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I fantasmi dell’Impero

3 min read

Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella

Sellerio Editore Palermo

Narrativa romanzo storico

Pagg. 552

ISBN 9788838936081

Prezzo Euro 15,00

Giochi di potere

L’anno è il 1937 e in Etiopia, da poco conquistata, il viceré è il generale Graziani, che è da poco scampato a un attentato, a cui ha fatto seguito una repressione che definire feroce potrebbe quasi essere un eufemismo. Da allora è diventato sospettoso e teme di essere avviluppato in una ragnatela, ordita da nemici esterni e interni. Proprio per parare le mosse di questi ultimi invia un avvocato militare, il tenente colonnello Vincenzo Bernardi, a indagare sui presunti abusi compiuti ai danni della popolazione dal capitano Corvo, un residente nei pressi del lago Tana; infatti ha il timore che si tratti dell’indizio di un complotto che ha lo scopo di provocare una rivolta con cui farlo apparire un incapace agli occhi di Mussolini. L’operazione, una vera e propria missione, vede l’avvocato militare accompagnato da una piccola, ma idonea scorta, comandata dal sottotenente Vittorio Vivarelli, e costituita da pochi, ma validi ascari.

Durante il tragitto non mancano attacchi e attentati, ma tutti falliscono, e allora, visto che sorge il dubbio che gli attaccanti non siano ribelli etiopici, sorgono subito spontanee due domande: chi vuole ostacolare la missione e che cosa non vuole che venga scoperto? Non vado oltre, perché I fantasmi dell’Impero non è solo un romanzo storico, ma è anche un giallo ben congegnato, che al di là del fatto che possa essere visto come un lavoro adatto a far trascorrere piacevolmente un po’ di tempo presenta caratteristiche proprie che lo rendono di notevole interesse. Intanto, come esposto in una nota degli autori, l’occasione per scriverlo è venuta da un caso fortuito accaduto a Luigi Panella: il ritrovamento nei fascicoli del disciolto Ministero dell’Africa delle tracce di un’inchiesta del 1938, rimasta segreta, condotta da un magistrato militare sull’operato del capitano Gioacchino Corvo, un ufficiale accusato di crimini di guerra nell’Etiopia occupata. A prima vista sembrerebbe un Cuore di tenebra all’italiana, ma procedendo nell’esame dei carteggi emergono non poche differenze che portano invece a ipotizzare dei pericolosi giochi di potere. Fra l’altro i protagonisti sono esistiti veramente e di alcuni viene riportato il nome e cognome, mentre per altri, per nulla inventati, si è preferito attribuire loro una nuova identità, anche se poi viene rivelato a chi corrispondano.

Questo romanzo, che ha incontrato un notevole successo, ha senz’altro un pregio, cioè la demistificazione del colonialismo italiano, non dissimile da quello di altre nazioni europee, con una conquista che impose una totale sottomissione della popolazione, a completa disposizione degli occupanti, che potevano permettersi di fare quello che volevano, certi di restare impuniti, e allora furono numerosissime  le violenze quotidiane, soprattutto sulle donne, considerate oggetti di un piacere usa e getta, per non parlare dei villaggi incendiati, della gente gassata, degli eccidi quasi sempre non giustificati. La ricostruzione storica è talmente dettagliata che anche particolari, in altre opere trascurati, come le divise indossate, sono descritti fedelmente. Se qualcuno poi pensa che si esageri nel parlare della nostra violenza, basta leggere i telegrammi dell’epoca, scambiati fra il potere centrale e i comandanti, per capire che non si è mai trattato della follia di qualche singolo, quanto basta ancora una volta per sfatare il mito degli italiani brava gente, un’invenzione nostra per autoassolverci. I fantasmi dell’Impero è un romanzo indubbiamente coinvolgente, ma è anche un’opera coraggiosa che descrive un pezzo della nostra storia prima volutamente ignorato.       

Marco Consentino, esperto di relazioni istituzionali, Domenico Dodaro, business lawyer, e Luigi Panella, avvocato penalista, vivono a Roma e sono amici da anni. I fantasmi dell’Impero è il loro primo romanzo.

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