KULT Underground

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In una Lontana Città, vol. 1 e 2 – Jiro Taniguchi

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(Coconino Press, Collana Maschera Gialla, www.coconinopress.com)

Si tratta di un fumetto – opera d’arte talmente delicato e perfetto che diventa confondibile altre forme d’arte. La fascinazione per la memoria, i suoi giochi, i suoi nascondimenti, le sue mistificazioni arriva da lontano, e ha sempre irrimediabilmente sedotto moltissimi artisti. Posso dire che i manga di Taniguchi, e in particolare questo, In una lontana città, mi fanno pensare a Proust, alla Duras, e ancora ad Harold Brodkey, quando in Amicizie Profane scrive “Povera memoria. Intravede il tempo reale del passato ma non riesce a soffermarvisi più a lungo d’un battito di ciglia sull’occhi della mente… Ricostruire il tempo reale è un’operazione interminabile; nella sua interezza il passato è talmente ingombro di fatti che è traumatico, quando riaffiora- la realtà della carne, delle emozioni e della luce è talmente fisica che si autodistrugge ancor prima di arrivare a qualsiasi destinazione. O forse la mente si arrocca sui simboli e sulle astrazioni…se fossi un’autorità in merito …direi che è… impossibile contemplare la realtà, il tempo continuo in cui viviamo… Forse possiamo vederne dei guizzi, e correre e saltare o rimbalzare da un guizzo all’altro…” Forse non sono i corretti referenti per accostarsi a Taniguchi, o forse possono esserlo, essendo l’artista, secondo me, un autore di manga con i quali crea – nella assoluta armonia fra testo e immagini – pura letteratura, ma fa esattamente quello di cui scrive Brodkey, rimbalza volentieri, in particolare in questo lavoro, fra un guizzo e l’altro nel tempo, e fa un brusco inspiegabile e straordinario passaggio, consentendosi di tornare indietro, di riavvolgere il nastro… Inspiegabile e magico, l’evento porta un caleidoscopio di sorprese, di desideri scoperti, di potenza e commozione (qui http://www.divertimento.it/articoli/2001/08/17/161983.php un bellissimo e completo articolo sull’autore definito “leggendario e anomalo”). Ma cosa accade esattamente? Hiroshi Nakahara ha 48 anni. Un’esistenza ordinaria, scandita, normale, non mostra rimpianti particolari, ma forse il suo quotidiano scorre via troppo rapido, il tempo, come una clessidra inesorabile, è sabbia che gli attraversa le mani lasciando al massimo un’impronta di calore (E qui, oltre ai riferimenti letterari squisitamente occidentali da profana dell’arte dei manga quale sono, vorrei citare anche il classico di Dogen Istruzioni a un cuoco zen, dove si parla del tenzo, ovvero colui che era addetto alla preparazione dei pasti nella comunità dei monaci, testo che ritrovo anche in Gourmet di Taniguchi, per il rapporto ritualistico e sacro con le cose, col tempo, col cibo)
Alla stazione di Kyoto l’uomo sale su un treno, e senza accorgersene si ritrova nella cittadina dove è nato e cresciuto. La memoria, la nostalgia e i ricordi diventano una voragine che lo afferra, e sulla tomba della madre si addormenta chiedendosi se la donna che gli aveva donato la vita fosse mai stata realmente felice. Il suo cuore è pesante e sente un sapore aspro, il senso di qualcosa di irrimediabile, ma non è così.
Al risveglio i profumi, le abitazioni, il suo stesso corpo paiono provenire da un tempo remoto. Si ritrova ad essere una figurina instabile nell’album della sua memoria, è tornato ragazzo, ha 14 anni e indossa un’uniforme scolastica.
Il tempo ha vissuto un rimbalzo e gli ha concesso un rew. Un ritorno  a momenti già vissuti, da ritrovare con maggiore consapevolezza, la stessa che il cuoco del tempio zen ha come suo PRECISO dovere di fronte al riso e ai fughi, conscio di doversene occupare “proprio in quel preciso momento”. Questo manga di Taniguchi, diviso in due volumi, è magnifico e commovente. La capacità di amalgamare immagini e parole non manca di uno sguardo carico di commozione e benevolenza sull’uomo, le sue debolezze e i suoi nodi irrisolti che solo una capriola del tempo, a volte, può contribuire, insieme a una costante attenzione, a far emergere dai fondali nei quali spesso li nascondiamo.
Qui http://www.nipponico.com/dizionario/t/taniguchijirou.php trovate una lunga biografia dell’autore e un’analisi dettagliata di tutte le sue opere.

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