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Intervista con Klidas

6 min read

KLIDAS

“NO HARMONY”

Anticipato nelle scorse settimane dai singoli “Shores”, “Not to dissect” e “ Arrival” uscirà a giugno del 2023, per la label australiana Bird’s Robe, “No harmony”, il travolgente album di debutto della band experimental/prog/rock marchigiana Klidas.

I Klidas si sono formati nel 2014 nelle Marche. Oggi la loro solida line-up è costituita da chitarre, basso, batteria, sassofono, tastiere e synth, che consentono alla band di spaziare con disinvoltura dal jazz alla psichedelia, dal rock alternativo al prog. Il potere evocativo di parole, immagini e forme musicali lascia spazio al silenzio, come presupposto e colonna sonora irrinunciabile di ogni esperienza di ascolto.

Nel corso degli anni il gruppo è stato in grado di sviluppare un intenso spettacolo live, ulteriormente affinato durante le registrazioni dell’LP “No harmony”, ispirandosi al sound di artisti come Scott Chiefs 3, The Mars Volta, Radiohead, Pirate e Swans, la band ha tuttavia creato la propria identità basata su un’energica propulsione avanguardistica.

“No harmony” è stato registrato da Stefano Luciani al NuFabric di Fermo in Italia, mixato da Alex Wilson degli sleepmakeswaves a Sydney in Australia e masterizzato da Josh Bonati (Sufjan Stevens, Mac DeMarco, Pharoah Sanders, Drab Majesty, ecc.) a New York.

Comunicato stampa di Peyote Press

Tracklist

Shores / Shine / Not to dissect / Arrival / Circular / The trees are in misery

Emanuele Bury: chitarra, voce.

Francesco Coacci: basso, voce.

Samuele De Santis: sassofono.

Alberto Marchegiani: tastiere, synth.

Giorgio Staffolani: batteria.

Lisa Luminari: chitarra, voce.

Francesco Fratalocchi: sassofono.

Manami Kunitomo: voce in “Arrival”.

Https://klidas.bandcamp.com/releaSES

https://www.youtube.com/@klidasband4015

https://www.facebook.com/klidasband

Intervista

Davide

Ciao. I Klidas si formano nel 2014. Come avviene, con quali obiettivi artistici iniziali e via via affinati nel lungo lasso di tempo intercorso fino a questo primo lavoro discografico?

Klidas

Ciao! Il nostro progetto nasce ormai quasi 10 anni fa per una pura esigenza espressiva, verrebbe da dire congenita, maturando dagli anni della tarda adolescenza sino alla ricerca di uno stile che volesse essere proprio, attraverso la pratica dell’ascolto e il progressivo costruirsi di una strumentazione. Fino al 2018 ci siamo focalizzati nel trovare una line-up solida e comporre un primo repertorio da proporre dal vivo, che poi si è plasmato negli anni fino a diventare quello che oggi è “No Harmony”.

Davide

Perché “Klidas”? Rimanda alla parola ceca “klid’as”, “calmati” o “persona calma”?

Klidas

Esattamente, rimanda alla parola ceca che significa “silenzioso”, o specificatamente “colosso di silenzio”. Abbiamo trovato il termine in un aneddoto riguardante Franz Kafka, il quale veniva definito “Klidas”. Assisteva spesso, silenzioso, alle sedute del club dei Giovani, un club libertario dalla forte connotazione anarchica, frequentato da molti scrittori cechi. La musica è generata dal silenzio, lo interrompe e sfocia in esso. Personalmente ci interessa molto la ricerca di una densità atmosferica specifica per ogni brano, che si manifesta attraverso il rapporto tra suono e non suono.

Davide

Perché “No harmony”? Al contrario, la vostra musica risponde perfettamente alle leggi dell’armonia in disposizione e proporzione anzi alquanto raffinate e a una vostra unità di intenti…

Klidas

“No Harmony” si riferisce alla disarmonia apparente tra i quattro elementi classici, che sono il fulcro del concept dell’album: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria sono elementi in contrapposizione, che ci ispirano la visione di un mondo generato da un caos primordiale. Abbiamo preso ispirazione da una intervista fatta a Werner Herzog, in cui tale espressione letteralmente appare, durante le riprese di “Fitzcarraldo”, pellicola che descrive l’ambiente della foresta e dei suoi abitatori. Egli sottolinea l’elemento di lotta insito nell’ordine naturale ed apparentemente armonico della natura.

