Intervista con Claudio Giambruno
8 min readIl nuovo album del sassofonista jazz e compositore Claudio Giambruno, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 22 settembre 2023 e acquistabile anche in copia fisica
Pubblicato dalla storica etichetta Via Veneto Jazz, Overseas è il nuovo capitolo discografico di Claudio Giambruno, presente su tutte le piattaforme di streaming da venerdì 22 settembre 2023 e anche in copia fisica. Il talentuoso sassofonista jazz e compositore, leader del progetto, è affiancato da tre nomi di spicco del panorama jazzistico nazionale: Andrea Rea (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso) e Amedeo Ariano (batteria). La tracklist è formata da nove brani, di cui quattro sono composizioni originali frutto della creatività di Claudio Giambruno (First Time I Heard Jobim, Gouvy, Sea Muse, Thinkin’ Before Swingin’), mentre gli altri cinque rappresentano un caloroso omaggio ad alcuni eccezionali autori e compositori del calibro di Dan Nimmer (Lu’s Bounce), Ugo Calise e Carlo Alberto Rossi (‘Na Voce ‘na Chitarra e ‘o Poco ‘e Luna), Linda Creed e Thom Bell (You Make Me Feel Brand New), Vince Guaraldi (Ginza Samba), Leslie Bricusse e Anthony Newley (Pure Imagination). Overseas è un disco di chiara matrice hard-bop, nel segno di un profondo rispetto verso la tradizione jazzistica. Viene alla luce da una terra incantevole, accogliente, ricca di profumi, tradizioni e svariate influenze come la Sicilia.
Il leader palermitano vive il senso della distanza, dal punto di vista geografico, quasi come fosse penalizzante, in parte anche sotto l’aspetto climatico e dell’approccio alle molteplici sfumature della vita. Ma al contempo, la musica esercita anche un meraviglioso potere aggregante che accorcia sensibilmente queste distanze, abbattendo qualsivoglia genere di steccato. Il nobile intento di Giambruno, alla testa di questo quartetto, è quello di enfatizzare la magia delle fascinazioni mediterranee – ma pur sempre in pieno solco hard-bop – oltre a esaltare le peculiarità del jazz italiano legato alla tradizione. Overseas rappresenta la sublimazione di un processo evolutivo, di crescita e di maturità vissuto in prima persona dal sassofonista palermitano che, sostenuto da un formidabile trio, ha in animo il lodevole obiettivo di consacrare definitivamente il suo percorso artistico. Il jazzista siculo racconta così la genesi del suo nuovo disco: «Overseas è il titolo del mio nuovo progetto, un quartetto che vede Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Sono tre jazzisti straordinari con cui sono entrato subito in sintonia, sia sotto il profilo musicale che umano. Ho scelto i musicisti di questa formazione in modo molto accurato. Considero Andrea Rea uno dei migliori pianisti italiani della nuova generazione. Di lui mi colpiscono la verve e la classe nell’accompagnamento. Dario Rosciglione, oltre alla sconfinata esperienza, è un professionista che stimo praticamente da quando ero bambino. Infine, Amedeo Ariano mi ha folgorato perché è un batterista unico, lui non è un batterista come gli altri, Amedeo suona la musica in modo sopraffino. Overseas è un album di miei brani originali e alcune composizioni che ho scelto con molta cura, dove il comun denominatore è la melodia, a cui ho sempre attribuito un valore altamente significativo. La melodia, per me, è il senso della storia che raccontiamo».
Biografia
Sassofonista dal fraseggio verace, raffinato e generoso, nonché dal suono riscaldante e pervasivo, Claudio Giambruno ha stretto significative e prestigiose collaborazioni da leader, sideman e in contesti orchestrali, con numerosi jazzisti di blasone nazionale e mondiale, fra i quali: Ron Carter, Christian McBride, Ivan Lins, Billy Cobham, Kurt Elling, David Kikoski, Eliseo Loreda Garcia, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Max Ionata, Enrico Pieranunzi, Roberta Gambarini, Nicole Henry, Halie Lauren, Giorgio Rosciglione, Maarten Weyler, Diane Schuur, Gregory Porter, Dave Holland, Manhattan Transfer, Nicolas Folmer, Maurizio Giammarco. Finalista al “Premio Internazionale per Solisti di Jazz Massimo Urbani” (2012) e vincitore del “Premio Nazionale delle Arti” (Categoria Jazz – 2013), Giambruno ha esportato il suo talento anche all’estero, in diversi festival jazz, in nazioni come Olanda, Germania, Belgio, Francia.
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STEFANO DENTICE – UFFICIO STAMPA INDIPENDENTE
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Intervista
Davide
Ciao Claudio. “Overseas”, dopo le tue molte e prestigiose collaborazioni, è il tuo primo lavoro a tuo nome? Quale punto o momento segna della tua lunga e ricca carriera di sassofonista e di autore?
