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The Search for Planet X

8 min read

gioco per 1-4 persone

Autori: Matthew O’Malley e Ben Rosset

Editore: Foxtrot Games (www.foxtrotgames.com)

La ricerca del Pianeta X ha una lunga storia, infatti già più di un secolo fa era stata predetta l’esistenza di un pianeta sconosciuto oltre la posizione di Nettuno, per spiegare un’anomalia nella sua orbita, e in effetti la X non indicava il decimo pianeta ma solo un’incognita, dato che Plutone non era ancora stato scoperto (e i pianeti conosciuti erano otto); ma anche dopo la scoperta di Plutone la questione era rimasta irrisolta (la sua massa non era sufficiente a giustificare l’anomalia) e solo con le missioni Voyager è stato possibile rifare i calcoli con maggiore precisione e scoprire che l’anomalia non esisteva. Negli ultimi decenni si sono moltiplicate le scoperte di pianeti oltre Plutone (siamo già alla decina di pianeti nani, come sono stati battezzati) ma di recente una teoria ha ipotizzato la presenza di un pianeta sconosciuto (molto distante e dalla notevole massa), sempre utilizzando anomalie nelle orbite dei pianeti nani che si trovano oltre Plutone.

E la ricerca di questo pianeta è proprio l’ambientazione di questo gioco (oltre che il suo titolo), ma a differenza dei veri astronomi non avremo a che fare con complessi calcoli matematici, ma piuttosto dovremo localizzare la sua posizione in un originale gioco deduttivo, pubblicato attraverso una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ha raccolto la dignitosa (ma non eccezionale) cifra di 48.000 $. L’aspetto più peculiare del gioco è che la configurazione di corpi celesti che dovremo scoprire non verrà gestita da un giocatore o da elementi fisici del gioco, ma da una app (disponibile per Android o iOS), che si occuperà anche di verificare le nostre ipotesi durante la partita. Ma vediamo nel dettaglio come funziona il tutto…

La scatola è di dimensioni standard quadrate (come “I Coloni di Catan”) e contiene:

  • una plancia a doppia faccia, con una sezione rotante e un dischetto di legno (che rappresenta il Sole) a tenere insieme il tutto,
  • quattro schermi di cartoncino,
  • quattro pedine di plastica,
  • segnalini di cartoncino,
  • un blocco di fogli per prendere appunti,
  • il regolamento (in inglese).

I materiali (come molti giochi pubblicati attraverso campagne di crowdfunding), sono ottimi, robusti e ben illustrati (e impreziositi con tocchi di classe come inserti lucidi sulla plancia e sulla scatola); il gioco usa alcuni termini e frasi in inglese (presenti anche nell’app) che i giocatori devono poter capire per poter giocare (dato che le informazioni non possono essere condivise con gli altri giocatori). Notare che nella versione su Kickstarter era possibile acquistarne anche una versione deluxe, con gettoni in metallo, fiches e contenitori di plastica in sostituzione dei segnalini in cartoncino.

Per la preparazione di una partita ogni giocatore riceve uno schermo, i segnalini e la pedina osservatorio (tutti i componenti del proprio colore), e un foglio del blocco (deve recuperare anche una matita); si deve decidere se giocare alla modalità standard o per esperti, utilizzando uno dei due lati della plancia (con rispettivamente dodici o diciotto settori), dopodiché si fa partire l’app, selezionando la stessa modalità; notare che viene generato un codice che, se inserito in uno o più dispositivi, permette di giocare con la stessa configurazione degli oggetti da dedurre, potendo ogni giocatore usare il proprio smartphone. Un altro elemento molto interessante è che ogni giocatore può giocare con un differente livello di difficoltà (tra i quattro disponibili) e quindi rendere la partita interessante anche per giocatori di differenti età o livelli di esperienza. Si piazzano tutti gli osservatori nel primo settore (in ordine casuale) e si può iniziare.