Davide

Ascoltandovi, la mia mente è corsa subito alla Scena di Canterbury. Intorno a quali modelli e sintesi musicali si è radicata ed è cresciuta la vostra poetica musicale?

Klidas

Tutti i componenti del gruppo hanno sempre apportato nuova linfa alla musica tramite le proprie influenze, dal jazz al rock, all’elettronica, che sono confluite nella composizione dei brani in maniera molto naturale, senza preconcetti. Sicuramente troviamo dei modelli che si riferiscono al progressive rock di quegli anni, come King Crimson, Genesis o Robert Wyatt, per citare la scena di Canterbury.

Davide

In copertina vi sono delle forme elicoidali. Si tratta degli elicoidi scolpiti da Paolo Mazzuferi? Perché questa scelta? Ha a che fare con la matematica della bellezza e, soprattutto, con il numero aureo?

Klidas

Sì, sono le sculture di Paolo Mazzuferi. Siamo cresciuti intorno a queste opere, in quanto alcuni membri della band vi sono legati da un rapporto familiare: ironia della sorte, la prima sala prove della band era il primo atelier dove queste sculture venivano create e circondavano letteralmente gli strumenti. Siamo stati sempre affascinati dalla loro estetica, frutto di un importante studio di tipo geometrico e matematico, in un campo che unisce geometria proiettiva e algebra. Rispetto alla nostra musica, potremmo dire che sono ad entrambi familiari una certa attenzione al dettaglio, i contrasti tra luci e ombre dettati da un certo metodo di configurazione, le forme sinuose, una certa vivacità ritmica, oltre alla complessità della struttura.

Davide

Registrato in Italia, masterizzato a New York e stampato in Australia. Soprattutto colpisce che “No harmony” sia stato infine pubblicato da una casa discografica australiana, praticamente agli antipodi dell’Italia. Questo fatto fa pensare che, ancora una volta, in Italia vi siano sempre meno opportunità per la musica di qualità… Cosa vi ha portati così lontani fino alla Bird’s Robe di Sydney?

Klidas

Dopo aver auto-prodotto l’album, lo abbiamo inviato a diverse etichette mirate, indipendentemente dalla nazionalità. La Bird’s Robe era interessata e ci ha proposto di remixare, rimasterizzare l’album e curarne la produzione. Crediamo che sostenere un gruppo emergente in questo modo sia un evento raro nel mercato musicale odierno; ci fa capire che questa casa discografica è gestita da persone che credono realmente nel valore della musica, indipendentemente dal genere e dalla notorietà di chi suona, con un progetto editoriale attentissimo e una generosità mai ovvia.

Davide

C’è un elemento tematico comune di interconnessione tra le diverse tracce e quale? E in riferimento ai quattro elementi di connessione tra microcosmo umano e macrocosmo naturale, cinque se consideriamo la quintessenza dell’etere, a quale elemento assocereste questo vostro lavoro?

Klidas

L’album è composto da 4 brani strumentali che rappresentano i quattro elementi fondamentali: “Shores” (Acqua), “Not To Dissect” (Fuoco), “Circular” (Aria) e “The Trees Are In Misery” (Terra). Sono intervallati da due tracce chiamate “Shine” e “Arrival” che fanno da ponte e sono focalizzate sulla consapevolezza di vivere in una realtà generata e dominata da un caos primordiale.

Davide

Henry Wadsworth Longfellow scrisse che la musica è il linguaggio universale dell’umanità. Quale messaggio primario vorreste veicolare all’umanità attraverso il linguaggio della vostra?

Klidas

Vorremmo sottolineare l’importanza della sperimentazione artistica tramite il linguaggio musicale, come strumento di riflessione su temi insondabili; tentare di creare una sorta di veicolo sensoriale che faccia ambientare l’ignoto in una dimensione percepibile e vivibile come esperienza emotiva dell’ascoltatore.

Davide

Cosa seguirà?

Klidas

Ora abbiamo una nuova line-up e stiamo componendo nuova musica, diretta verso territori inesplorati. Il 2 Giugno uscirà l’album e saremo pronti a proporlo dal vivo, riarrangiato e affiancato da nuovo materiale.

Davide

Grazie e à suivre…

Klidas

Grazie a te Davide per il tempo e l’attenzione che ci hai dedicato.

 

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