Ciao Edera1 e complimenti per il tuo posizionamento in questa settima edizione del concorso per letteratura minimale, indetto dalla nostra rivista. Cosa puoi dire di te ai lettori, per raccontare chi è Edera e cosa fa nella vita?
Amo molto scrivere. Ma non lo faccio spesso, è una cosa a cui mi dedico a periodi alterni, quando la mia creatività volge in quella direzione non faccio altro che assecondarla. Nella vita sono una Psicologa disoccupata e una cantante. Infatti sono la voce e l’autrice di testi e melodie delle canzoni della mia band, i Domina Noctis (gothic metal). La musica è il mio grande amore, la mia vita. Inoltre adoro la fotografia, l’arte digitale, la pittura, la lettura. E scrivere.
Come e quando sei venuto a conoscenza della nuova edizione del concorso? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Sinceramente non ricordo i particolari su come sono finita sul sito di kultvirtualpress, essendo passato un po’ di tempo… Quello per me era un periodo di sperimentazione nella scrittura. In generale non credo molto nell’arte fatta “per se stessi”, e la mia esperienza mi insegna che quando so di dover condividere il frutto del mio atto creativo con altre persone, mi sento spinta guardare la mia opera con occhi diversi. In particolare nella scrittura, sapere di avere un “pubblico” ci mette in contatto con il nostro sè critico, che è un gran bastardo, ma se lo ascoltiamo è in grado di dirci tante cose, come “taglia questo, non serve a niente” e “questa frase la capisci solo perchè l’hai scritta tu!”. Creare effetti, giocare con la trama nascondendone parti e svelandone altre, è possibile solo se si tiene sempre in mente l’idea di avere un interlocutore a cui narrare. E partecipare ad un concorso dà questa possibilità. Mette a dura prova, perchè si ha sempre paura che le proprie idee non piacciano, che il proprio stile non sia apprezzato. Ma è anche un modo relativamente semplice per allenarsi a scrivere meglio.
Cosa hai pensato del nuovo tema proposto? Visto il buon andamento di ReWritten – per la seconda volta abbiamo deciso di fare due categorie distinte (con due classifiche separate) tra Horror e SciFi/Fantasy e abbiamo cercato di scegliere qualcosa di ampio respiro che costituisse però ugualmente una sfida. Ma il tema era comunque in qualche modo “vincolante”.
Ho trovato molto interessante il tema proposto. Mi affascinano le storie costruite intorno ad un segreto. Amo la letteratura del mistero, e il tema del segreto in particolare. La trama del film “The Others” per fare un esempio, ha una struttura impeccabile costruita attorno ad un segreto, e spesso ho desiderato scrivere qualcosa di questo genere.
Come è nato La congrega? Come ti è venuto in mente questa vicenda “moderna” che lega la figura del vampiro – a quella delle sette di fanatici dei giorni nostri? I giurati – pur conferendoti la vittoria – sono stati abbastanza divisi sull’originalità della storia. Si lega più alla cronaca o alla letteratura?
L’idea della storia è nata da una riflessione: a parte ipotetici “ammazzavampiri” (personaggi che in realtà ho sempre trovato molto noiosi) i vampiri chi possono temere? Di solito i comuni mortali non costituiscono un pericolo, perché in genere non vogliono essere morsi dai vampiri e quindi si limitano a scappare! Ma cosa succederebbe se i vampiri incontrassero persone disposte a tutto pur di farsi mordere da loro? I vampiri si trasformerebbero in rarissime prede, da rincorrere, catturare, usare e forse anche uccidere.
Inoltre mi piaceva l’idea di poter scrivere qualcosa in cui i vampiri erano costretti a fingere di essere umani e gli umani fingessero di essere vampiri. Credo che questa storia sia nata nella mia mente come una sorta di divertissement, un gioco di paradossi.
Partecipare con un racconto sui vampiri – in una competizione horror con un tema più generico – è più una scelta di gusti o una scommessa su cosa poteva essere gradito dai giurati? più in generale, il racconto è stato scritto pensando al fattore competizione?
In generale non ho pensato ai giurati come a dei giudici ma come ad un pubblico. Non riuscivo ad immaginare cosa avrebbero scritto gli altri concorrenti. Mi sono solo concentrata sullo sviluppo dell’idea che avevo in mente.
E poi devo ammetterlo: mi piacciono i racconti di vampiri, ne ho scritti anche altri oltre a “La Congrega” e credo che ne scriverò ancora.
Se ne hai avuta, quanta difficoltà ti ha dato il limite di 8192 caratteri? E’ stato più complicato quello o trovare un’idea che stesse nei binari imposti dal concorso?
