinque round farebbero pensare ad una durata contenuta, ma bisogna mettere in conto almeno un’ora a giocatore (cosa che lo rende poco adatto ad una serata, a meno che non vogliate fare le ore piccole), ma sicuramente saprà ricompensare chi ha almeno un minimo di interesse nel giocare giochi corposi (magari abbinato ad un interesse all’argomento trattato).

In conclusione, abbiamo un ottimo gioco, molto profondo, che permette di implementare una grande varietà di strategie, fedele all’ambientazione, a sua volta affascinante, che darà grandi soddisfazioni ai giocatori che si vogliono impegnare; e poi, volete mettere la soddisfazione di rispondere alla domanda “Siamo soli nell’universo?” non una, ma ben due volte?

 

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