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Intervista a Fabrizio Vercelli

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Ciao Fabrizio1 e complimenti per il tuo podio in questa seconda edizione del concorso per letteratura minimale, indetto dalla nostra rivista. I nostri lettori – almeno quelli con un po’ di memoria – sanno già chi sei, perché sei arrivato secondo (con un racconto da brividi) a reWritten – ma ti chiediamo ugualmente di dirci chi sei, cosa fai nella vita (e cosa hai fatto di nuovo in questi ultimi due anni :-)…).
 

Ciao a tutti, è bello essere di nuovo qui!

Che dire di me? Sono prossimo ai trentun anni e lavoro nel campo assicurativo; le mie passioni principali sono sempre la musica “Hard’n’Heavy”, la sana lettura di romanzi di Fantascienza e Thriller, i giochi di ruolo e, naturalmente, scrivere, scrivere e scrivere. In questi ultimi due anni la mia vita non è cambiata poi tanto. A parte il fatto che mi sono sposato…


Come e quando sei venuto a conoscenza della (allora) nuova edizione del concorso? Cosa ti ha spinto a partecipare?

 

Avevo già preso parte alla prima edizione ed ero in attesa del bando della seconda. Con mio grande piacere l’ho ricevuto direttamente da voi. Appena letto il tema ho pensato: “Devo esserci!”

 

Cosa hai pensato del tema proposto? come l’anno prima il bando era volutamente vago – nel senso che si poteva spaziare in molti modi partendo dalle indicazioni descritte…

 

L’ho trovato una sfida davvero interessante, perché dava la possibilità di concentrarsi sia su aspetti molto introspettivi, sia su vicende più movimentate. E così è stato. I racconti presenti nell’e-paperback sono molto diversi tra loro e, secondo me, questo è un grande risultato per il concorso.

 

Come è nato L’inedito? Quanto tempo ti ha portato via la stesura?

 

L’idea è arrivata, come molte altre a dire il vero, una domenica mattina. Lo ricordo perché me ne stavo a letto a poltrire. Essendo il racconto nato già molto breve non ci ho messo più di un paio di giorni a scriverlo e a sistemarlo. L’unica cosa che non mi ha mai convinto moltissimo è il titolo, ma non ho saputo trovare un’alternativa che mi soddisfacesse di più.

 

Il tema della musica e dei ricordi è stato sviluppato – nello spazio ridotto a tua disposizione – in maniera molto efficace – tanto da ricordare, in qualche modo, qualcosa di Bradbury. Il testo che ti ha visto sul podio in reWritten aveva invece caratteristiche di stile molto diverse. Quale dei due testi senti più tuo. E quale delle due dimensioni (1800 o 8192) trovi più stimolanti per la realizzazione di un’opera a tema?
 

Grazie per il complimento 😀

Seppure i due racconti, “L’Inedito” e “La Fine del Viaggio”, siano così differenti tra loro, li sento molto miei. Ne sono affezionato e sono contento che entrambi siano stati così ben apprezzati. Devo dire che, per la realizzazione di un racconto a tema, mi trovo a mio agio con entrambe le dimensioni, l’importante è che riesca ad avere in un’idea che ritengo buona, dopodiché formo la storia intorno ad essa. Sconsiglio a chiunque di cadere nel tranello “più breve = più facile”, non è per niente così.


Conosci qualcuno degli altri partecipanti o hai già letto qualcosa di qualcuno di loro?
 

Tra gli autori finiti sull’e-paperback ho il piacere di conoscere, almeno per via telematica, il mitico Giovanni Buzi,  la favolosa Simona Cremonini e l’inesauribile Luigi Brasili, tre ragazzi di grande talento e molto simpatici. Ho letto molti loro racconti e posso dire di non avere altro che da imparare, da loro. Conosco anche, ma solo tramite i suoi bei racconti, Giorgia Tribuiani.


Hai dato una scorsa alle altre opere e se sì quali ti hanno colpito in qualche modo?
 

Il vincitore, “Giallo” di “Gio” Buzi, è davvero un gran racconto. Ha reso così bene la sua atmosfera assolata e frenetica che alla fine ero davvero accaldato!

Tra gli altri racconti presenti nell’e-paperback mi sono piaciuti molto anche “Parole di Piombo” di Dario Giorgetti, molto vitale e ricco di significato, “Ciao Mamà” di Maria Rosaria Fonso, commovente nel pieno senso della parola, “Lottando per la Vita” di Giorgia Tribuiani, claustrofobico e ricco di tensione, “Bianco” di Simona Cremonini, molto coinvolgente, e “Il Ponte degli Angeli” di Luigi “Thor” Brasili, pieno di sentimenti carichi e duri.


Per questa seconda edizione abbiamo avuto meno partecipanti di quelli dello scorso anno – anche se dal nostro punto di vista si può comunque parlare di una ottima riconferma. Hai qualche consiglio su come potremmo migliorare l’organizzazione di una eventuale prossima edizione del nostro concorso (stiamo valutando – a questo riguardo – la primavera del 2007)? O hai proposte per un tema diverso da affrontare sempre nel limite delle 1800 battute? Che tema vorresti fosse trattato in una prossima edizione del concorso – per convincerti a partecipare ancora? ah – commenti o critiche sulla gestione anche più generale di In Xanadu II sono ovviamente ben accette.
 

L’organizzazione del concorso è stata impeccabile, sia per il rispetto dei tempi, sia  per la grande disponibilità mostrata verso i concorrenti. Difficile davvero riuscire a migliorare ancora qualcosa, anzi, molti dovrebbero imparare da voi! Per il futuro, davvero non saprei cosa suggerire… l’unica cosa che posso dire è: aspetto con ansia la primavera del 2007!


Se partecipi ad altro, tu normalmente come scegli a che concorsi partecipare? quali sono i criteri più importanti per la scelta?

La maggior parte delle volte prima scrivo un racconto, poi cerco un concorso il cui tema sia affine a quanto ho scritto. In altri casi, specie quando il premio consiste in una ghiotta occasione di pubblicazione cartacea o su e-book, faccio il contrario. Se poi, alla prima partecipazione, scopro buona organizzazione, aspetto con ansia l’edizione successiva, indipendentemente dal risultato ottenuto nella precedente.

 
Cosa ne pensi dell’editoria elettronica e delle produzioni come quella di KULT Underground/KULT Virtual Press?

 

Sono un ottimo modo per permettere ad un autore esordiente di farsi conoscere presso il pubblico e per imparare, confrontarsi e migliorarsi. Ho trovato molte più idee in tanti e-book che non in grandi best sellers. Ritengo che un po’ tutte le case editrici dovrebbero porre più attenzione a questo fertile movimento che cova nella rete.

 

Hai un sito web o collabori con altre realtà in rete (o fuori rete) che si muovano in ambito letterario o culturale? Hai qualche consiglio di navigazione da dare a chi ci sta seguendo?

 

Non ho un mio sito, ma frequento assiduamente la comunità de La Tela Nera (LaTelaNera.com), per cui mi si può trovare spesso nel forum del sito. Visito spesso anche Scheletri.com e HorrorMagazine.it. Per chi cerca un buon sito di narrativa non di genere consiglio Pennadoca.net.

E naturalmente questo sito!

 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato – e scusaci ancora per l’enorme ritardo prima di questo incontro virtuale.

Grazie a voi per la disponibilità. Spero, in futuro, di poter fare con voi un’altra piacevole chiacchierata.


1 Fabrizio Vercelli, autore del racconto L’Inedito, classificatosi SECONDO nella sezione PROSA della seconda edizione di In Xanadu II

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