Mi è sempre piaciuto scrivere, soprattutto storie, racconti. Mi piace molto la scrittura minimale. La trovo più stimolante, è una sfida. L’anno scorso ho avuto il piacere di partecipare ad una serie di incontri su scrittura e lettura creativa tenuti da Guido Conti, scrittore di Parma, la mia città. E’ stato affascinante sentirlo sottolineare la difficoltà di scrivere in breve, l’enorme lavoro che si deve fare per essere efficaci in poche righe. Così ho iniziato ad allenarmi a “stare dentro poche righe” partecipando a vari concorsi letterari. Era un esperimento che dovevo fare. 😉
Hai dato una scorsa alle altre opere e se sì quali ti hanno colpito in qualche modo? Hai letto qualcosa anche dell’altra sezione (quella dedicata alla fantascienza)?
Ho trovato molto interessante “L’idiota” di Giuseppe Agnoletti. E’ una bella idea e mi ricorda un cortometraggio della serie “Hitchcock presents…” e in parte la “morale” del film “Cube”.
Mi dispiace ma non ho avuto il tempo per rileggermi tutti i racconti, non mi ricordo gran che!! 🙂
Domanda: tu cosa leggi normalmente? quali sono gli autori che ti piacciono di più – citando magari sia qualche autore “classico” sia qualche autore “contemporaneo”. Tu segui il panorama letterario italiano – magari fuori dal circuito della grande distribuzione? Compri e leggi autori di genere non (ancora) famosi? Se sì, quali e di che case editrici?
In generale leggo tanti libri appartenenti a generi molto diversi, e vado molto a periodi. Mi piace molto la letteratura del mistero, quindi ho letto con grande piacere Poe, Le Fanu, Stoker, e altri. Ho una grande collezione di raccolte di poesie, in particolare scritte da donne. Amo la letteratura dell’Ottocento, i classici inglesi e francesi in particolare; ho amato molto “Cime tempestose” di Emily Bronte, ad esempio. “Doppio Sogno” di Arthur Schnitzler, è un libro che mi ha stregato.
Ultimamente sto leggendo cose del tutto diverse. Ad esempio amo alla follia John Fante e mi sto leggendo tutti i suoi romanzi. Mi è piaciuto molto “Follia” di Patrick McGrath. Nell’ultimo anno ho letto molti romanzi di autori italiani, ad esempio mi seduce totalmente lo stile di Giovanni Arduino, e mi ha preso per la gola “Non mi uccidere” di Chiara Palazzolo, bellissima storia vampirica. Poi in generale mi piacciono le scelte editoriali della Lain; romanzi brevi, forti, dalle venature dark, senza perbenismi.
Cosa ne pensi del metodo di votazione che abbiamo usato – e del fatto che i giurati diano un giudizio “a parole” per ognuno dei testi in gara?
Molto interessante. E’ bello leggere il giudizio oltre al voto. Forse due parole in più a motivare il giudizio in certi casi non starebbero male, ma trovo utilissimo poter leggere cosa i giurati hanno pensato dei racconti, anche se forse in certi casi può risultare un po’ frustrante e umiliante vedere certi tipi di commenti pubblicati su internet!
C’è qualche commento sul tuo racconto che ti è piaciuto particolarmente?
Devo dire che sono rimasta shoccata e sorpresa dal 10 di Milani, non mi sarei mai aspettata addirittura il massimo dei voti, e mi ha fatto davvero piacere.
E ce n’è uno che invece ti ha messo in difficoltà?
Ovviamente ho sorriso sul commento di Larcher: “niente psicologia”. Per me che sono psicologa ha del paradossale!
Invece il commento di Fabbri (e alcuni altri) mi ha innescato una serie di pensieri. Non riuscivo a capire come mai il racconto venisse definito non originale, scontato, e si citassero i giochi di ruolo. Poi un mio amico mi ha detto che “La Congrega” ha vari punti in comune con dei giochi famosi. Questo mi ha deluso e sorpreso allo stesso tempo, perché in realtà io sono una vera ignorante di tutto ciò che riguarda giochi di ruolo e subcultura fantasy!
Cosa ne pensi dell’editoria elettronica e delle produzioni come quella di KULT Underground/KULT Virtual Press?
Trovo che il formato e-book sia davvero un ottimo modo di pubblicare su internet, e in particolare gli e-book del vostro sito sono davvero piacevoli da sfogliare e leggere. A mio parere le iniziative che danno spazio di qualità sul web ad autori che altrimenti non avrebbero nessuna possibilità di essere letti sono ammirevoli. Complimenti!
Hai un sito web (culturale, di intrattenimento) o collabori a siti web che si occupano di arte, letteratura o cultura?
Una delle mie attività creative preferite al momento è la digital art, ed espongo i miei lavori nella pagina personale http://edera-ladygoth.deviantart.com (Deviantart è una comunità artistica virtuale).
Inoltre non posso non citare il sito web che ho costruito per la mia band, i Domina Noctis, e che vi invito a visitare: www.dominanoctis.it . 😉
Grazie per il tempo che ci hai dedicato… e speriamo di rivederti anche il prossimo anno.
Grazie a voi per la bella esperienza!
1 Edera, autrice del racconto La congrega, classificatosi PRIMO nella sezione HORROR del concorso Unveiled – 8KO-