KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella

11 min read

“2084”

EP/Fumetto / Vinile, cd e digitale / neontoaster multimedia dept. 05 / Uscita 13.01.2023

Il terzo lavoro in studio del collettivo italo-berlinese è un affascinante e visionario concept multimediale di musica e fumetto.

Comunicato stampa (Peyote Press)

Da venerdì 13 gennaio sarà disponibile “2084”, il nuovo concept EP de Il Wedding Kollektiv, progetto ideato e guidato da Alessandro Denni (già autore, arrangiatore e produttore nella storica formazione Gronge, oltre che nei Sona e nei Goah) che opera tra Roma, Torino e Berlino.

“2084” è nato dalla proficua collaborazione italo-berlinese e il talentuoso fumettista romano Andrea Frittella ed è un sostanzioso e affascinante concept che coniuga musica visionaria e altrettante immagini evocative. Il lavoro è pubblicato, oltreché in digitale sulle principali piattaforme DSP, in due distinti supporti fisici: fumetto+cd, realizzato a mano e fumetto+vinile (doppio 45 giri) in edizione limitata a 20 copie numerate e autografate dal fumettista.

Racconta Alessandro Denni: “Gli eventi succeduti al Covid 19, con le limitazioni di libertà a cui siamo stati sottoposti, ci hanno portati a riflettere sull’evoluzione della nostra quotidianità in una prospettiva futura. I testi delle canzoni di 2084 scritti da Claudio Moneta, evocano queste riflessioni. Le storie, che raccontano di un futuro distopico, avevano bisogno di immagini che ne rafforzassero l’impatto. Abbiamo quindi cercato un disegnatore che potesse trasformare in un racconto a fumetti i testi delle canzoni. Andrea Frittella ha accettato la sfida e ha disegnato in 8 tavole una storia che ha per protagonista una donna (che ha un numero di codice/riconoscimento 2084) la quale si aggira in un mondo futuro desertificato e distrutto, accompagnata da quattro famosi musicisti che diventano i suoi ciceroni. Una storia anti-utopica che viene narrata nel fumetto attraverso i testi delle canzoni. Del lettering si è occupato Bruno Cannucciari, uno dei primi disegnatori di Lupo Alberto”.

Il Wedding Kollektiv (per Wedding si intende il quartiere multiculturale a nord-ovest di Berlino) nasce nel 2017 da un’idea di Alessandro Denni, autore, arrangiatore e produttore in diverse importanti formazioni musicali tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Alessandro, dopo un lungo periodo di inattività musicale, scrive una serie di pezzi che propone ai suoi collaboratori/amici musicisti: Tiziana Lo Conte (voce in Gronge, Roseluxx, autrice e performer), Claudio Moneta (chitarrista e autore in Goah, Monzon, Roseluxx, Autore di musica per il teatro) e Inke Kühl (sassofonista e violinista, performer e pittrice).

“Brodo” (neontoaster multimedia dept. 03, gennaio 2021) è la prima uscita del collettivo e ottiene un’inaspettata quanto calorosa attenzione da parte della critica musicale e del pubblico. Suonato con entusiasmo da diversi protagonisti dell’area musicale underground sperimentale romana, presenta una copertina realizzata da MyPosterSucks che valorizza il lavoro anche dal punto di vista grafico, specie nella versione in vinile pubblicato in sole 100 copie.

Nel maggio 2022 esce “ Il Wedding Kollektiv & Female Friends play SOUP” (neontoaster multimedia dept. 04). Il cd è composto da remix dei brani di “Brodo” commissionati a delle musiciste italiane conosciute e apprezzate (Eva Geist, Munsha, Sadi e Foria). Ai remix viene aggiunto un nuovo pezzo strumentale, intitolato “Piccola suite per lavare i pavimenti”. Con la pubblicazione di “Soup” il Wedding Kollektiv si affaccia al di fuori dell’Italia: l’EP viene recensito molto positivamente in Belgio, Grecia, Olanda e diverse radio in USA, Francia e Inghilterra lo trasmettono ripetutamente.