Lo scopo del gioco è quello di ottenere il maggior numero di punti vittoria, punti che si guadagnano riuscendo ad individuare la posizione di vari oggetti nel cielo (ogni settore può contenere un solo oggetto, oppure nessuno). Ci sono alcune regole sempre valide:

  • le due comete si possono trovare solo in determinati settori (es. nella modalità standard solo nei settori 2, 3, 5, 7 o 11),
  • ognuna delle due nubi di gas si può trovare solo adiacente ad un settore vuoto,
  • il pianeta nano (nella modalità per esperti ce ne sono quattro) non può essere adiacente al Pianeta X,
  • i quattro asteroidi sono posizionati in due gruppi di due asteroidi adiacenti, oppure in una fascia contigua di quattro settori,
  • il Pianeta X non è mai adiacente ad un pianeta nano,
  • ci sono due settori completamente vuoti (nella modalità per esperti ce ne sono cinque).

Si stabilisce il giocatore di turno guardando chi ha l’osservatorio più indietro, e nel proprio turno un giocatore può eseguire un’azione tra le seguenti quattro (azioni che costeranno un certo numero di unità di tempo):

– Rilevazione: il giocatore sceglie un tipo di oggetto celeste, e da uno a nove settori adiacenti (visibili, ovvero la plancia mobile non deve coprire i relativi numeri), e chiede all’app quanti oggetti di quel tipo ci sono, notare che gli altri giocatori sanno che cosa il giocatore sta chiedendo, ma non sanno la risposta. In base al numero di settori richiesti, si avanzerà il proprio osservatorio di un certo numero di settori: 4 (1, 2 o 3 settori richiesti), 3 (4, 5 o 6 settori richiesti) o 2 (7, 8 o 9 settori richiesti). Notare che il settore del Pianeta X appare come vuoto ad una rilevazione (quindi non ha senso fare una rilevazione su di esso).

– Obiettivo: il giocatore sceglie un settore tra quelli visibili e l’app gli dice che oggetto è contenuto in esso, questa azione può essere compiuta solo due volte in una partita (si scarta uno dei due gettoni obiettivo che si sono ricevuti all’inizio). Anche qui gli altri giocatori sanno qual è il settore richiesto, ma non sanno la risposta, e questa azione costa 4 unità di tempo. Notare che il settore del Pianeta X appare come vuoto a questa richiesta.

– Ricerca: si può chiedere all’app un informazione su un particolare argomento (viene proposta una lista, solitamente basata su coppie di oggetti) e il giocatore (e lui solo) riceve un indizio. Questa azione costa 1 unità di tempo.

– Localizzare il Pianeta X: si chiede all’app di verificare la propria ipotesi, e bisogna indicare qual è il settore che pensiamo contenga il Pianeta X, e che cosa contengono i due settori adiacenti. Questa azione costa 5 unità di tempo, e se l’app ci dice che abbiamo ragione, scatta la fase finale della partita (notare che gli altri giocatori sanno se abbiamo ragione o no, ma non sanno qual è la nostra ipotesi).

Una volta eseguita l’azione, si fa avanzare il proprio osservatorio del tempo impiegato, e si fa ruotare la plancia mobile in modo da arrivare all’osservatorio che è rimasto più indietro. Se si attraversano settori indicati da un’icona apposita, si può eseguire una fase particolare, tra queste due:

– Conferenza: l’app rivela a tutti i giocatori un’informazione particolare (che sarà sempre quella, anche se la plancia mobile fa il giro e torna ad indicare lo stesso settore); in più, nella modalità per esperti ci saranno due Conferenze nel corso di una partita.

– Teorie: ogni giocatore sceglie in segreto uno dei propri segnalini teoria (che riportano su un lato un tipo di oggetto celeste) e in ordine di turno lo piazzano in un settore a faccia in giù. Dopodiché tutte le teorie vengono fatte avanzare di uno spazio verso l’interno; se uno o più segnalini arrivano sull’ultimo spazio, le teorie verranno verificate con l’app: se una teoria è corretta vengono scoperti tutti i segnalini e vengono lasciate piazzate tutte le teorie corrette (in modo da lasciare indicato chi è stato il primo o i primi a proporre la teoria corretta, e non si potranno più proporre teorie in questo settore) mentre i giocatori che hanno proposto teorie sbagliate ricevono una penalità di una unità di tempo. Se una teoria è sbagliata semplicemente la si rimuove (ma è un indizio utile per tutti i giocatori sapere che un oggetto non è presente in un settore), e anche in questo caso il giocatore riceve una penalità di una unità di tempo.

