Intervista con Aleco
7 min readAlessandro Carletti Orsini, in arte “Aleco” pubblica con la sua Music Force un nuovo CD dal titolo “Gli amori alle stazioni”. Uscito il 23 dicembre 2022 con distribuzione Egea Music, l’album consta di un intro e otto canzoni, di cui 7 originali e una cover della “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, il cui titolo completo comprende qui, per la sua estensione rappata in coda, un verso della stessa canzone “Questa notte è ancora nostra”, lo stesso che ispirò il film diretto da Paolo Genovese e Luca Miniero su una rock band in cerca di successo. Ma anche della “Notte prima degli esami” ne è stato fatto un film, questa volta da Fausto Brizzi. Spesso i film italiani portano come titoli alcuni classici della canzone, da Venditti e Baglioni, da Vasco Rossi e Rino Gaetano. E ben si presterebbe a un film anche il titolo “Gli amori alle stazioni”.
De “Gli amori alla stazione” ne scrive Aleco una sinossi sulle note di copertina: “Una telefonata, un appuntamento. Lei torna oggi, data, ora e luogo, la stazione. Lui si prepara trafelato, esce. I minuti passano, ecco il treno. Scendono in tanti, ma lei non c’è…”
E soprattutto a Venditti della cosiddetta “scuola romana” si ispira Aleco da sempre per antico amore.
Due i featuring, di Antonella Gentile ne “Gli amori alle stazioni” e di David Madnight nella già citata canzone rivisitata di Venditti. Le canzoni sono state composte da Aleco e dall’ormai inseparabile Andrea Micarelli, che ne ha curato anche gli arrangiamenti. DR
Tracce
Intro GAAS / Gli amori alle stazioni / Diavolo / I Fantasmi / L’isola – La tresca / Bella / Occhi / Notte prima degli esami – Questa notte è ancora nostra / Le comitive.
https://kultunderground.org/art/38506/ (L’ultima generazione felice, 2020)
https://kultunderground.org/art/39521/ (Il sapore della luna, 2021)
Intervista
Davide
Ciao Alessandro. Come sono nate queste tue nuove canzoni, intorno a quale momento attuale nel tuo percorso cantautorale e discografico?
Aleco
Ciao a te Davide e ben risentito. Le canzoni di questo disco sono nate da una foto, quella della copertina. Un masso enorme sui binari della stazione di Terracina (Lt) che giace lì da circa dieci anni e che non permette di usufruire di quel tratto ferroviario. Quella è un’immagine che vedo da tantissimo tempo, ci passo proprio davanti per andare al mare. Fino a che non mi è scoccata la scintilla e dal titolo dell’album “Gli amori alle stazioni”, sono nate tutte le altre canzoni, esattamente come se fosse un viaggio, riuscito o non riuscito non si sa, anche perché il corso della vita ci insegna sempre che perdere un treno non debba per forza essere una cosa negativa.
Davide
C’è un filo rosso che lega le canzoni de “Gli amori alle stazioni”?
Aleco
Quando le ho composte no, non c’era nessun legame. Poi, stilando la tracklist, mi sono reso conto casualmente che gli argomenti potevano anche fare parte di un concept…
Davide
Anche in questo disco hai lavorato con Andrea Micarelli. Qual è il vostro metodo nel lavorare insieme ai brani?
Aleco
Io ed Andy ormai siamo un tutt’uno. Ormai lui già sa cosa voglio e siamo anche abbastanza rapidi nel capirci, io so cosa mandargli e lui sa cosa propormi. Di solito gli mando melodia e testo e lui cura gli arrangiamenti completi, oltre a suonare millemila strumenti.
Davide
“Bella” è una canzone in vernacolo romanesco. Perché hai scelto di usare il dialetto romano, invero più una parlata che un un dialetto vero e proprio, in almeno un brano del tuo disco?
Aleco
Ormai il romanesco nei mei dischi è diventato una costante. Ho immaginato questa breve storia con un po’ di ispirazione tratta da quel meraviglioso film che è “Polvere di stelle” e con il viso di Alberto Sordi e di Monica Vitti sempre impressi nella mente.