Https://ilweddingkollektiv.bandcamp.com

Precedenti interviste

https://kultunderground.org/art/39651/

https://kultunderground.org/art/40728/

Intervista

Davide

Ciao e ben ritrovati su Kult Underground. Partiamo dal titolo, “2084”, numero di riconoscimento della protagonista immaginaria, ma che – volente o nolente – rimanda al romanzo distopico di George Orwell, “1984”, o meglio, ai suoi cent’anni dopo. C’è un nesso e quale?

Il Wedding Kollektiv

Ben trovato Davide, grazie per l’opportunità che ci dai di raccontare dei nostri dischi ad ogni loro pubblicazione.

Si, c’è un nesso tra il nostro nuovo Ep e il romanzo di Orwell. Tale nesso sta negli argomenti che in ambedue i lavori vengono trattati. Non riteniamo certo di essere dei narratori del livello del buon George ma dopo aver scritto le musiche di 2084, nel momento di affrontare il lavoro sui testi delle canzoni ,ci siamo posti delle domande (era l’inizio del 2021) su quello che stava succedendo intorno a noi di inaspettato e nuovo. Volevamo tornare (dopo la bellissima parentesi dei testi di Brodo. Scritti da Jfl) a una scrittura piu’ ‘nostra’. Volevamo essere meno accusatori e piu’ riflessivi, allo stesso tempo osservare i cambiamenti sociali in atto. Dopo che Claudio ha terminato la stesura dei testi ci siamo resi conto del filo rosso che li legava, essenzialmente il controllo sociale e le disfunzioni evidenti del sistema capitalistico che governa il mondo, quindi intitolare ‘2084’ il lavoro, prendendo spunto dal 1984 orwelliano ci è sembrato attinente.

Davide

Come è nato questo nuovo lavoro in collaborazione con il disegnatore Andrea Frittella, quindi come è venuta l’idea di creare e confezionare un graphic novel che ripercorresse i testi dei quattro brani che compongono “2084”? Perché in particolare associare musica e fumetto?

Il Wedding Kollektiv

Il Wedding Kollektiv non è un vero e proprio gruppo musicale ma un ‘luogo’ in cui noi ci incontriamo (quasi sempre virtualmente) e buttiamo giu’ cose ispirate da Alessandro, che è l’autore delle tracce musicali su cui poi insieme sviluppiamo le canzoni. Questo non essere gruppo chiuso ci porta, ad ogni lavoro, ad aprirci a collaborazioni disparate: in ‘Brodo’ con alcuni musicisti della scena impro romana e con MyPosterSucks (che ha curato la grafica del disco); In ‘Soup’ con delle bravissime musiciste a cui abbiamo chiesto di riscrivere le canzoni di Brodo; per 2084 volevamo che il dispiegarsi della narrazione fosse nitido e quindi che fosse raccontata una storia tutto sommato semplice. Il fumetto ci è sembrato il media migliore per fare questo.

Bruno Cannucciari ci ha suggerito Andrea Frittella, uno dei piu’ bravi fumettisti italiani emergenti, insieme alla sua compagna (che colora le sue storie) fa cose veramente egregie, ha vinto diversi premi e lavora con case editrici americane. Contattarlo ed avere da lui un ‘Si’ immediato ci ha fatto molto piacere.

Davide

Veniamo al concept. Qual è esattamente la vostra visione distopica espressa in “2084” e quali sono i sintomi già presenti su cui avete focalizzata una maggiore attenzione?

Il Wedding Kollektiv

2084 è, esattamente come 1984 per Orwell, una data immaginaria che indica un futuro tutto sommato prossimo. In questo futuro noi crediamo si potranno manifestare ed evolvere in maniera nitida quelle dinamiche di controllo sociale che nel biennio 20/21 si sono manifestate a causa della pandemia. Di questo hanno parlato e ancora discutono filosofi e pensatori illustri, in Italia ad esempio Giorgio Agamben. A noi interessava però dare una visione intima degli eventi, non accusatoria, neanche rassegnata, ma semplicemente consapevole di noi. Pensiamo che i gesti politici siano prima di tutto gesti da svolgere individualmente, questo ci interessava mettere in rilievo.

