Laggiù dove brucia il fuoco – Nelson Pérez Espinosa
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Oligo – collana Azucar – www.oligoeditore.it
Secondo volume che leggo di questa collana cubana lanciata da Davide Barilli – che traduce e presenta – per la mantovana Oligo un autore interessante come l’avanero Nelson Pérez Espinosa, abbastanza conosciuto nel resto del mondo, ma poco in Italia, paese provinciale come pochi dal punto di vista letterario. Espinosa è scrittore di racconti, genere latinoamericano per eccellenza, ambientati in un mondo di contadini e di tagliatori di mangrovie, carbonai e pescatori che vivono nella zona di Camaguey, il luogo della sua infanzia. Il primo racconto (Cayo de Bagua) ricorda come ambientazione – fatte le dovute proporzioni – Il taglio del bosco di Cassola, permeato dal senso dei campi e della terra tipico di Pavese (Il compagno), le descrizioni sono suggestive e la presentazione dei personaggi molto compiuta. Una ragazzina di quindici anni si trova a vivere in mezzo ai carbonai (per un motivo che il lettore comprenderà alla fine della storia), si dedica al taglio della mangrovia, imparando presto a fare il carbone e adattandosi al duro lavoro. Padre nostro è un altro ottimo racconto dedicato all’infamia delle UMAP – campi di rieducazione per gay, religiosi e antisociali che il regime comunista commise l’errore di allestire – con il ricordo di quelle giornate sempre uguali che si abbina alla litania di una preghiera. Nelson Pérez Espinosa è dotato di uno stile raffinato e letterario, che apprezziamo anche nel racconto dedicato a un’imbarcazione perduta di nome Argo e in altre due storie brevi come Dove il fiume raggiunge il mare e in una singola storia d’amore attorno a una gigantesca ceiba, intitolata Mezzanotte. Un autore da scoprire e da leggere.