Davide
In copertina posi a fianco di un binario contorto e dismesso e sul quale è pure franato un masso. Beppe Severgnini ha detto che ci sono due categorie di amanti dei treni: quelli che li guardano e quelli che ci salgono sopra e partono. Tu, in questa foto, ne hai creata una terza, di quelli che il treno non arriverà mai? Scherzi a parte. Cosa sono gli amori alle stazioni? E, a proposito di stazioni, alludevi a una qualche “Via Crucis” perché l’amore risorga e rifiorisca a nuova vita?
Aleco
Sì, può essere la terza definizione mancata da Severgnini! 🙂 Questo tipo di amori sono quelli probabilmenti finti, quelli che seguono l’ipocrisia degli amori a distanza, la parole forte che uso nel ritornello è emblematica. A volte basterebbe essere consci delle difficoltà e risolvere i problemi, invece che fare gli struzzi e aggravarli fino a quando poi sono irrimediabilmente compromessi. Però questo argomento importante lo tratto sempre con leggerezza, tant’è che se non spiego bene il significato, l’ascoltatore può anche capire che sia tutto rose e fiori…
Davide
Nel brano “Gli amori alle stazioni” hai citato Renzo Montagnani, un bravo e sottovalutato attore che, come affermò lui stesso, scelse tuttavia di fare soprattutto film grossolani come scelta “remunerativa”, ma che usò una volta definirsi migliore dei suoi film. Perché lo hai rievocato nel tuo testo?
Aleco
Renzo Montagnani è stato davvero un bravissimo attore, la leggerezza con la quale ha interpretato le sue pellicole, mi è sempre stata gradevole. Ho citato lui come conseguenza del film “Amici miei” in cui i protagonisti del primo film proponevano quella scena memorabile degli schiaffi alla stazione. Però Montagnani sarebbe arrivato solo nel secondo capitolo della saga e mi sono impersonificato in lui perché in quasi tutti i suoi ruoli aveva come mogli e/o amanti delle donne bellissime che all’epoca rappresentavano quello spaccato di cinema italiano. La storia di Renzo è stata come un amore alla stazione per tutto il bene che voleva al figlio, ma che non gli ha garantito di vivere la propria vita come avrebbe voluto.
Davide
Il tuo disco esiste solo in formato CD e non è disponibile anche nello “stato liquido”. Perché?
Aleco
Sono dell’opinione che si debba ritornare un tantino al passato per certe cose. Non odio la modernità, ci mancherebbe, ne usufruisco tutti i giorni, ma credo che il supporto migliore per ascoltare musica rimanga quello fisico e con un impianto almeno decente.
Davide
Perché hai scelto di rivisitare ”Notte prima degli esami” di Venditti, aggiungendovi per altro una seconda parte rappata?
Aleco
Stavo ascoltando “Notte prima degli esami” e mi è venuto un testo quasi spontaneo poco prima che finisse il brano. L’ho trascritto subito, poi ho contattato David Madnight, rapper della scena abruzzese, che ha capito subito il mio intento e mi ha dato una mano con la stesura del testo definitivo, oltre ad averlo cantato. Praticamente è stata una casualità dovuta all’ennesima scintilla scoccata e subito messa in ghiaccio.
Davide
Se “Gli amori alle stazioni” un giorno dovesse diventare il titolo di un film ispirato al tuo, quale regista e quali interpreti ti renderebbero ancora più felice per un simile avvenimento?
Aleco
Beh, l’hai citato tu prima. Probabilmente uno tra Paolo Genovese, Fausto Brizzi, oppure Edoardo Leo. Gli interpreti, potendoli scegliere, sarebbero sicuramente quelli che vengono dalla scuola di Gigi Proietti, quindi Brignano, Edoardo Leo, ma anche Marco Giallini (solo per citarne alcuni) per le parti maschili e poi Sarah Felberbaum, Anna Foglietta, Paola Cortellesi, Virginia Raffaele. Cito questi personaggi perché riuscirebbero a essere contemporaneamente seri e comici, come potrebbe effettivamente essere la trama di un film con quel titolo…
Davide
Cosa seguirà?
Aleco
Seguirà qualche altra scintilla…
nel frattempo sul sito www.musicforce.it si possono trovare tutte le informazioni su di me e sugli altri artisti dell’etichetta. Fare squadra non fa mai male…
Davide
Grazie e à suivre…