Davide

Il disco è aperto da “Quando i Residents si tolsero le maschere”. Viene rievocato un evento reale successo diversi anni fa e preso come punto di partenza del viaggio di “2084”, protagonista femminile del racconto. Nel passato gli occhi erano quelli liberatori e avanguardisti di un gruppo musicale sperimentale, ora gli occhi sono quelli elettronici che controllano ogni nostro movimento. A quale evento reale vi siete riferiti? Riguardava i Residents? A me risulta che i Residents ancora non hanno mai mostrata la loro vera identità al pubblico, ma forse non sono aggiornato al riguardo. Cosa rappresenta per voi questo gruppo musicale e collettivo artistico più unico che raro, che da sempre, fedele alla propria rigida etica alternativa, si è autoescluso dai circuiti della musica commerciale? E perché siete partiti da loro per raccontare la storia di “2084”?

IL Wedding Kollektiv

E’ vero, i Residents non hanno mai rivelato i loro veri volti e in pubblico non si sono mai tolti le loro maschere, ma noi, diversi anni fa (quando era in vita il precedente gruppo di Claudio e Tiziana chiamato Goah, di cui Alessandro era produttore di studio e tecnico del suono live), durante un ArezzoWave a Grosseto avemmo la fortuna di suonare sul Main stage della manifestazione allo stadio di Grosseto facendo da supporter a diversi artisti tra cui i Residents. Noi avevamo il camerino a lato del loro quella sera e quindi prima che iniziasse la loro esibizione, mentre estasiati giravamo nel retroplaco ostentando il pass/artisti, li vedemmo uscire dal camerino senza maschere, essere aiutati ad indossarle per poi salire sul palco ed iniziare la performance. Prima parlavamo di visione intima e personale delle cose, questo rivivere un evento musicale del nostro passato musicale, da cui poi la narrazione del fumetto prende le mosse, è un esempio del taglio che abbiamo voluto dare al lavoro.

Davide

“Tentacoli”: accompagnata da una struttura che coniuga musica bandistica e postwave newyorchese anni ’80, la canzone affronta il tema del controllo della vita privata di ognuno di noi, dell’intromissione degli apparati di potere nella nostra quotidianità e del conseguente intorpidimento dell’emozionalità di ognuno. Con tanto di citazione pinkfloydiana nel testo (set the controls at the heart of the sun)… Dopo l’avanguardia dei Residents, qui rievocate l’influente movimento artistico No Wave. Sicuramente c’è stato un lungo periodo aureo per la sperimentazione e le avanguardie, pressappoco tutto il ‘900. Quali sono state per voi i più avvincenti e significativi movimenti, entrati anche nel DNA del Wedding Kollektiv? C’è inoltre qualche artista o movimento contemporaneo oggi per voi altrettanto avvincente e significativo?

Il Wedding Kollektiv

Il periodo che va dal 1920 al 1980 è stato sicuramente per la musica, e per le arti in genere, un periodo particolarmente fecondo nella storia dell’umanità. Ci riteniamo molto fortunati ad averlo vissuto nella sua parte finale. Rispondere alla tua domanda in maniera univoca ci risulta impossibile visto il background e la provenienza musicale molta diversa di ognuno di noi.

Sicuramente la musica seriale di compositori come Reich e Cage la amiamo tutti nel campo della musica classica, mentre la new wave (band come Talking Heads, Devo, Xtc, Clash, ecc) è ascolto comune ancora oggi per tutti noi de Il Wedding Kollektiv.

Davide

Il modello di sviluppo: una canzone morbida e pop (alla maniera de Il Wedding Kollektiv) che ha tra i protagonisti una chitarra acustica. Un testo che anticipa (perché scritto prima dell’inizio della guerra Russia/Ucraina) alcuni temi attuali ed evoca desideri semplici e relazioni salvifiche. Cosa ne pensate invece dell’attuale modello di sviluppo della musica? Come immaginate voi la musica nel futuro, nel bene e nel male, alla luce dei tanti (e forse troppo) veloci cambiamenti avvenuti in pochi decenni di sviluppo tecnologico, sia nelle modalità (e mentalità) di produzione, sia di fruizione?