Claudio
Ciao Davide! OVERSEAS in realtà è il mio quinto lavoro da leader. A mio nome in senso stretto è il terzo. L’ultimo venne pubblicato nel 2018 (Juiu / Alfamusic) e dopo quattro anni sentivo il bisogno di immortalare questa nuova musica con questi musicisti straordinari (Andrea Rea, Dario Rosciglione e Amedeo Ariano). Il momento è sicuramente pieno di fermento perché oltre a questo gruppo lavoro a tante cose che mi stanno a cuore, in particolare un quintetto danese che condivido con Toni e Francesco Cigna, due musicisti di origini siciliane che vivono a Copenaghen da una vita e con i quali collaboro già da un po’ di tempo.
Davide
“Overseas”, ovvero “Oltremare”. Questo titolo ha a che vedere con la peculiarità del vivere in un’isola, in particolare in Sicilia e dell’esservi nato?
Claudio
Beh sicuramente la prima idea che salta in mente è quella della territorialità. Nonostante i mille difetti e dannazioni sono troppo attaccato alla mia terra, verso cui nutro un attacamento viscerale. C’è una buona componente del mare in questo titolo, il mare è un elemento fondamentale del quale non riuscirei mai a fare a meno
Davide
In che modo hai proiettata un’anima mediterranea dentro i canoni e gli stilemi dello Hard bop o del Bebop?
Claudio
Mi è sempre venuto naturale scrivere in stile rispettando la tradizione e i maestri che mi hanno preceduto. L’anima mediterranea credo sia un tratto distintivo che un po’ ci distingue tutti, nei gusti e nel modo di suonare
Davide
Come si è formato il quartetto di questo lavoro con Andrea Rea, Dario Rosciglione e Amedeo Ariano? In che modo avete condiviso questo progetto, dalla scelta dei brani al loro arrangiamento? Come descriveresti il vostro interplay?
Claudio
Con Andrea, Dario e Amedeo si è instaurato un legame molto profondo sin da subito. Con Andrea e Dario avevo già suonato in passato e conoscevo già la loro grandezza. Amedeo l’ho sempre visto e seguito da bambino come un batterista irraggiungibile e una spanna sopra gli altri. Mi ha folgorato sin dalla prima prova per il modo in cui ha interpretato la mia musica senza che gli dessi nessuna indicazione, la suonava già eccellentemente in maniera spontanea
Davide
“First time I heard Jobim”… Cosa accadde la prima volta che ascoltasti Jobim? Quali grandi sono stati più importanti nella tua formazione musicale?
Claudio
La prima volta che ascoltai Jobim avvenne davvero tanto tempo fa. Mi avvicinai a lui tramite Stan Getz, un faro importante per me sotto tanti punti di vista. La mia formazione musicale consta di tanti contributi, ogni musicista che ho incontrato sulla mia strada suonando ha lasciato uno spazio importante. Di quelli con cui ho avuto la fortuna di studiare così su due piedi ti dico Steve Grossman e Seamus Blake.
Davide
Nel disco sono presenti diverse composizioni di altri autori. Come è avvenuta la scelta di questi brani e come li hai integrati o accostati alle tue composizioni? In che modo cioè li hai riletti e personalizzati?
Claudio
La scelta dei brani che ho affiancato ai miei originals è determinata da un comune denominatore importante: la melodia. Il senso della melodia è, credo, l’aspetto più importante e magnetico della musica che ho dentro.
Davide
Tra i brani da te rivisitati c’è anche un classico del Philly Soul, “You make me feel brand new” di Linda Creed, cantata a suo tempo dagli Stylistics, poi anche da Simply Red. Perché questo sguardo in particolare verso il soul e il rhythm’n’blues?
Claudio
In realtà forse questa è la scelta più “passionale” tra tutti i brani che ho incluso nel disco. Io sono un grande amante di Simply Red, lui la canta con molto pathos e respiro, e probabilmente sarà stato questo che mi ha catturato di quel brano…
Davide
Se per te la melodia è importante quanto il senso di una storia da raccontare, cosa invece per te sono armonia e ritmo?
Claudio
Armonia e ritmo sono due pilastri altrettanto importanti. La musica che ho scelto di suonare ha una grande componente trascinante (lo swing)… senza di quello direi che verrebbe a mancare un tassello importante nello stile di un improvvisatore. Le note si aggiustano col tempo, ma lo swing feel è una caratteristica innata che probabilmente non si può neanche insegnare. La percepiamo dai dischi che abbiamo preso a riferimento e la interiorizziamo. Ma nel mondo esistono tante altre musiche ed ognuno pensa al proprio senso della bellezza a modo suo (per fortuna aggiungerei)… quindi, mio semplice ed umile parere personale
Davide
Perché frequentare Platone, quando un sassofono può farci intravedere altrettanto bene un altro mondo? Così scrisse Emil Cioran. Cos’è per te il sassofono?
Claudio
Il sassofono è la mia voce ed è il naturale prolungamento di me stesso.
Davide
Cosa seguirà?
Claudio
A Novembre sarò in tour con questo straordinario quartetto (OVERSEAS) e non vedo l’ora di farvi ascoltare questa nuova musica. Spero vi piaccia 🙂
Davide
Grazie e à suivre…