Infine, il turno passa al giocatore che ha l’osservatorio più indietro, e si procede in questo modo fino a quando un giocatore non ha localizzato correttamente il Pianeta X. A questo punto non si ruota più la plancia mobile, e tutti i giocatori che hanno il proprio segnalino almeno di un settore indietro rispetto a chi ha individuato il Pianeta X possono:

– proporre una teoria (se il segnalino è 1, 2 o 3 settori indietro) o due teorie (se il segnalino è 4 o 5 settori indietro).

– localizzare il Pianeta X.

Dopodiché si sceglie dall’app di rivelare la posizione di tutti gli oggetti, e si scartano tutte le teorie errate dalla plancia. A questo punto si possono conteggiare i punti, in questo modo:

-1 punto per ogni giocatore che ha proposto per primo una teoria corretta, per ogni settore (anche in caso di parità nei tempi della proposta),

-2 punti per un asteroide individuato correttamente,

-3 punti per una cometa individuata correttamente,

-4 punti per una nube di gas individuata correttamente,

-4 punti per un pianeta nano individuato correttamente (2 punti nella modalità per esperti),

-10 punti per aver individuato per primo il Pianeta X,

-tutti i giocatori che hanno individuato il Pianeta X alla fine della partita ricevono due punti per ogni settore di distanza dal primo che lo ha individuato.

Il giocatore che ottiene il maggior numero di punti è il vincitore, in caso di parità si guarda chi ha ottenuto più punti per aver individuato il Pianeta X, in caso di ulteriore parità si controllano i punti per chi ha proposto per primo una teoria corretta, e se persiste la parità la vittoria viene condivisa.

Le regole per la partita in solitario sono molto simili, in pratica l’app gestisce anche un giocatore avversario, e ogni volta che è il suo turno si chiede all’app qual è la mossa del “bot”, che si comporterà come un giocatore umano, eseguendo azioni e proponendo teorie quando necessario (ma notare che farà sempre ragionamenti perfetti, sottoponendo sempre teorie corrette); il punteggio finale si calcola sempre nello stesso modo e lo scopo è quello di ottenere più punti del nostro avversario.

Alla prova del tavolo la presenza dell’app si rivela molto utile, dato che evita che un giocatore sia impegnato (e relegato) nel ruolo di “arbitro” e permette ugualmente di gestire il complesso meccanismo di comunicazione dei vari indizi (e lo fa senza errori, potendo sempre mantenere separate le informazioni da dare ai vari giocatori); non monopolizza l’attenzione, dato che questa è comunque sempre rivolta ai nostri appunti (rigorosamente analogici), e garantisce una notevole longevità, dato che può proporre un numero estremamente elevato di combinazioni che metteranno alla prova le vostre capacità. Il gioco di per sé si rivela molto stimolante, dato che la vittoria non può che arrivare da una serie di rigorose deduzioni (certo, si può provare a scommettere, ma il guadagno non vale il rischio di ricevere penalizzazioni), ed è più interattivo di quanto la sua natura possa suggerire, dato che anche le mosse degli avversari sono fonte di numerosi indizi per la soluzione del puzzle.

Difetti? Il gioco è molto astratto (anche se i componenti fanno tutto il possibile per far sentire l’ambientazione), e se mettiamo sullo stesso piano l’astronomia e la deduzione, un giocatore interessato più alla prima che alla seconda troverà più difficile riempire gli spazi vuoti di un contenuto che lo possa interessare, ma nulla che l’immaginazione non possa colmare; del resto, è proprio nello spazio che ci sono gli enigmi più grandi che possiamo riuscire ad immaginare.

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