Il Wedding Kollektiv

David Byrne nel suo libro (intitolato ‘Come funziona la musica’) sostiene che la musica cambia in funzione delle scoperte tecnologiche dell’uomo e quindi in relazione diretta col modo di ascoltarla. Questa tesi ci trova sostanzialmente d’accordo e siamo quindi consapevoli che la musica sta sempre piu’ diventando sottofondo e perdendo, in questa fase della storia dell’uomo, la funzione di comunicazione espressiva principale che ha avuto, ad esempio come scrivevamo prima, nello scorso secolo. Non amiamo le playlist redatte da intelligenza artificiale, non amiamo i video di 30 secondi, non amiamo lo streaming, non amiamo ascolti superficiali; Abbiamo un amore novecentesco per la musica e vogliamo continuare a praticarla, scriverla e proporla in quel modo.

Ci piace produrre oggetti da toccare, tenere in mano, leggere, guardare e poi anche ascoltare.

Davide

Tra il futuro e l’incendio: composizione a suo modo colta e complessa. Una sfida musicale che prova a sommare bebop, opera lirica, musica elettronica. Un testo disilluso, consapevole che il percorso tracciato è buio, difficile, che la sola possibilità di salvezza è il riappropriarsi di priorità esistenziali. La musica e l’arte tutta sono tra queste priorità esistenziali che l’umanità sta perdendo e di cui l’umanità deve riappropriarsi e perché?

Il Wedding Kollektiv

No, in questa fase della storia dell’uomo l’arte in genere non è una priorità. Per una lunga serie di motivi, in Italia soprattutto, l’espressività è da decenni relegata ad elemento secondario, la cultura e lo studio sottovalutati da governi ed istituzioni in genere. Crediamo che partire dal desiderio personale di ognuno e sviscerarlo, dall’ ‘anelare a…’, sia un modo possibile di combattere l’imbarbarimento culturale evidente tipico di questa epoca. Le rivoluzioni devono essere prima di tutto personali.

Davide

In una rara intervista concessa da un portavoce dei Residents qualche anno fa, questi disse che “I Residents sono decisamente più osservatori che attivisti. Amano l’umanità, ma credono fermamente che la vita non abbia alcun senso e che cercare di capire o controllare il modo di essere vivi porti solo alla frustrazione. Per questo sono artisti: dagli artisti non ci si aspetta che diano un senso alle cose.” Voi cercate di dare un senso alle cose, quanto meno un vostro senso, attraverso l’arte? O cosa di alternativo al senso?

Il Wedding Kollektiv

Non ci sentiamo di sottoscrivere la tesi (provocatoria, crediamo) che la vita non abbia alcun senso. Se così fosse l’umanità si sarebbe già estinta. La vita non ha senso assoluto ma senso relativo per ognuno. Darle questo senso, cercarlo e riuscire a trovarlo, pensiamo sia già un buon modo di vivere. Sicuramente dedicarsi all’espressione artistica da ad ognuno di noi un senso quotidiano all’esistenza, ma non è il solo. Fare musica porta al confronto (prima di tutto con se stessi) a conoscere persone, studiare idee, esplorare e scoprire.

Ci piace citare Francois Truffaut che in un suo flim fa dire ad un suo personaggio :” Io di mestiere faccio il curioso”. Ecco, noi ci consideriamo curiosi di mestiere, questo ha molto senso.

Davide

Cosa seguirà?

Il Wedding Kollektiv

Il Wedding Kollektiv ha quasi pronto un ‘istant 45giri’ su un tema ben preciso che vorremmo pubblicare in autunno. Claudio e Alessandro sono al lavoro su un progetto internazionale che vedrà presto la luce. Tiziana propone in questo periodo una bella performance basata sulle poesie di una autrice non sufficientemente conosciuta, ovvero Amelia Rosselli. Questi sono lavori praticamente finiti, altri li stiamo progettando.

Davide

Grazie e à suivre…

Il Wedding Kollektiv

Grazie a te, Davide

 

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti